martedì 30 settembre 2014

Mons Giovanni Carrù: dai candelabri a Bertone agli amici della "famiglia" Gambino.


"Pastorem dabo vobis", ma probabilmente Mons. Giovanni Carrù non ne è l'interprete più adatto, come - ex post - pare non lo sia neppure a ricoprire l'incarico attualmente conferitogli di segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. La sua inadeguatezza anche a ricoprire il semplice incarico di parroco è stata infatti dimostrata dai Carabinieri del nucleo "Tutela del patrimonio culturale" condotti dal capitano Guido Barbieri e dal sostituto procuratore Gabriella Viglione che in seguito alle molteplici segnalazioni di cittadini e fedeli hanno portato avanti una accurata indagine dalla quale è emersa l'asportazione dal Duomo di Chieri di diverse tele, statue, mobili ed altri oggetti proprio durante il ventennio in cui Giovanni Carrù ne è stato parroco. Opere sono scomparse anche dalle Chiese di San Filippo Neri e San Guglielmo. Diversi oggetti sono stati ritrovati inspiegabilmente presso privati che li avrebbero ricevuti in dono. Alle donazioni non sono stati esenti neppure alti prelati tanto che due candelabri sono stati ritrovati presso l'ex segretario di Stato Tarcisio Bertone che li ha prontamente restituiti. Ammanchi di cifre considerevoli vi furono pure dai conti correnti bancari della parrocchia, tanto che il sostituto procuratore Cesare Parodi aprì un'inchiesta, poi archiviata perché il Vicario generale della diocesi di Torino Guido Fiandino non fece querela e perché in seguito all'inchiesta Mons. Carrù restituì il maltolto. Nonostante questi precedenti che in Vaticano dovevano essere ben noti, anche se l'inchietsa che li ha portati alla ribalta è del 2012, il 18 luglio 2009 il Card. Gianfranco Ravasi, voluto proprio da Bertone, nomina Carrù alla segreteria della Commissione per l'Archeologia Sacra. Problemi più seri di due candelabri pare debbano invece arrivare a Mons. Carrù da vicende inerenti un altro segretario di Stato vaticano emerito, il Card. Angelo Sodano, più precisamente dal nipote di questi, l'Ingegner Andrea Sodano. Quest'ultimo infatti è stato cooptato da Raffaello Follieri, ormai noto per essere uno dei maggiori truffatori degl'ultimi decenni, compagno di Anne Hathaway, attrice "Oscar", ma che non disdegna il porno. Negli USA il Follieri è riuscito a trovare introduzione addirittura sia presso i Clinton che presso i Mc Caine, come al di qua dell'Atlantico in Vaticano. La vera ascesa di Follieri - secondo un'inchiesta de "L'Espresso" del 2006 - sarebbe dovuta all'incontro ed all'entrata in affari con Vincent Ponte, figlio di uno dei patriarchi della famiglia Gambino, la più potente delle "5 famiglie" della mafia italoamericana. Una delle idee "clou" di Follieri, resa possibile grazie a "the Uncle", ovvero lo zio Cardinale (zio di Andrea): approfittare della vendita di beni immobiliari delle diocesi per risarcire le vittime della pedofilia e trasformarli in beni di pregio per poi rivenderli... Le vicissitudini finanziarie di Follieri sono poi molteplici e poliedriche, l'ultima prima dell'arresto: un assegno a Mons. Giovanni Carrù già sottosegretario della Congregazione per il Clero...
francesco latteri scholten.

lunedì 29 settembre 2014

Economia della truffa e terzomondializzazione dell'Occidente: quando finirà la crisi.


Al “quando” la crisi finirà è possibile dare una risposta ben precisa. Non si tratta – ovviamente – della specificazione cronologica di un preciso terminus ad quem temporale, come gl’economisti doc si sforzano con analisi accuratissime – benché false – di dare una risposta. Non si tratta qui né di creare allarme sociale, neppure di minimizzare la res. Si tratta di andare – qui in senso ovviamente economico – alle cose stesse. Sono proprio queste cose stesse quelle che vengono sistematicamente ignorate nella maggior parte, per non dire nella totalità, delle analisi che ci sono propinate. Si tratta sostanzialmente di due fattori, e con essi è possibile dare una risposta al quando la crisi finirà. Non si tratta di fare chissà quali sofisticherie, o scomodare chissà chi, basta il caro buon vecchio Adam Smith: la crisi finirà quando si giungerà all’equilibrio del sistema per quanto concerne i due fattori. Il primo fattore - nella presente trattazione non voglio occuparmi dei "derivati" che sono una delle conseguenze del primo fattore - è quello della antinomia globale del sistema, dove per antinomia non si intende more solito la contraddittorietà, bensì l’essere anti Nòmos, ossia contro il diritto, contro la giustizia. E’ quanto denunciato già a suo tempo ed a ripetizione dal "Professore di Harvard", John Kenneth Galbraith (nell'immagine al conferimento della medaglia per la Pace), sia ne Il grande crollo, sia ne L’economia della truffa. Ci si riferisce al meccanismo – perfettamente legale – delle scatole cinesi e delle scatole cinesi combinate, grazie ai quali quelli che sono di fatto azionisti di minoranza possono muoversi legalmente come se fossero di maggioranza. Questo fattore è uno dei più importanti per quanto riguarda le ultime grandi crisi. E’ un fattore però storico in quanto è stato già il fattore precipuo del crollo di Wall Street nel 1929, e istitutivo della grande crisi mondiale degli anni ’30 del Novecento. Nessun legislatore in nessun Paese ha voluto porre rimedio a questa lacuna nomistica, che dunque permane. Il secondo fattore è un fattore attuale, contemporaneo, che colpisce tutto l’Occidente. Esso è dato e consiste in un movimento speculativo che è esattamente inverso a quello del secondo dopoguerra del Novecento, anni ’50 e ‘60. Lì un management intelligente aveva ben compreso non solo l’inumanità, ma soprattutto la fallimentarietà sul piano economico del capitalismo manchesteriano. Si era cioè capito che l‘ipersfruttamento del lavoratore era non solo abbrutente umanamente, ma distruttivo dell’economia in quanto tale. Si era capito che se il lavoratore invece che 350 euro di oggi al mese – come nei Paesi dell’Est – ne percepisce 1.100, può permettersi uno standard di vita più elevato ed in questo modo incrementare l’intero sistema economico. Oggi da un lato si deporta (uso il termine proprio) manodopera a costi infimi in Occidente, dall’altro si esportano le nuove fonti di occupazione, le fabbriche, in Paesi a basso costo di manovalanza, per poi rivendere i prodotti così ottenuti sul mercato “ricco” dell’Occidente. Ciò che qui in modo miope si ignora – o si finge di non vedere – è quale sia la causa della ricchezza del mercato Occidentale e soprattutto che così se ne distrugge l’origine attuando quella che di fatto è una vera e propria politica economica di terzomondializzazione dell’Occidente. Quando finirà la crisi? Quando, come voleva il buon vecchio Adam Smith e come ribadiva il Professore di Harward, si sarà giunti all’equilibrio.
francesco latteri scholten

mercoledì 24 settembre 2014

Acquedolci, Villa Nicetta, parte il corso per operatori di fattorie didattiche e sociali dell'assessorato all'agricoltura.


Si è tenuta nella suggestiva cornice dell'agriturismo Villa Nicetta presso Acquedolci la prima giornata del corso per fattorie didattiche e sociali - 5 giornate per complessive 40 ore - del Programma di Sviluppo Rurale. L'iniziativa - così il dott. Alberto Nuzzi dirigente U.O. SOAT di Brolo - ha preso avvio nel 2010 ed è continuata seppur saltuariamente concretando 7 aziende accreditate nella provincia di Messina e creando circa 70 posti di lavoro. V'è dunque da ben sperare ed all'edizione 2014 (ma facente parte del PSR 2007 - 2013, misura 331) si sono iscritti in ben 12, tutti affiatatissimi, interessati e portatori di una valida formazione personale. Tutti testimoniano di come ormai il settore agricolo vada assumendo una nuova dimensione multifunzionale dove al centro è la persona e dove l'agricoltore va ad intrecciare sempre più la propria funzione con le altre realtà territoriali, quali quella del turismo, della ristorazione, e - come nel caso specifico di questo corso - anche con le realtà formative e didattiche scolari del territorio o con quelle di altre esigenze e contesti della socialità e dell'economia. In proposito il dott. Marco Sanfilippo dirigente U.O. Multifunzionalità in agricoltura dell'Ispettorato di Messina ha sottolineato gl'aspetti normativi concernenti le procedure per il nulla osta per le Aziende, propedeutico ai finanziamenti, in particolare il DA 1262 del 27.10.2010 e l'art.3 del DL 228 2001, con i quali viene completamente ridefinita la figura dell'imprenditore agricolo che non è più assolutamente considerato solo un semplice "lavoratore della terra" come in passato. Riferimento per il nulla osta è il DA 1661 del 10.8.2009, mentre per le attività agrituristiche è la LR 14 del 25.94. L'intreccio con le altre realtà sociali è stata invece ben esposta dal dott. Salvatore Cacciola dirigente U.O. per l'educazione alla salute dell' ASP di Catania e dalla Dott.sa Claudia Cardillo della Agri Social Sud. In particolare il dott. Cacciola ha sottolineato la centralità della persona e l'elaborazione di una concezione del benessere che non ignori l'aspetto economico che ne è una parte integrante ma che consideri la globalità della persona e delle sue scelte vocazionali per sfociare in un autentico Bene Essere. Un esempio di ciò è stata la sua personale esperienza (ad Acireale, Scardia e Lentini) con la didattica per i ragazzi con difficoltà scolare, agevolati dall' "apprendere facendo", nella qual cosa l'agricoltura si è rivelata efficacissima. L'esperienza ha mostrato la necessità di associare all'agricoltore un educatore al fine del miglior conseguimento del risultato. Sempre in campo sociale risultati assai positivi si sono avuti anche con ex pazienti psichiatrici i quali avevano superato la fase acuta. Parallela l'esperienza della dott.sa Cardillo con i ragazzi autistici in età da 18 a 35 anni, i cosìddetti invisibili, cui l'Agri Social Sud ha dato due corsi di 100 ore: uno per l'agricoltura biologica e l'altro per l'assistenza e la cura di animali. Entrambi con presenza di tutor aziendale ed educatore. Le fattorie sociali, ha specificato il dott. Cacciola, sono sostanzialmente un fenomeno europeo che negli USA conta pochissime realtà, mentre nel vecchio continente sono in espansione. Nel ns Paese in particolare si è passati dalle circa 450 unità di alcuni anni or sono alle 800 di oggi, ovvero un raddoppio. Gl'investimenti UE, già di diverse decine di Mln, dovrebbero trovare un ulteriore incremento nei prossimi anni. Sempre in proposito il dott. Cacciola evidenzia per il territorio nazionale il primato delle Regioni Veneto e Campania, e lamenta invece la mancanza di una legge per l'agricoltura sociale in Sicilia per la quale una sintonia, sinora mancante, tra la classe politica e gl'esperti di settore sarebbe la cosa più auspicabile. I lavori della mattinata hanno infine trovato sbocco nella nota convivialità e superlatività gastronomica di Villa Nicetta cui hanno trovato ulteriore unità sia i docenti che gl'iscritti.
francesco latteri scholten.

lunedì 22 settembre 2014

Ebola: la vera guerra di Obama. 3.000 soldati e un Mld di dollari.


E' la nuova peste nera, il virus scoperto da Peter Piot, e che della pesta nera condivide gl'aspetti più inquietanti: il periodo di incubazione (da 2 a 21 giorni), l' "exitus" a 7-14 giorni dalla conclamazione, e, la letalità, 85% dei casi. Contro il filovirus a struttura variabile non esiste ancora un protocollo di procedura per quanto concerne il trattamento. I sintomi sono febbre alta (almeno 38,8 °C), cefalea, mialgia, artralgia, dolori addominali, astenia, faringite, nausea e vertigini.[28]. Il virus progressivamente causa sintomi di più grave entità, come diarrea, feci scure o sanguinolente, vomito scuro dall'aspetto a "fondo di caffè", occhi rossi dilatati con presenza di aree emorragiche sulla sclera, petecchie, rash maculopapulare e porpora. Kent Brantly, medico americano attivo in Liberia nella lotta all'ebola e lì infettatosi, fatto rientrare negli USA e lì trattato con il farmaco sperimentale ZMAPP si è salvato ed è stato incontrato l'altro giorno da Obama. Gravi disordini nelle popolazioni interessate sono invece state causate da voci - sinora non conferamate da dati scientifici - sulla efficacia nel trattamento con infusioni di sangue dei sopravvissuti. La cosa ha creato anzitutto gravi problemi di ordine pubblico e di sicurezza, e, sul piano medico scientifico quella dell'insorgenza - per le infusioni indiscriminate - nel caso di incompatibilità di gruppo sanguigno, di schock anafilattico e dunque morte certa. L'altro problema, visto il caos che imperversa nelle zone epidemiche, è l'accertamento del fatto che il sopravvissuto sia effettivamente un sopravissuto all'ebola. Morti, feriti e danneggiamenti miete anche l'estrema arretratezza, ignoranza e superstizione delle popolazioni colpite: sono 8 i membri della missione umanitaria di soccorso sgozzati in Guinea, accusati nientemeno che di diffondere il virus. "Ebola non esiste" è un grido di rivolta comune anche in altre aree geografiche e popolazioni ivi residenti. Un quadro agghiacciante ulteriormente incupito dalle dichiarazioni dello stesso Peter Piot, scettico per quanto concerne la possibilità attuale di un confinamento del virus. Insomma la situazione è tale da aver spinto lo stesso Barak Obama ad una messa in guardia della comunità mondiale ad Atlanta, perché è in pericolo la struttura economica e sociale non solo del centrafrica ma la pace mondiale. Vista l'accertata diffusione esponenziale del virus è necessario intervenire con immediatezza ed in questo il Presidente USA ha ottenuto subito il consenso sia di maggioranza che di opposizione per un'azione immediata da parte USA: 3.000 soldati da inviare già entro fine mese, ed 1 Mld di dollari per costruire ospedali da campo, opere di disinfezione e cura, istruzione di personale medico e paramedico atto a combattere l'epidemia. 
francesco latteri scholten

martedì 16 settembre 2014

Ettore Majorana, i Certosini e l' Enola Gay...


Nessuno - almeno nelle statistiche ufficiali - si è mai curato di andare a prendersi il passaporto e, soprattutto, è mai andato a chiedere alla madre di mandare il fratello in banca a ritirare  la propria parte del conto e mandargliela "tutta" e ritirare poi egli stesso di persona gl'ultimi cinque stipendi prima d'andare a "suicidarsi". L'ora dell'annunciato "suicidio" è le 11 di sera del 25 marzo (siamo nel 1938), in mare, ed effettivamente prese il piroscafo Napoli Palermo delle 22.30. Ma allora, cosa massimamente incongruente per un fisico del suo calibro, l'ora non può corrispondere perché la nave è ancora vicina alla costa e, soprattutto, equipaggio e passeggeri sono tutti in giro... Ed in effetti da Palermo manderà una lettera ed un telegramma. Annuncia il ritorno solo di non voler continuare ad insegnare. L'infermiera che solitamente si occupava di lui lo rivide a Napoli dopo il 27 marzo. Molto religioso, era stato alunno del "Convitto Massimo" a Roma dal 15 dicembre 1917 al 27 gennaio 1918, si incontra ai primi di aprile, sempre a Napoli con il superiore della chiesa del "Gesù Nuovo" chiedendo di essere ospitato in un ritiro per fare esperimento di vita religiosa. E qui si perdono le tracce di Ettore Majorana. Il più grande genio della fisica italiana e non solo, uomo assai schivo ed introverso, aveva elaborato la teoria del nucleo fatto di protoni e neutroni prima di Heisenberg, ma l'aveva gettata nel cestino e proibito ad Enrico Fermi di parlarne. Con Heisenberg di persona si incontra il 20 gennaio 1933 - circa un mese e mezzo prima dell'incendio del ReichsTag e del colpo di Stato nazista - ed è l'incontro più importante della sua vita: sono continuamente insieme a parlare di ciò che attanaglia le loro menti, la fisica nucleare, ma anche del suo senso, delle sue implicazioni, le sue implicazioni nel contesto in cui si trovano... Torna in Italia nell'agosto del 1933 profondamente cambiato e si fa vedere solo raramente all'Istituto di Fisica e nel 1935 passa all' Università di Napoli. Ma è proprio nel 1934 che, all'Istituto di Via Panisperna, Enrico Fermi ed i suoi ottengono per la prima volta la fissione dell'atomo di uranio, ma non se ne accorgono, lui invece sì, così come era già accaduto nel 1931 quando Irène Curie e Frederic Joliot trovarono un effetto compton sui protoni e lui, Majorana, aveva esclamato: "che sciocchi, hanno scoperto il protone neutro e non se ne sono accorti". A Fermi ed ai suoi ci vorranno altri 4 anni a capire che sì, avevano ottenuto la fissione: e siamo nel 1938, l'anno della scomparsa di Ettore. L'accensione di una miccia, è di questo che avevano parlato lui ed Heisenberg 5 anni prima. Loro si erano tirati indietro, Oppenheimer e gl'americani a Los Alamos no. Il 6 agosto 1945 il B52 Enola Gay sorvolò Hiroshima. Nell'immediato dopoguerra, Vittorio Nisticò, direttore del giornale palermitano "L'Ora", accompagnò un amico nella visita ad un monastero certosino e qui un "fratello", nipote dello scrittore Nicola Misasi, confidò che nel convento vi fosse, tra i Padri (che a differenza dei "fratelli" non escono dal convento) un grande scienziato e che vi fosse ancora o vi fosse stato il comandante del B52...
francesco latteri scholten.

lunedì 8 settembre 2014

Economia: esce per Bompiani il bestseller mondiale di Piketty "Il Capitale".


Thomas Piketty, classe 1971, dottorato nel 1993 con Roger Guesnerie alla London School of Economics, assistant Professor al dipartimento di economia del Massachussetts Institute of Technologie dal 1993 al '95 era rimasto praticamente sconosciuto - nonostante la vincita del premio quale miglior giovane economista francese nel 2002 - fino alla pubblicazione dell'edizione in lingua inglese (quella francese è stata ignorata) del suo "Il Capitale nel XXI° secolo", attuale bestseller mondiale assoluto di economia politica. Il volume è una "summa" degli studi di Piketty, la distribuzione del reddito negl'ultimi 250 anni, con il raffronto con altri 4 grandi economisti: Keynes, Ricardo, Balzac e Marx. L'opera riprende in qualche modo il "piglio" di altre due tra le più grandi opere di economia politica in assoluto, "La Ricchezza delle Nazioni" di Adam Smith, l'opera istitutiva di questa scienza e "Il Capitale" di Karl Marx: un'accurata analisi tecnica, sufficientemente semplificata da essere anche accessibile al grande pubblico e scritta in modo avvincente e trascinante. Con esse condivide anche il "dettaglio" utopistico, ne "La ricchezza delle Nazioni" era la mano invisibile giustificativa del "laissez faire" che avrebbe dovuto portare all'autoregolazione del mercato e che invece è stata istitutiva di quel monopolio tanto esecrato dallo stesso Smith; ne "Il Capitale" era l'oppressione alienante del sistema che necessariamente avrebbe portato alla rivolta degl'espropriati ed all'espropriazione degli espropriatori ed anche qui all'autoregolazione del sistema e che invece ha semplicemente portato al passaggio dal capitalismo privato a quello pubblico ancor più feroce... Ne "Il Capitale nel XXI° secolo" si tratta invece di una risoluzione del problema grazie ad una semplice patrimoniale mondiale conseguibile grazie alla collaborazione internazionale di tutti gli Stati. Si uscirebbe così dal problema di fondo emergente dagli studi di Piketty, ovvero dal dato di fatto che negl'ultimi 250 anni nei Paesi Occidentalie e non solo il tasso di rendimento del capitale è stato costantemente superiore a quello di crescita dell'economia e che quindi le diseguaglianze sociali sono destinate ad accrescersi in futuro. Tuttavia è proprio questa tesi di fondo di Piketty a lasciare perplessi, infatti essa a rileggerli - e ne vale ben la pena - è la tesi già contenuta implicitamente ne "La ricchezza delle Nazioni" (si tenga presente che Smith scrive nel periodo di passaggio storico da ricchezza fondiaria a ricchezza industriale / finanziaria) ed anche e più esplicitamente in Marx dove è espressa sia nei celeberrimi due emicicli Merce - Denaro - Merce e Denaro - Merce - Denaro (volume I°), quanto più espressamente nell'analisi finanziaria nei volumi successivi postumi e curati da Engels. Niente di nuovo sotto il sole dunque, come già diceva Qohelet, ma il testo di Piketty si pone comunque come il miglior e più attuale aggiornamento di economia politica disponibile. Bompiani adesso ne ha edita un'edizione italiana (952 pp), economica (22 Euro) ma validissima come suo costume. Le altre due - La ricchezza delle Nazioni" di Smith e "Il Capitale" di Marx sono scaricabili gratuitamente in rete sia in ligua originale che in italiano da diversi siti...
francesco latteri scholten.

lunedì 1 settembre 2014

Venezia cinema: il Nietzsche italiano "Il giovane favoloso" ipoteca il Leone d'oro.


Dopo le 2 ore e venti minuti della proiezione una sonorissima "standing ovation" per Mario Martone ed il suo "Il giovane favoloso" scritto insieme alla moglie Ippolita Majo dopo accurati e lunghi studi e magistralmente interpretato da Elio Germano. Giovane favoloso è il dovuto eufemismo ex post per un personaggio invero tra i più impegnativi e discussi dell' Ottocento, al di là del proprio tempo e soprattutto della mentalità e dei costumi dell'epoca, per questo spesso non condiviso, specie in scelte importanti quale la rinuncia di una scelta di indirizzo ecclesiastico che avrebbe potuto portarlo al cardinalato, pur restando improntato alla metodologia della formazione gesuitica. Oggi, lo si colloca al fianco di Schopenauer o Kafka, e, più propriamente di Nietzsche. Si può forse quasi parlare di passaggio del testimone per la forza di alcune comunanze, tra il letterato e filosofo italiano, nato a Recanati nel 1798 e morto a Napoli nel 1837, ed il filosofo e letterato tedesco (ma assai amante dell'Italia) nato nel 1844 e morto nel 1900. La passione per i classici latini e greci e per la filologia è fondamentale per la formazione di entrambi - Nietsche sarà discepolo di Burkhardt in persona - mentre in Leopardi questa passione è all'origine della svolta più importante del proprio pensiero. Entrambi posseduti più che dalla passione da un vero e proprio furore creativo che porterà Nietzsche alla pazzia e Leopardi all'esaurimento. Una omosessualità latente ed inaccettabile per la società dell'epoca è l'altro tratto in comune, ma Mario Martone spiega di aver voluto lasciare diverse soglie del Mistero al fine di lasciare una maggior libertà allo spettatore, e che una di esse sia appunto questa. Tuttavia nel terzo dei tre "quadri" in cui è diviso il film (l'isolamento di Recanati con le sue costrizioni, i primi piaceri a Firenze e infine la Napoli ancora naturale e selvaggia), è ripresa la scena del lupanare in cui Leopardi va in camera con un ermafrodito... Avvicina Leopardi a Kafka invece il commento dello stesso Mario Martone: “Leopardi sente da subito tutte le gabbie che nella vita di ciascuno di noi si formano: la famiglia, la scuola, la società, la cultura, la politica, ma non viene a patti e non indossa la maschera dell’ipocrisia dominante. E’ a suo modo un ribelle e soffre il prezzo di questa scelta, ma è grazie a questa spinta che trova la forza per rompere le gabbie che lo attorniano. Ognuno di noi vive la costrizione di queste gabbie e quindi chiunque anche non conoscendo i poemi di Leopardi sente il mio personaggio nell’anima e nel cuore”. Un personaggio che affascina e cattura, non solo intellettualmente, ma anche - di nuovo vicino a Nietzsche - esteticamente: "Ho studiato il personaggio per 4 mesi ed interpretarlo è stato un lusso" ha dichiarato Elio Germano... Un Leone d'oro per il Leone della letteratura e Filosofia italiana dell' Ottocento (ma anche ancora di oggi)?
francesco latteri scholten.