domenica 20 novembre 2016

Donald Trump: un nuovo (e più cristiano) indirizzo giurisprudenziale alla Corte Suprema.




Istituita il 24 settembre 1789, tre mesi dopo la presa della Bastiglia in Francia, con primo Presidente John Jay in carica già due giorni dopo, la Corte Suprema è la più importante istituzione degli USA per l'indirizzamento sociale e morale degli States e sovrasta in questo allo stesso Presidente. Mentre gli americani infatti hanno conservato al potere giudiziario ordinario tre caratteri distintivi - 1) il giudice può pronunciarsi solo in caso di contestazione; 2) può occuparsi solo di un caso particolare; 3) può agire solo se adito; - la Corte Suprema ha un posto più alto di ogni altro tribunale esistente sia per la natura che per la specie dei soggetti alla sua giurisdizione. L'origine di ogni potere negli USA è infatti la Costituzione e la Corte Suprema è perciò investita del diritto di decidere di tutte le questioni di competenza ed è l'unico tribunale delle nazioni. Il suo ordinamento è giudiziario, ma le sue attribuzioni sono quasi interamente politiche: 9 giudici, di cui il Presidente è nominato direttamente dal Presidente degli USA, giudicano della interpretazione delle leggi e dei trattati e di 



tutte le questioni inerenti lo Jus Gentium. La Corte Suprema è il “gestore” dell'origine di ogni potere e nelle sue mani sono la Pace, la prosperità e l'esistenza stessa degli States. Il potere dei suoi giudici è illimitato, ma è un potere anzitutto morale. Due esempi concreti: nel 1977 la sentenza Roe vs Vade ha legalizzato l'aborto azzerando le leggi di 46 Stati; nel 1998 la sentenza Hustler vs Falwell ha difeso la libertà di espressione. A ragione perciò essa è stata il più importante e combattuto oggetto del contendere della campagna elettorale tra Hillary Clinton e Donald Trump, come di tutte le campagne elettorali USA: si tratta infatti di dare all'esito politico la sua concrezione in indirizzo sociale e morale. Ed un ruolo assai significativo, anche se taciuto dai media, ha avuto nelle ultime elezioni la realtà religiosa degli USA e Donald Trump deve la sua elezione anche ad un suo forte impegno in campo cristiano (non solo cattolico) per il suo dichiarato impegno “pro vita”. Nella sconfitta della Clinton ha giocato invece un ruolo anche l'ennesima prova, a pochi giorni dal voto, della sua vicinanza al satanismo. Se il capo della 



Conferenza Episcopale americana l'Arcivescovo Joseph E. Kurtz di Louisville, Kentucky, ha subito salutato con festosità l'elezione di Donald Trump, il Presidente in pectore ha già più volte confermato di voler tener fede agl'impegni presi, ovvero ha ripetutamente assicurato la nomina alla Presidenza della Corte Suprema di un giudice “pro vita”. Del triplice movimento secondo il quale l'essere umano svolge il suo agire secondo le sue tre inclinazioni fondamentali – conservazione, fecondità, persona – il secondo, la fecondità è adesso ricondotto più vicino all'alveo della grande tradizione valoriale cristiana e con esso anche gl'altri due. Il progetto di Hillary Clinton di concedere l'aborto sino all'ultimo minuto prima del parto è definitivamente abortito. La Corte Suprema, attualmente presieduta da John G. Roberts, contava sino alla morte di Antonin Scalia, conservatore, 4 giudici progressisti ed altrettanti conservatori, ma Obama ha imposto – fuori dalla prassi che solitamente lascia in questi casi l'incombenza al nuovo Presidente – la nomina del progressista Merrick Garland, che deve essere ratificata dal Senato che però è a maggioranza repubblicana ed ha lasciato l'incombenza al dopo elezioni. L'equilibrio che con Garland si sarebbe spostato a sinistra ora si sposta decisamente a destra con il Presidente nominato direttamente da Donald Trump più un probabile altro sostituto a Scalia. In ogni caso il cambio di corso è assicurato.
francesco latteri scholten

lunedì 14 novembre 2016

Chiesa USA in festa: ns candidato pro vita Donald Trump eletto Presidente.




Un fattore tra i più importanti – anche se tra i più taciuti dai media – che hanno contribuito alla caduta dell'asse Obama/Clinton è stata proprio l'avversione alla cristianità (non solo al cattolicesimo) ed alla religiosità in genere. Paradossalmente, proprio la persecuzione ossessiva di Julian Assange ha fatto sì che l'ultima notizia circa il satanismo di Hillary Clinton esplodesse proprio a pochi giorni dal voto. In tutti gl'ambienti cristiani (ma anche delle altre religioni), è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La caduta dell'asse Obama/Clinton ha aperto nuovi ed importanti scenari per la Chiesa e per la cristianità negli USA. Oggi è un grande giorno per la cristianità e per la Vita ha dichiarato Padre Frank Pavone, direttore di Priests for life, mentre l'’Arcivescovo Joseph E. Kurtz di Louisville, Kentucky, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, insieme alle congratulazioni per la vittoria, ha già delineato un programma di collaborazione ambizioso. La meta infatti è quella di abolire l' “Obama care”, ovvero la 


legge di assistenza sanitaria fortemente voluta da Obama e celebrata anche dalla Clinton come fiore all'occhiello. La Chiesa USA e le altre confessioni cristiane e quelle di altre religioni, ovviamente non vogliono l'abrogazione dell'assistenza sanitaria. Ciò che si vuole è l'abrogazione di uno dei perni – anche economici – dell' “Obama care”. Obama infatti non ha statalizzato l'assistenza sanitaria come la ns stampa ha notiziato, bensì ha semplicemente reso obbligatorio l'acquisto di piani assicurativi in cui una parte economicamente importante è data dal costo dell'acquisto obbligatorio dei farmaci abortivi e delle pratiche abortive. Il costo è addebitato al datore di lavoro e chi si oppone, specie per motivi di coscienza è multato con ammende tali da far chiudere qualsiasi azienda. L'obiezione di coscienza è inoltre perseguita 


a norma di legge e con accanimento da parte dell'amministrazione vigente. Ed allora basta “Obama care”, basta attentati alla libertà di coscienza, basta discriminazioni per motivazioni religiose. Sì chiaro e forte ad una nuova legge per l'assistenza sanitaria degna di questo nome. Insieme c'è l'impegno della Chiesa per l'asse centrale della società americana, come di qualsiasi altra: la famiglia. Ad essa ha fatto riferimento particolare il Vescovo Michael F. Burbidge di Raleigh, North Carolina, che ha ricordato come la famiglia sia il pilastro portante della società. Il terzo importante impegno per il quale si auspica il sostegno della nuova Presidenza (che si è fortemente contribuito ad eleggere) è quello della libertà di coscienza e di religione non solo negli states bensì nel Mondo, specie nel tanto bistrattato MediOriente. Programmi dunque vasti ed ambiziosi quelli della Chiesa USA, ma programmi già da sempre portati avanti anche felicemente proprio con Donald Trump. Forti Speranze, ma soprattutto, al momento, grande gioia per le dimensioni schiaccianti della Vittoria: Presidenza, Camera e Senato sono in linea con i programmi sostenuti.
Francesco latteri scholten





mercoledì 9 novembre 2016

USA, Donald Trump nuovo Presidente. Discorso dell'elezione: costruiremo nel dialogo.




Un'era è finita: 275 voti contro 219, i Repubblicani prendono sia la Camera che il Senato. “Scusate se vi ho fatto aspettare...” le prima parole del neoeletto Presidente lasciano i toni rudi della campagna elettorale per assumere quelle di vero Leader. Il motto base del discorso è portatore di un messaggio di programma dalle modalità importanti: “costruiremo nel dialogo...”. Un dialogo volto sia all'interno, agli USA, “ mi ha telefonato Hillary Clinton per farmi gli auguri... è stata una grande combattente ed ha fatto un buon lavoro... è importante ora che, Repubblicani o Democratici che siamo, tutti torniamo ad essere un solo Popolo per costruire insieme e mi sforzerò di essere il Presidente di tutti i cittadini americani...”; sia all'esterno, per la politica estera, “costruiremo nel dialogo con tutti cercando appunto i punti di dialogo con gli altri Paesi e non di contrapposizione”. Apprezzamenti già esternati da Putin e dalla Russia con reazione positiva dei mercati (+ 1,59%); entusiasmo in Italia da parte di Beppe Grillo: "l'elezione di Trump è la più bella vaffanculata mondiale...". Un discorso molto apprezzabile cui non sono estranee anche ulteriori promesse di crescita e di sviluppo: “li raddoppieremo e creeremo milioni di nuovi posti di lavoro”. “L'America deve tornare grande...” Infine i ringraziamenti alla famiglia, ai sostenitori, l'abbraccio ai presenti... Speriamo che il buon giorno si veda dal mattino...
francesco latteri scholten

martedì 8 novembre 2016

La centralità della Famiglia nell'ultimo grande Filosofo cristiano: Hegel (...ed i suoi nemici).




Se l'oggetto della Filosofia è la Verità e perciò Dio nella sua unitrinitarietà – ed è significativo che l' “Eniclopedia” si chiuda prendendo a prestito la descrizione del “pensiero di pensiero”, l'autocoscienza pura della Metafisica di Aristotele, passando dal tedesco direttamente alla citazione in greco – la centralità dell'ultimo grande scritto hegeliano, i “Lineamenti di Filosofia del Diritto”, è occupata dalla Famiglia. C'è infatti continuità profonda, se invero Dio per la sua autocoscienza è ripreso da Aristotele, nondimeno il Dio di Hegel è quello cristiano unitrinitario, Dio dunque – ben lontano da qualsiasi solipsismo - è la più alta relazionalità. Sulla scia di questa, evangelicamente, l' uomo è in quanto persona e dunque relazionalità (come peraltro già di nuovo anche per Aristotele). La relazionalità umana nella sua forma più alta, sulla scia di quella divina, sfocia nella relazione d'amore tra uomo e donna e dunque nella triadicità della Famiglia. E' così che dal “diritto astratto” del singolo si passa alla sua concrezione, la moralità, la quale in sintesi con il diritto astratto ha per esito l'etica. L'uomo è in Hegel, cristianamente essere relazionale, dalla cui relazionalità prima origina il nucleo primigenio, la Famiglia e da essa la Società e lo Stato. La Famiglia: ignorata, maltrattata, diffamata ed apertamente avversata e tacitamente combattuta non meno del grande Filosofo di Stoccarda, da tutta la filosofia successiva. Se infatti tutta la Filosofia precedente culmina in Hegel, quella successiva potrebbe ben 


portare un'unica etichetta: contro Hegel, ma anche contro la Famiglia. L'attacco più duro è sferrato da un hegeliano di sinistra doc, affascinato ed estasiato all'inizio, ma distaccatosi poi con decisione: Karl Marx. Nei confronti di Hegel Marx parlerà di “parricidio necessario” perché lo “spirito” per lui è espressione della realtà materiale e da essa si origina e si leva, dunque necessità di capovolgere la filosofia hegeliana per mettere ordine, per dare alla realtà la sua descrizione vera. Tuttavia senza uno studio propedeutico del filosofo di Stoccarda il discorso di Marx e la sua evoluzione restano in gran parte incomprensibili. Per quanto concerne la Famiglia, ancora ne “Il Manifesto del Partito Comunista” a proposito della alienazione dell'uomo di fatto portata avanti dal capitalismo (in specie quello manchesteriano) Marx denunciava la riduzione dell'uomo a macchina, ad utensile, con orari di lavoro che non lasciano alcuno spazio alla famiglia, agli amici, allo svolgimento di qualsiasi attività socioculturale o politica... La posizione cambierà con “La sacra famiglia”, dove la famiglia non è più parte integrante dell'uomo ma estensione del potere capitalistico. Un sistema, quello capitalistico, destinato a portare alla rivoluzione violenta ed alla espropriazione degli espropriatori e quindi all'instaurazione di un sistema collettivistico sociale “umanitario” che una volta collettivizzati i mezzi di produzione porterà alla società migliore. La Storia ha 
dimostrato che la statalizzazione dei mezzi di produzione non porta affatto all'uscita dal capitalismo bensì semplicemente al passaggio dal capitalismo privato a quello di Stato. Si aprono così le porte ad una nuova (e più perniciosa) forma di totalitarismo in cui la famiglia – e prim'ancora quell'amore da cui essa dovrebbe nascere – sono avversati in quanto 
residui “borghesi”, l'uomo infatti (ma anchje la donna) hanno da essere parte del sistema hanno da essere anzitutto “compagni” prima ancora che amanti, padri, madri, figli, fratelli o sorelle. Un 


orizzonte insomma del tutto analogo a quello in cui sfoceranno gli “hegeliani di destra”: “un bimbo per la Germania, un bimbo per il Fuehrer”... Destra e sinistra hegeliane perciò sfociano in realtà sia pure con connotazioni distinte ma con molti punti in comune, a cominciare dall'origine, e tante (e perniciosissime) similarità: quelle che consentiranno la stretta di mano tra Hitler e Stalin. Ideologie nefaste da cui la Storia ha dimostrato originare solo massacri idicibili, stermini, campi di concentramento rovescio della medaglia e vera realtà su cui era costruito l'ostentato “successo” di entrambe le tipologie totalitaristiche. Solo apparentemente meno pernicioso invece il capitalismo liberista che ostenta e copre ipocritamente la sua realtà con una maschera di “Libertà”, icona propagandata, dietro cui si nascondono sfruttamento e riduzione a schiavitù, e, prima ancora il solipsismo dell'uomo cui unico movente è quello economico. Movente all'insegna e sotto l'egida del quale diventano indistinguibili e privi di senso il Bene ed il Male, ed il giudice ed il criminale finiscono per identificarsi. L'immagine propagandata con grande effetto è quella del bene economico di alcuni assai pochi portato come possibilità accessibile per tutti e dunque della esclusione degli altri, la maggior parte, per “propria colpa”. L'immagine propagandata con grande effetto è quella del “for ever Young”, dietro alla quale si cela e nasconde abilmente la realtà cui “L'eroe solitario” conduce: la denatalità, la senescenza e la morte. “Riguardo alla pretesa di istruire su come deve essere il mondo, va detto che in proposito la Filosofia giunge in ogni caso sempre troppo tardi. In quanto è il pensiero che pensa il Mondo, essa si manifesta nel tempo solo dopo che la Realtà ha completato il proprio processo di formazione...” scriveva Hegel in conclusione alla prefazione dei “Lineamenti di Filosofia del Diritto”. Ebbene in sintonia con ciò, la Storia ci ha mostrato inconfutabilmente che il “capovolgimento” di Hegel, il “parricidio necessario”, hanno portato solo a tre sistemi totalitaristici degeneri il cui esito è lo sterminio di massa, un esito satanico. La Storia, insomma, ha dimostratamente dato ragione al Filosofo di Stoccarda: “Il Reale è Razionale ed il Razionale è Reale” (ibidem) ed il superamento di Hegel ha portato solo a nichilismi distruttivi ed autodistruttivi. Tornare ad Hegel? Sarebbe auspicabile...
francesco latteri scholten