venerdì 24 luglio 2015

LSD e apparizioni religiose: "... alle 4 c'è la letterina della Madonna..."


Nelle alte sfere vaticane uno dei primi a non essersi del tutto convinto è stato Joseph Ratzinger il quale, ultimo Papa a portare ancora le scarpette rosse sotto l'abito bianco, procedendo con tatto e con passo felpato aveva indetto una Commissione d'inchiesta ad hoc. Papa Francesco, che non disdegna all'occorrenza di portare sotto l'abito bianco anche buoni scarponi da montagna, è stato più esplicito: "Ci sono quelli che sempre hanno bisogno di novità nell'identità cristiana e hanno dimenticato che sono stati scelti, unti, che hanno la Grazia dello Spirito Santo e cercano: Ma dove sono i veggenti che ci dicono la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio? Per esempio no? E vivono di questo. Questo non è identità cristiana. L'ultima parola di Dio si chiama Gesù e niente di più." Paletto esplicito che del resto la Chiesa ha sempre posto nei confronti delle "rivelazioni private" ed alle quali ha sempre guardato con sospetto. Uno dei punti non indifferenti del problema è che come bene rileva Aldous Huxley nel suo celeberrimo "Paradiso e Inferno", "Il Paradiso così come l'Inferno, psicologicamente e psichicamente sono veri", osservazione del resto fatta anche da Freud e da Jung. Caratteristica fondamentale dell'esperienza indotta da LSD è il senso del preternaturale o del sovranaturale. Questi sono indotti dalla diminuzione dell'attenzione del cervello all'ordinaria percettività la quale attività invece inibisce l'apertura della mente a realtà esteticamente e spiritualmente degne (altro inibitore potente è la nicotina). L'apertura della mente - analoga a quella dell' LSD o della mescalina - può essere indotta anche dal digiuno e dal tormento fisico del corpo, ossia dall'ascetismo: "Se gl'uomini e le donne digiunano e tormentano il proprio corpo (...) è anche perché anelano di visitare gl'antipodi della mente (...) essi sanno che il digiuno ed un ambiente limitato li trasporteranno dove desiderano andare. La punizione autoinflitta può essere la porta del paradiso o dell'inferno..." (A. Huxley op. cit.). Oliver Sacks (nella foto) nel suo famoso "Allucinazioni" riporta tanto le esperienze e gli studi neuropsichiatrici personali, quanto quelli di altri, tra cui ad es. Albert Hoffmann, creatore dell' LSD ed autore di "Memorie Acide". Una delle più significative è quella del suo amico Eric S.: "... ero pervaso da una sensazione di amore e di accettazione totali. La luce era la più bella calda ed invitante che avessi mai percepito. Sentii una voce che mi chiedeva se volessi tornare sulla terra e finire la mia vita o se volessi andare nell'amore e nella luce bellissimi in cielo. In quell'Amore ed in quella luce si trovava ogni persona che fosse mai vissuta. (...) La voce mi disse che gl'esseri umani sono Amore e Luce..." (O. Sacks, op. cit.). E' stato uno dei punti di partenza di Sacks: "Che cosa accadeva nel cervello di un soggetto che sperimentava allucinazioni più complesse, come oggetti, luoghi, figure, facce, per non parlare del Paradiso e dell'Infermo di Huxley? Tutto questo aveva una sua base nel cervello?"(ivi). Ed ancora, "Perché l'LSD era così spaventosamente potente?" Ebbene oggi sappiamo che a monte di tutto questo c'è "l'azione fisiologica dell' LSD, ovvero quella di aumentare i livelli di Serotonina nel cervello", aumento che può essere ottenuto anche con l'ascetismo. 
P.S.: continuerò a fare uso delle droghe di cui sono abituale: caffé (caffeina) e cigarillos possibbilmente cubani (nicotina); mi aiutano in una più sana percezione del concreto, a me delle visioni - paradisiache incluse - non importa nulla...
francesco latteri scholten

Bibliografia: Aldous Huxley "Le porte della percezione, Paradiso e Inferno", piccola biblioteca Mondadori; Oliver Sacks "Allucinazioni", biblioteca Adelphi.

sabato 11 luglio 2015

Tsipras tra demagogia ricatti ed accesso russo al Mediterraneo: il suggeritore italiano?


Bene sottolinea l'ex Presidente della Commissione Europea ed ex Presidente del Consiglio italiano Romano Prodi, in ordine alle vicende greche, che il problema non sia economico - l'accordo era quasi fatto e le divergenze erano minime - bensì politico. I progetti che potrebbero dare una concreta prospettiva alla Grecia sono infatti 2+1 : terminal energetico per il Mediterraneo e via d'accesso da e verso la Russia; HAB centrale per il Mediterraneo. Tutti e tre connotano la precipua appartenenza geopolitica della Grecia. Il terzo è l'opzione cinese. I primi due potrebbero essere realizzati con una diversa posizione nei confronti di Putin e dell'UEE, cosa sulla quale peraltro Tsipras ha cercato di fare pressing. Un pressing tuttavia ben cosciente del NO secco e categorico di Obama e, soprattutto dei Repubblicani americani, come anche dei falchi del centro e nord Europa. Tuttavia qualche volo a Mosca e qualche incontro con Putin non è evidentemente sufficiente, occorre un pressing maggiore per poter sfruttare a proprio vantaggio il veto americano: per sfruttarlo da un lato nei confronti degli Stati UE Germania in testa (ma anche Francia ed Italia) e della loro sovranità limitata per costringerli ad abbuonare quote di debito; dall'altra per ottenere ulteriori crediti da parte USA tramite il FMI. Lo strumento d'elezione poteva qui essere - come è stato -, l'impugnativa di quel referendum dall'esito scontato vista l'impopolarità della Troika, che peraltro faceva già parte del programma politico dei Tsipras. Strumento paludito da Prodi ben prima della sua messa in atto. Per la concrezione il leader greco ha tirato fuori uno dei "gadget" più antichi, nientemeno che quello di Demostene nel "Discorso per la Corona": "... due sono le caratteristiche, o Ateniesi, che un cittadino per bene deve avere per indole: conservare nei periodi di libertà la nobiltà ed il primato della città e, in qualsiasi circostanza ed azione, la sua devozione ad essa...". Il richiamo alla dignità ed al proprio orgoglio. Fare buon viso a cattivo gioco, superare le poche divergenze abbuonando un accordo alla Grecia, anche mettendosi contro i suoi, sarebbe forse stata la cosa migliore per Angela Merkel. Oggi quell'abbuono è imposto a lei (come ai falchi ed ai banchieri non solo tedeschi ma anche francesi ed italiani) dagli USA, così come a Tsipras la ristrutturazione dell'economia greca senza la quale la concessione di ulteriori crediti è del tutto inutile. Oggi tuttavia Tsipras, come già Demostene, ha vinto: è riuscito ad ottenere il massimo possibile nella realtà concreta, per la sua Atene. Romano Prodi si gongola in brodo di giuggiole davanti ai media. Quel "Consilium" che lui ha sostenuto sin dall'inizio (o già prima?) ha vinto.
francesco latteri scholten

domenica 5 luglio 2015

Oki vince: Grecia sbocco mediterraneo di Putin miglior garanzia anti ISIS per noi.


L'Oki, il No all'Euro, vince con oltre il 61.5% in Grecia, a testimonianza del fatto che i reiterati abbuoni del debito per il 100% del PIL (e per tre volte solo dal 2012) non ci hanno procurato alcuna riconoscenza, così come non vi sia alla fine alcuna coscienza - fatte le debite eccezioni - a livello di massa del fatto che il vero problema per la Grecia sia quello della ristrutturazione della propria economia. Proprio in questo però Putin e l'UEE possono probabilmente dare una mano più proficuamente che Germania, Francia, Italia o l'UE in genere. Tsipras e Varoufakis (che ora festeggiano) hanno ostentato le radici culturali greche dell'Europa e della democrazia in genere (anche se qui bisognerebbe parlare più di populismo) dimenticando che proprio il loro fare testimoni che a differenza anzitutto dell'Italia, dove è nato, e di Germania e Francia, la Grecia non ha avuto un vero Rinascimento di quelle radici e sia perciò rimasta culturalmentre più lagata a Bisanzio ed ai bizantinismi. L'Oki, piaccia o meno è quasi obbligatoriamente un ritorno alla Dracma e, per quante acrobazie si vogliano fare, ad una Dracma difficilmente ancorabile all'Euro. E' un orizzonte nel quale l'inflazione che si prospetta farà impallidire qualsiasi confronto con le austerity della Merkel e dalla quale solo un fattivo intervento di Putin e dell'UEE - oltre che ancora un sostegno dell'UE - potranno dare qualche aiuto concreto. Che ciò accada è tutt'altro che improbabile o contraddittorio, infatti la prospettiva che va adesso aprendosi ha i suoi lati assai vantaggiosi anche proprio per l'UE e segnatamente per la Germania di Angela Merkel: una Grecia sbocco sul Mediterraneo per Putin infatti, sebbene invisa alla NATO, costituisce un ottimo scudo contro una Turchia che ormai nulla ha più a che fare con quella del suo fondatore laico Ata Turk, ma ha a che fare (e molto strettamente) con l'ISIS di cui è uno dei maggiori fornitori di armi e denaro dopo l'Arabia Saudita, e, la vicenda del Cargo porta container turco colpito di fronte alle coste libiche dovrebbe fare riflettere. E, alla fine dei conti lo Zar Putin una garanzia la dà (e solidissima anche): con lui l'ISIS troverebbe pane per i propri denti...
francesco latteri scholten

mercoledì 1 luglio 2015

Fantapolitica: uscire dalla crisi greca accettando le proposte di Putin e dell'UEE creando una nuova Ostpolitik.


Per ben tre volte dal 2012 sono stati abbuonati debiti alla Grecia per un valore complessivo eguale al 100% del suo PIL da parte dell' UE. Sì, proprio dalla UE di Junker, Merkel, Hollande, Draghi e Lagarde, per citare solo i nomi più ragguardevoli. In particolare le ultime concessioni salvaguardano, come richiesto dal duo Tsipras / Varoufakis, le pensioni più povere e l'iva al 13% per il settore turistico. Jean Claude Junker dice perciò espressamente di "sentirsi tradito", non lo dice, ma il sentimento è quello, anche per Angela Merkel. La ventilata reistituzione della Dracma, per cui domenica si andrà al voto, e che ha certamente un peso nella affettività e nel sentimento di "orgoglio" di tanti greci, all'atto pratico si mostrerà a conti fatti ben più micidiale della austerity merkeliana dimezzando o peggio pensioni, stipendi, attività delle imprese. Insomma se la pancia dice di votare "Oki" ossia No all'Euro, la testa dovrebbe dire il contrario. Il problema di fondo tuttavia resta ed è quello della prospettiva greca per il medio - lungo periodo e qui la proposta di Putin e dell' UEE è indubbiamente quella che - al di là del turismo - è la migliore per lo sviluppo della Grecia: ossia farne tramite un gasdotto una sorta di terminal energetico per il Mediterraneo ed il Sud Europa. Di fatto, sinora, l'impostazione è stata quella nefasta di un aut aut che pone la Grecia di fronte al dilemma biblico del "chi non è con me è contro di me". Atteggiamento sinora adottato non solo dalla UE ma anche, con il lancio del referendum dal duo Tsipras / Varoufakis. Uno sblocco ed un nuovo inizio (e non soltanto per la Grecia) è invece dato "Ausser Dienst", fuori servizio, proprio da un veterano dei più eminenti della "OstPolitik", l'ex Cancelliere Helmut Schmidt, che propone la ripresa di una OstPolitik (che ebbe tra i suoi più forti protagonisti anche il Card. Agostino Casaroli) abbandonata dal momento del "crollo del muro", come denunciato anche dall'altro suo grande, Michail Gorbaciov. Un sì, tramite Tsipras, alla proposta di Putin sarebbe infatti vantaggioso per tutti: anzitutto per la Grecia, ma anche sia per la UE che per la UEE. Un no a Tsipras calerebbe il progetto a livello della sola Grecia e dunque lo porterebbe nella quasi inutilità. Il sì invece aprirebbe prospettive politico energetiche nuove e ricche per tutta l'area mediterranea. Il fatto è che Tsipras e Varoufakis da un lato si sono dimostrati del tutto non all'atezza di questa prospettiva (e della situazione sia della Grecia che dell'UE e meno che mai del rapporto con la UEE), e dall'altro neppure la UE con la propria dirigenza e la UEE con la sua sono stati capaci di tanto. Avremmo bisogno di un Helmut Schmidt non "Ausser Dienst", di un Giscard d'Estaign al posto di Hollande, di un redivivo Giulio Andreotti e soprattutto di un redivivo Card. Agostino Casaroli, e, se sull'altro fronte, invece di un Putin ci fosse non dico un Gorbaciov, ma almeno un Breznev non sarebbe male. 
francesco latteri scholten

Enciclica Laudato sii: Papa Francesco con Occupy Wall Street ?


A partire dal Novecento la Chiesa si è spesso contrassegnata come istituzione del radicale rinnovamento, a cominciare da Leone XIII che con la Rerum Novarum (15 maggio 1891) proietta decisamente e con decenni di anticipo sociale nelle problematiche più gravi del XX secolo. Non si tratta tuttavia di un movimento uniforme, ma piuttosto ad andamento pendolare caratterizzato dunque anche da moti di controinput, dove però l'input al progresso è dato sempre dall'alto: Giovanni XXIII (Concilio e segnatamente Gaudium et Spes), Giovanni Paolo II (tra le tante la Laborem exercens ed una politica determinante al crollo del muro di Berlino), Benedetto XVI (Deus Caritas est). Il titolo e l'apertura dell'enciclica, dopo la Lumen Fidei del 29 giugno 2013, la seconda di Papa Francesco (ma va ricordata anche la corposa esortazione apostolica Evangeli Gaudium del 24 novembre 2013) riporta al cuore della scelta pontificale del Gesuita Jorge Mario Bergoglio, ossia al cuore di San Francesco: il Laudato sii, uno dei canti più belli ed il più antico della letteratura italiana. E' stata definita subito "enciclica verde", ma si tratta di una definizione alquanto laica che non considera nel suo dovuto sviluppo la concezione cristiana della persona, non individualista ma relazionale: si è persona in relazione a Dio, al prossimo, al creato. Insieme a San Francesco si va perciò di nuovo, come già ai tempi del Santo di Assisi, alle radici autentiche del cristianesimo. Un ritorno che provoca subito contrasto, come già per lo stesso Francesco con il proprio padre, ricco e noto commerciante ed usuraio dell'epoca. Così diversi stralci dell'enciclica, giunti a conoscenza già prima della pubblicazione, hanno creato disaccordo e distanziamento dagl'emuli del "padre" di San Francesco specie negl'ambienti di Wall Street e delle altre Borse. Oggi però i cristiani possono vantare anche precedenti importanti quali l'azione del Rev. Seamus Finn, già a sostegno della Volker Rule nel Dodd Frank Act del 2010, con cui dopo il Crac del 2008 si è, sia pur solo parzialmente, reintrodotta la normativa garantista che separa banche di investimento da banche di deposito riprendendo di fatto la normativa del Glass Steagall Act del 1933 dopo il Crac del 1929. E' l'azione che ha avuto maggior seguito negli USA grazie ad "Occupy Wall Street", cui oltre Seamus Finn si sono associati tanti cristiani anche sacerdoti. Su questo stesso versante la Chiesa può finalmente vantare anche dei risultati importanti in casa propria dovuti all'azione di Papa Benedetto XVI prima e dello stesso Papa Francesco poi. Risultati che hanno portato sia alla riforma economica dello Stato Vaticano, che a quella - più difficile - dello IOR. La riforma economica data al 18 luglio 2013, con l'introduzione della Commissione referente costituita prevalentemente da laici, quella della Commissione sullo IOR l'aveva preceduta di qualche giorno: 24 giugno. Quello della Finanza, anche se non appare espressamente più di tanto è infatti il nocciolo della questione: "Interi Paesi sono stati saccheggiati per salvare le Banche, che vergogna..." così Papa Francesco alcuni giorni fa. Il problema centrale è invero quello di uscire da un "progresso" esclusivamente finalizzato al lucro ed alla plutocrazia e dunque giungere ad una più equa distribuzione delle ricchezze, attualmente detenute in pratica solo dall' 1% della popolazione: sono solo 147 le grandi multinazionali che insieme controllano il pianeta. L'impegno non è astratto e non è volto solo contro la politica delle multinazionali, ma, nasce prim'ancora da un più responsabile agire di ognuno: in nome della solidarietà e della compartecipazione piuttosto che dell'egoismo ed in nome della sobrietà piuttosto che dello spreco. Un ritorno all' "Ascolto di Dio" per tornare a volgersi al prossimo ed al creato con animo nuovo, per creare una realtà nuova, più umana e più degna di essere vissuta, l'Enciclica chiude così: "I poveri e la terra stanno gridando: Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce, per proteggere ogni vita, per preparare un futuro migliore,affinché venga il tuo Regno di giustizia, di pace, di amore e di bellezza. Laudato si’! Amen."
francesco latteri scholten