domenica 29 gennaio 2017

Roma, il Presidente della Commissione Cultura Nicoletta Latteri ripristina la presenza istituzionale ai Vespri per l'unità dei cristiani celebrati da Papa Francesco.

 
 “Saulo, Saulo perché mi perseguiti?...” l'episodio celeberrimo della conversione di San Paolo, che ormai dal 1908 per iniziativa di Padre Paul Watson vede il culmine, dopo una settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, con la celebrazione dei secondi Vespri da parte dal Santo Padre nella Basilica “fuori le Mura” dedicata proprio all'Apostolo delle Genti. Da mercoledì a mercoledì, la settimana di preghiera ha visto la presenza tra gli altri, di Emanuele Fiume pastore della comunità valdese di Roma, John Kilgore della comunità anglicana, Jens Martin Cruse della comunità evangelica luterana, Don Valdir José de Castro superiore Generale della Famiglia paolina e molti altri. “L'unità dei cristiani si fa camminando insieme, con l'incontro, la preghiera e l'annuncio del Vangelo” così Papa Francesco. Quest'anno il tema riconciliazione” tratto dalla seconda lettera ai Corinzi nello Spirito della “ut unum sint” di San Giovanni Paolo II ed il legame tra Battesimo e testimonianza. Insieme a Papa Francesco hanno celebrato il Metropolita d'Italia e Malta Gennadios Zervos per il patriarcato di Costantinopoli e David Moxon rappresentante dell'Arcivescovo di Canterbury. Unità anche con le istituzioni civili del Comune di Roma, grazie all'impegno civico e sociopolitico del nuovo Presidente della Commissione Cultura del Municipio 
 
 
Roma VIII, Nicoletta Latteri: “Dopo anni di assenza l'ottavo Municipio è di nuovo presente alle grandi celebrazioni liturgiche della Basilica di San Paolo ubicata nel proprio territorio. E' stato un grande onore per noi poter essere presenti alla chiusura solenne della settimana di Preghiera per l'unità dei cristiani e partrecipare al cammino per ricucire gli strappi millenari all'interno del Cristianesimo...” Perintanto, almeno per quanto concerne l'ottavo Municipio, una radicale inversione di rotta ed una ricucitura con le autorità civili. La celebrazione è stata significativamente allietata dalle musiche della Cappella Musicale Pontificia Sistina e dal Coro anglicano della Westminster Abbey.
Francesco latteri scholten.

venerdì 13 gennaio 2017

M5S: referendum e giravolte della finta democrazia del Pagliaccio dittatore.




E' David Borrelli l'ex terzo triumviro accanto a Grillo e Casaleggio senior, il decapitato dell'ultima ora, a condurre abilmente, da buon imprenditore, le trattative con il Gruppo Liberal ed europeista ALDE. Le cose vanno così a buon fine che il Patron stesso del M5S, Beppe Grillo, esce allo scoperto e decide di sottoporre la cosa a tutto il Movimento, perché la decisione sia presa “democraticamente”. Via al referendum on line cui l' 80% dei grillini risponde “Sì”. Sì ad una linea nuova, sì agli “Stati Uniti d'Europa”, basta con il vecchio euroscetticismo, basta con i sabotatori fanatici alla Nigel Farage con cui peraltro il rapporto era di crisi e si era votato insieme solo per un misero 20% delle votazioni, (anche perché dopo la “Brexit” Londra sta sborsando fior di denari ben più di prima per restare in Europa...). Insomma inversione ad U di tutto il Movimento. No al populismo e per un momento Bruxelles trema. Guy Verhofstadt visibilmente sotto pressione, ma anche per le non garanzie obbiettive del M5S, declina. A questo punto, a prescindere dalla decisione “democratica” appena presa da tutto il Movimento con il “referendum”, autonomamente ed ex Cattedra, sacrificando tra gl'altri anzitutto la testa di David Borrelli (e a questo punto anche altri eurodeputati M5S dicono by) alle richieste del sabotatore Farage, senza consultare nessuno, il Beppe nazionale da vero Pagliaccio con una nuova inversione ad U torna dal paparino suo. Ci torna a condizioni decisamente da capestro: niente Copresidenza del Gruppo e posizioni subalterne a Farage anche nelle Commissioni. Insomma Farage è chiaro: vuoi tornare nel Gruppo per così avere accesso ai fondi? Bene, fai quello che dico io e col cavolo che continui a votare “autonomamente” nell'80% delle votazioni... Insomma, si è appena fatto fare un referendum di cui a Beppe stesso per primo dimostratamente non gliene frega niente, anzi meno di niente, e che così, ex post, è il più totale sputtanamento del referendum e della democrazia. Peggio dei piddiessini che per due anni hanno lavorato apertamente a riforme nei cui confronti sono poi andati a fare una campagna elettorale non di supporto ma di contrasto. Non inversione ad U bensì doppia inversione a U: il testa coda di chi non capisce niente e gliene frega ancor meno. Anni fa la rivista satirica “Cuore” in prossimità delle elezioni titolava a piena pagina “Il mio culo per un voto”: l'immoralità più palese. Vado con chi posso avere più potere e lo faccio a prescindere da qualsiasi cosa. Di più: si ha la faccia come il fondoschiena (ma per un Pagliaccio è naturale) di anche scendere in piazza a fare le manfrine morali agl'altri...
francesco latteri scholten.