lunedì 16 maggio 2011

Twin Towers: è stata la CIA? Parrebbe di sì? Ma no!


Un famoso detective della storia della letteratura gialla osservava che spesso, nelle deduzioni e soprattutto nelle conclusioni si saltano dei passaggi e si fanno delle affermazioni in realtà non provate. In proposito egli osservava come il fatto che "lì ci sia un cadavere" non dimostra affatto che "lì sia morta una persona". Noi infatti non l'abbiamo vista morire, ergo il fatto che sia morta lì non è punto provata, ma da provare. Il grande Bertrand Russell nei suoi "Principi della matematica", inoltre, osservava che un fatto può benissimo avere una verità logica, senza che ad esso corrisponda una verità esperienziale. La corrispondenza tra le due verità, che non sempre coincidono, va infatti dimostrata. Personalmente cercherò qui di attenermi a questi principi e di non procedere per ipotesi e teoremi per verosimili o veri o logici che possano essere. Dunque i fatti: i rapporti di grande amicizia e familiarità tra le famiglie Bush e Bin Laden sono provati, come dimostrato da una delle immagini della fotocomposizione. Sono provati gli affari circa il "Carlyle Group". Sono provati i rapporti con la CIA. E' provato che le Twin Towers non esistono più; sarebbe provato e finalmente ammesso anche da Al Qaeda che Osama Bin Laden è morto. Da questi fatti e da altri più o meno numerosi che a loro volta in vario modo li comprovano e sostengono, sono state avanzate la tesi che le Twin Towers siano state colpite da Al Qaeda, quella opposta che lo abbia fatto la CIA e quella che fa confluire entrambe: Al Qaeda, infiltrata dalla CIA. In realtà ci troviamo nella stessa situazione che per il cadavere. E' vero, tutti abbiamo visto l'esecuzione dell'attentato. Nessuno però ha visto comandare l'attentato. E, i "fatti" lasciano aperte tutte e tre le tesi. L'esecuzione dell'attentato che tutti abbiamo visto e rivisto dalle più diverse angolazioni, lascia certamente aperta la matrice islamica nel colpire il simbolo di New York e dell'America, dell'Occidente, ma la sua "grandiosità" scenografica conferma uno stile ed una realtà anzitutto hollywoodiana più che mediorientale. Quelle immagini però nella loro "grandiosità" e nella loro éclatanza apocalittica mostrano una verità tacita e silente che nella quotidianità si stenta ad avvertire: la cultura islamica autentica, una grande cultura che nulla ha a che fare né con integralismo e fondamentalismo, si è insinuata fortemente in occidente, ed essa è un nemico ed una minaccia grave proprio per quel tipo di "capitalismo" di cui le due torri sono un emblema. L'attentato denuncia esattamente questo. Le sue immagini però non colpiscono - come nella realtà esperienziale - le Twin Towers, ma l' Islam. Il "Carlyle Group" o la "Carlyle connection" - così come i suoi succedanei, tra i quali dopo Bush padre c'è non solo Bush figlio ma anche il tanto decantato presidente Obama democratico, ma presidente grazie al sostegno degli stessi che sostenevano Bush e dello stesso Bush - dimostrano esattamente questo. E' perciò necessaria una nuova realtà socio culturale e politico economica per il medioriente ed il mondo islamico, che sia compatibile con le esigenze di questo nuovo capitalismo, che nuovo non è, si tratta della versione di Firestone, quella cui si ispirò anche Hitler nel "Mein Kampf". Questo però significa dover buttare giù tutta quanta la vecchia classe dirigente mediorientale e Nord africana: esattamente ciò che sta accadendo in questi giorni. Ciò a cui le speculazioni di quel capitalismo hanno pilotato, tra l'altro con il ricaro artefatto del grano (70% in meno di un anno). Le rivolte poi ci pensano loro a mandare a casa i vecchi "dittatori", magari con appoggi esterni per chi combatte - o crede di combattere - per la "Libertà".
francesco latteri scholten

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