Dal
Quirinale un nuovo Governo di nominati non eletti dai cittadini. Dal
15 dicembre e per almeno i prossimi sei mesi. Infatti: niente
elezioni senza legge elettorale omogenea e funzionante - e sarebbe da
vedere quanto sia funzionante quella che ha portato alla situazione
attuale -, dunque attesa fino al 24 gennaio per la pronuncia della
Consulta, altre tre/quattro settimane per le motivazioni della
sentenza (probabile la incostituzionalità). Quindi, i giuristi
dovranno vedere quale legge è rimasta in piedi. Poi il Parlamento
dovrà legiferare per armonizzare le leggi elettorali di Camera e
Senato, in base ai principi della Consulta. Segue: prima di aprile è
tecnicamente impossibile la convocazione di qualsiasi comizio
elettorale e perciò di elezioni politiche prima di giugno. Dunque di
nuovo un Governo di nominati, come in “Vite di scarto”: le
nostre. Siamo tanti “homo sacer” vite prive di valore umano e
divino, non definiti né dalle norme etico morali che precedono il
diritto, né dal diritto. Siamo gli scarti umani su cui è costruito
lo Stato moderno, ormai non più in grado di garantire le sicurezze
economiche e lavorative ed i diritti dei cittadini. Ciò che infatti
si è ormai palesemente delineato, come l'attuale asservimento
dimostra, è una realtà politica sovrastatale (Bilderberg, J.P.
Morgan etc.) dove lo Stato non ha nessun ruolo e potere e dove viene
invece ordinato ciò che all'interno degli Stati deve essere fatto.
Siamo passati dallo Stato sociale, il Welfare State, allo Stato
penale, in grado solo di imporre modelli dai quali i più sono
esclusi e nei quali
non possono essere assimilati, ma che per questo
vanno colpiti, come bene ha osservato Zygmunt Bauman. Il primo
obbiettivo dello Stato penale, quello cui siamo ridotti, è la
criminalizzazione, non ad es dei dirigenti di Banca Etruria, tutti
assolti perchè facenti parte dello Stato penale, ma di tutti noi in
quanto non assimilati al modello. Veniamo confinati nelle Banlieues,
emarginati, dal nuovo Stato, lo Stato caserma che protegge solo i
privilegi degl'appartenenti alle nuove caste sovrastatali. Veniamo
colpiti nella dignità, nell'immagine, privati con ciò delle ns
qualifiche professionali ancor prima che del lavoro ed esclusi
dall'economia, a vantaggio non di chi è più qualificato – papà
Boschi è più qualificato o era semplicemente più vicino a Licio
Gelli padrino di Banca Etruria? La figlia è più qualificata o più
vicina ai succedanei di Gelli & Co? - bensì di chi è più
idoneo al perseguimento degli obbiettivi di J.P. Morgan e/o
Bilderberg, e la capacità criminale è magari una qualifica reale
tra le più importanti. In questa nuova ed attualissima realtà “Vite
di scarto” sono anche quelle che erano le élites di un tempo ad
es il principe Junio Valerio Borghese, quello del golpe borghese,
all'epoca tra gli sponsorizzati di Gelli. Oggi i successori del
“Grande Maestro”, ma ancora già lui stesso negl'ultimi anni (è
scomparso nel 2015) non hanno che farsene di un Junio Valerio
Borghese. Le figure “adatte” sono ben altre e con altri
connotati. Oggi anche Junio Valerio Borghese – così come i capi
mafia che lo hanno spalleggiato – sono “Vite di scarto”, e qui
gl'improvvisi arresti ormai qualche anno addietro, di famosi
capimafia latitanti da sempre ed improvvisamente scoperti e catturati
(magari grazie ad una foto praticamente inservibile di quando erano
poco più che fanciulli): tolti perché non servono più. Perché le
loro connotazioni sono inconciliabili: “Vite di scarto” anche
loro. Chi sono allora oggi i “Qualcuno”, oggi nello Stato penale?
E' semplice e sotto gl'occhi di tutti: quelli che hanno le
performances che hanno i “nominati”, i nominati, appunto.
Nominati dal sistema sovrastatale, da J.P. Morgan, dal “Gruppo
Bilderberg” e da altri. Nominati anche ad eminenza ecclesiastica,
nominati anche a Capi Mafia...
francesco
latteri scholten.
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