venerdì 29 agosto 2014

Smart "Fortwo" 2015: ed è Saetta Mc Queen?


E' la più popolare delle city car del vecchio continente e non solo, connotata per impostazione progettuale rivoluzionaria - un comodo maxiscooter a 4 ruote - da una sagoma inconfondibile perché unica, pubblicizzata da uno spot in cui un dinosauro le mette una zampa sopra a sottolinearne la robustezza e sicurezza dell'abitacolo; celebrata nelle sale cinematografiche nelle scene d'inseguimento d'apertura del "Codice da Vinci" di Dan Brown, è entrata nelle simpatie e nei cuori di tutti. Dopo il lifting di qualche anno fa, ora debutterà ad Ottobre al prossimo salone di Parigi il nuovo modello completamente riprogettato insieme a Renault. Due le motorizzazioni, a benzina, 1.0 SC da 70 CV e 0.9 Tce da 90 CV, cambio manuale a 5 marce o sequenziale a 6, dimensioni esterne sostanzialmente identiche alla vecchia per quanto concerne la lunghezza (2,70 m), ma incrementate per la larghezza di ben 10 cm corrispondenti al passaggio ad una categoria superiore. L'assetto - che ai primi esemplari della prima serie ha dato qualche problema con il "test dell'Alce", trasformato in punto di forza dall'intervento dei tecnici di Porsche - è stato infatti del tutto rifatto: mantenimento del Mc Pherson anteriore, ma totale rifacimento dell'asse posteriore, della regolazione degl'ammortizzatori e del sistema ESP. La guida dovrebbe dunque essere molto più confortevole, stabile e precisa. Carinissimo il design, si direbbe da monovolume e mezzo, che specie con l'interposizione della "for stars" ricorda immancabilmente un piccolo grande mito automobilistico recente dei cartoons: Saetta Mc Queen. Piccola, simpaticissima brillante: come d'altronde già la prima serie.
 francesco latteri scholten.

domenica 24 agosto 2014

ISIS: Hillary Clinton sulla scia di Hollande (contro Obama...).


Hillary Clinton - attualmente senatrice del partito democratico USA -, ex prima First Lady laureata (durante il mandato di suo marito Bill) e Segretario di Stato emerito del primo mandato Obama è scesa apertamente in campo contro l'ISIS. Del resto sia la sua formazione sia il suo impegno politico per i diritti civili, per la partità dei sessi, contro l'omofobia e, soprattutto, per le donne e contro l'oscurantismo e le discriminazioni religiose specie di stampo islamico che hanno trovato concrezione nell'esecuzione del terrorista Osama Bin Laden da parte delle squadre speciali della CIA, avvallato dalla stessa Clinton allora Segretario di Stato ed a cui assisté in diretta, non lasciavano dubbi. "Hard Choices" il suo best seller ha riportato sotto i riflettori della scena pubblica il suo attivismo. La colomba bianca del partito democratico, vista da certe angolazioni è senz'altro un falco, molto di più ad es. di Bush sen. o jun. poi amici di famiglia dei Bin Laden e dei sauditi (si veda il documentatissimo "Fahrenheit 9.11" di Michael Moore). Lo è di più anche dell'afroamericano Barac Obama ormai a picco nelle preferenze USA anche da parte della sua stessa gente per essersi lasciato imbrigliare dalle lobby dell'oligarchia economica a loro avverse. Insomma, la colomba bianca alla fine riesce ad incarnare lo "Spirit of America" più di chiunque altro democratico o repubblicano che sia ed il distacco è netto: i sondaggi la danno al 67%, con un distacco di circa 50 punti. L'empasse USA specie in MediOriente è del resto evidente già dagl'anni assai vicini di Fahrenheit 9.11 ed è testimoniata sia emblematicamente proprio dall'assassinio di Bin Laden amico dei Bush ed addirittura ex capo CIA proprio per il MediOriente, ma anche dalle vicende Saddam Hussein e Mohammar Gheddafi... Sarebbero proprio gl'errori di valutazione americani ed il disimpegno degl'USA negl'ultimi anni ad aver creato il vuoto di potere in cui ha potuto trovare un varco l'ISIS, questa la tesi della Clinton, che per questo, prendendo spunto dalle affermazioni di Hollande - secondo cui la Francia da alcuni anni sta armando i ribelli democratici siriani stretti nella morsa da un lato da Al Assad, dall'altro dai terroristi ISIS - si è schierata per un maggior intervento USA e per una sua eventuale sinergia con quello francese ed inglese. Nuova ribalta e nuovo sorpasso - ai danni di Obama - della Senatrice Clinton, ma anche nuova hard choice: secondo Thomas Friedman del New York Times, sostenitore delle posizioni di Obama, il problema vero sarebbe infatti quello dell'avversione di Arabia, Qatar ed altri ai ribelli democratici ed ai regimi democratici in genere per cui questi hanno finanziato le controparti, fatto cui si deve ad es. la caduta del regime iracheno all'indomani della partenza delle forze USA. Insomma l'ISIS non si deve solo e semplicemente al vuoto di potere lasciato dagli USA: i Paesi islamici limitrofi infatti se per un verso si armano contro l'ISIS, dall'altro fanno di tutto anche per contrastare la democrazia, anche quella con connotazione islamica. La drammatica situazione di emergenza umanitaria creatasi nei territori occupati o minacciati dai terroristi ISIS - 2 Mln in fuga da Baghdad a inizio estate, massacri di cristiani, sciiti e yazidi - è ormai tale da non lasciare adito a dubbi: la "Obama politik" è fallita e l'opzione firmata Hillary Clinton è probabilmente l'unica concreta. Hillary for President? Per me senz'altro, dopo il primo Presidente USA di colore, la prima donna: Hillary's War...
francesco latteri scholten.

venerdì 22 agosto 2014

Sicilia turismo, il nuovo Heat: Sant'Agata di Militello mid coast Messina Pelermo.


Valorizzare il proprio estesissimo lungomare sottraendolo all'abbandono ed all'abusivismo, facendone il punto di forza della propria centralità geografica - a metà strada esatta tra Messina e Palermo (un'ora e mezza con pullmann o ferrovia) approdo per le Eolie e porta dei Nebrodi -, è stato questo l'imperativo la cui messa in atto ha fatto della cittadina messinese il vero nuovo centro di riferimento, non solo turistico, della costa Nord siciliana. I resti archeologici dell'antica Grecia, si veda Halahea (Tusa) o Tindari, ove è situato anche l'omonimo Santuario sotto al quale è fruibile la bellissima spiaggia di Olivieri con i suoi laghetti, sono a circa 40 minuti. Sopra Tusa è accessibile anche la "Fiumana d'arte", che si apre con la bella "Finestra sul Mare" ed è sovrastata dalla Piramide a base triangolare del 38° parallelo. Villa Piccolo, ex residenza dell'omonimo poeta e pittore, cugino del Lampedusa del Gattopardo, è a pochi minuti, nei pressi di una Capo d'Orlando che ormai deve definitivamente cedere il testimone non solo a Sant'Agata ma anche alla vicina Brolo, sede del celebre museo della Tortura... La bellissima Cefalù con la sua celeberrima cattedrale è raggiungibile comodamente in tre quarti d'ora di treno. La valorizzazione di Sant'Agata di Militello non è stata concepita "ex motu proprio", ma inserita in un più vasto programma di sinergia con i comuni limitrofi e non al fine di una valorizzazione reciproca. Tra questi una funzione importante hanno i comuni di Acquedolci ricollegato anche con una nuova arteria di comunicazione lato mare più vicina alla costa della vecchia e valida SS 113, e più adatta allo sviluppo ed alla fruizione turistica, ma anche i comuni di San Marco d'Alunzio, con validi reperti di epoca anche greca, ed altri comuni dell'entroterra nebroideo dalle connotazioni paesaggistiche stupende ed ormai - fortunatamente - protette nel Parco dei Nebrodi. La creazione di un punto di approdo per i collegamenti marittimi con le vicine Eolie ha contribuito ulteriormente alla centralizzazione della cittadina del "mid coast" Messina Palermo, rendendo raggiungibili sia Vulcano che Lipari in una mezz'orata di navigazione. Le iniziative culturali e ludiche di intrattenimento sia a fruizione della popolazione autoctona che dei turisti sono pur'esse molteplici ed anch'esse in sinergia con i comuni limitrofi: si va da quelle di Villa Piccolo alla corsa dei kart del comune di Acquedolci (la prossima è domani - prove - e dopodomani - gara -), alla presenza di cantanti, recite teatrali - suggestive quelle all'anfiteatro greco di Tindari - iniziative gatronomiche ed enologiche. All'esigenza dei turisti si è cercato di rispondere a tutti i livelli: da quelli più economici dei B & B (Bed and Breakfast) a quelli di relax delle aziende agrituristiche (segnaliamo Villa Nicetta già segnalata anche a Rai3), a quelli di lusso. E' nata insomma una nuova Star per le vacanze sulla costa Nord della Sicilia.
francesco latteri scholten.

venerdì 15 agosto 2014

Al Baghdadi e l'ultima Jihad islamica: contro la donna, l'Occidente, il secolarismo.


L'immagine storica dello scontro dell'Islam con la cultura occidentale è invero già avvenuto, alcuni anni or sono, sotto l'egida di quella che giustamente Oriana Fallaci (e non solo lei) ha definito la moderna Medusa: l'immagine mediatica data dalla TV. I due protagonisti, d'altronde ne sono entrambi ben coscienti: il leader religioso islamico allora (e probabilmente ancor oggi) più conosciuto in Occidente, lo sciita Ayatollàh Ruhollah Khomeini, che proprio per questo impone che la Fallaci indossi il burka, per mostrare così al mondo intero ch'egli era riuscito ad imporlo anche a quella ch'era ritenuta un'icona del femminismo e la stessa Fallaci che - più abile ed intelligente - aveva acconsentito a condizione - ingenuamente accettata dall' Imam - che l'intervista fosse trasmessa in diretta. La scena madre accade alcuni momenti dopo l'inizio dell'intervista, quando d'improvviso la giornalista e scrittrice si alza in piedi e davanti alle telecamere, e, soprattutto, davanti ad un Imam esterrefatto, si toglie di dosso il Burka: "Hai tanta paura di me perché sono una donna? E' questo che ti terrorizza?". Che il nocciolo della questione sia - infine - proprio questo, lo testimonia il recente proclama del nuovo leader sunnita Jihaddista Al Baghdadi (gli sciiti sono l'ala "moderata" - e per i sunniti, il 90% degl'islamici - eretica dell'Islam): "infibulate tutte le donne". E, lo è ancor prima che l'Occidente ed il suo secolarismo del quale già la Fallaci - lucidamente - scriveva: "... Ma ora che Dio ed il diavolo sono morti ammazzati dai nostri Nietzsche e dai nostri Freud e dai nostri Marx, ora che le grandi religioni della salvezza sono state screditate dalla nostra scienza e dal nostro raziocinio, ora che il Paradiso e l'Inferno sono diventati due fiabe (...) Il Bene ed il Male non costituiscono più due categorie etiche, cioé un problema morale. Al massimo costituiscono un problema medico, uno stato di salute o di non salute psichica, un equilibrio o uno squilibrio (...) E la definizione obbiettiva non ha più senso..." (O. Fallaci, "Insciallah" Bur, 2004, pag. 769). Il problema della donna che - come tristemente ci hanno mostrato le immagini racappriccianti dell'Isis in questi giorni, quando non è la bambina di 7 anni costretta in lacrime con la violenza più atroce e radicale a convertirsi e sposarsi con "Il Grande Guerriero Islamico" - diventa colei che schiaccia la testa al serpente. Ed è Karl Gustav Jung a spiegarne il perché: un mandala - o in termini più propriamente e pertinentemente psichici - che non comprenda anche la donna, ovvero il femmineo che è presente anche nell'uomo, la sua "anima", come nella donna il maschile l' "animus", gli è psichicamente e spiritualmente inferiore perché incompleto. Ed è l'immagine mediatica della donna, soprattutto di quella occidentale, a distruggere l'Islam: è la Tatcher, capo di Stato di una delle più grandi potenze occidentali (per di più quella storicamente più connessa con il mondo arabo), a colpire l'Islam, ma anche, ovviamente donne come la Kirchner, o, ancor più, come la Lagardére o la Merkel, la Hillary Clinton ma anche la De Beauvoir, le nostre Montessori e Fallaci e ... la lista è lunga. Esse, ancor prima che Freud o Nietzsche, testimoniano della radicale falsità ideologica di religioni che altro non sono che sataniche ideologie del potere. Lo testimonia - con buona pace di burka e di tanta ostentata purezza e pudore - quella pornografia di cui (statistiche alla mano) proprio gl'islamici e non gli svedesi o gli hawaitiani sono i maggiori consumatori, e quelle pornodive tanto apprezzate (sì anche da loro e dai loro integralisti!) che sono tutt'altro (grazie a Dio!) che infibulate e che mostrano il piacere vero di donne vere e non mutilate, che è poi quello che non si vuole ammettere: la mutilazione della donna e del suo piacere è quella dell'uomo e del suo e viceversa... Ma, come giustamente ha ben compreso il fanatismo jihaddista sunnita da Bin Laden ad Al Baghdadi, o adesso o mai più: o almeno in quegl'ambienti islamici arretrati del Medio Oriente e dell'Africa in cui è egemone, si distrugge l'Occidente o questi e le immagini di esso che testimoniano della menzogna ideologica dell'Islam, a cominciare da quella della donna, spaccheranno la testa al serpente islamico. Del resto, proprio l'accentuatissima secolarizzazione del Medioriente ne è la prova, come la reazione ad essa, ossia la recrudescenza islamica di quelli che vedono distrutto il loro perverso potere e presunto prestigio. Si trova così confermata la tesi sostenuta qualche anno addietro da Huntington, per la quale nel mondo dell'avvenuto crollo dei muri e delle ideologie che li sorreggevano, le società tornano a ciò che le connotava prima, anzitutto al fattore religioso. Ma, la cultura dell'Occidente, specie quella moderna e contemporanea, come d'altronde quella classica greca nel cui Rinascimento essa pone le sue radici, si pone come la più radicale antitesi a quella islamica e specie a quella sunnito jihaddista...
francesco latteri scholten.

P.S. Avrei voluto per quest'articolo l'immagine di Oriana Fallaci mentre si leva il burka davanti ad un Khomeini esterrefatto. Non sono riuscito a trovarla sul web. Corredo perciò l'articolo di quell'immagine che ritengo più appropriata, ovvero della Fallaci quale icona dell'Occidente.

giovedì 7 agosto 2014

Oltre 350.000 cristiani braccati dall'ISIS: appello di Mons. Sako e del Papa. Obama prepara bombardamenti.



Non cessano le notizie dell'orrore circa l'ISIS, il nuovo califfato del terrore la cui istituzione e costruzione costa l'annientamento di tutti coloro i quali sono considerati "not self" ovvero diversi. E' una tragedia umana di dimensioni sconcertanti riguardante circa 15 milioni di persone, tra Siria ed Iraq. Tutto ciò che è ideologicamente, cultualmente, religiosamente e culturalmente diverso è votato allo sterminio. L'esempio più tristemente recente, quello della completa distruzione del tempio in cui riposavano i resti del profeta Giona, venerato sia dai cristiani che dagli sciiti. Profanato, polverizzato e bruciato, sorte toccata a tutti gl'altri templi sia sciiti che cristiani che di qualsiasi altra minoranza religiosa o culturale. Oltre 1.500 i manoscritti antichissimi bruciati. Assassinati e cacciati tutti gl' "impuri", le donne violentate e vendute per schiave, depredati i loro averi: il Corano come il "Blut und boden" o il "Mein kampf". Così in nome della purezza - è ai "puri" che dio (come il destino per i nazisti) ha dato in eredità la terra - è conquistata Qaraqosh e le località vicine, Tal Kayf, Bartella e Karamlesh, in cui risiede la maggioranza dei cristaini della zona, ora in fuga nel deserto. Solo nel Nord dell'Iraq sono oltre 100.000 i cristiani sfollati, senz'acqua né viveri. In 40.000 sono rifugiati sul monte Sinjar e si sta valutando la possibilità di lanci di acqua, cibo e medicine. Mons Louis Sako, patriarca cristiano dei Caldei di Babilonia, parla apertamente di disastro umanitario: "Le chiese sono occupate, le croci sono state tolte. Ci sono 100.000 profughi cristiani che sono fuggiti con nient’altro che i loro vestiti addosso, alcuni a piedi, per raggiungere la regione del Kurdistan". "Il Papa - ha detto il portavoce del Vaticano, padre Lombardi - segue con viva preoccupazione le drammatiche notizie che giungono dal nord dell’Iraq e interessano popolazioni inermi. Particolarmente colpite sono le Comunità cristiane: è un popolo in fuga - ha detto Lombardi - dai propri villaggi a causa della violenza che in questi giorni sta imperversando e sconvolgendo la regione". Per le altre confessioni religiose, specie gli sciiti - i più numerosi - le cose non stanno purtroppo diversamente ed anche qui le cifre numeriche sono di grandi dimensioni, basti ricordare gl'oltre 1,5 Mln di fuggiti da Baghdad appena agl'inizi dell'estate. Insomma una situazione gravissima per la quale - secondo il New York Times - il Presidente Obama starebbe valutando l'intervento aereo. 
francesco latteri scholten.

venerdì 1 agosto 2014

Dopo 66 anni addio al Bicameralismo perfetto: approvato l'art.1 del Ddl Boschi (atto 1429).


Durante una giornata estremamente "calda", non solo per l'estate, il Senato della Repubblica ha approvato con 214 "sì", 81 "no" e 6 "astenuti" il primo articolo del Ddl numero 1429 - il cosìddetto Ddl Boschi -, già approvato in Commissione il 15 Luglio u.s.. Il Ddl era stato presentato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Ministro per le riforme costituzionali ed i rapporti con il parlamento l' 8 aprile 2014. La finalità dichiarata del provvedimento era: "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte seconda della Costituzione". Le motivazioni prime della riforma adducevano le repentine e potenti trasformazioni degl'ultimi anni nonché la necessità di adeguarsi all'integrazione europea (Ddl 1429 "Le ragioni della riforma"). Chi scrive identifica invece la necessità delle riforme con l'attuazione assai ritardata delle Regioni (solo negl'anni '70) e l'allora mancato riferimento di queste - come invece previsto nella Costituente - al Senato ed invece l'istituzione a tal fine della Conferenza Stato Regioni (si veda il mio "Senato, Regioni e Conferenza Stato Regioni: er pasticciaccio brutto che Renzi vuole risolvere" pubblicato anche su Agoravox). L'esito è stato l'ingarbugliamento e la sovrapposizione di funzioni, nonché l'incremento di "poltrone" cui oggi ci si trova di fronte. Di fatto con l'approvazione dell'art. 1 del Ddl 1429, il Senato, pur mantenendo il proprio nome, si configura come una istituzione del tutto nuova ed assai più simile alla Conferenza Stato Regioni che non al Senato quale lo abbiamo sinora conosciuto, l'art. 1 del Ddl Boschi recita infatti: "Art. 1.(Funzioni delle Camere) 1. L'articolo 55 della Costituzione è sostituito dal seguente:«Art. 55. -- Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato delle Autonomie.Ciascun membro della Camera dei deputati rappresenta la Nazione. La Camera dei deputati è titolare del rapporto di fiducia con il Governo ed esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell'operato del Governo.Il Senato delle Autonomie rappresenta le istituzioni territoriali. Concorre, secondo modalità stabilite dalla Costituzione, alla funzione legislativa ed esercita la funzione di raccordo tra lo Stato e le Regioni, le Città metropolitane e i Comuni. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all'attuazione degli atti normativi dell'Unione europea e, secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolge attività di verifica dell'attuazione delle leggi dello Stato e di valutazione dell'impatto delle politiche pubbliche sul territorio. Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione». Il Senato dunque non sarà più chiamato a dare la "fiducia" al Governo e, soprattutto, non avremo più la "navetta" e perciò un Governo tutto sommato più agile ed un iter legislativo notevolmente snellito. Notevolmente agevolato (e più direttamente percepibile dai cittadini) dovrebbe risultare anche il rapporto tra l'Unione Europea e le singole realtà territoriali. Inoltre, a seguito dell'approvazione sempre nella stessa seduta, dell'emendamento proposto dal leghista Stefano Candiani (154 "sì" e 147 "no", Governo battuto), cui Pietro Grasso trattandosi di temi etici aveva concesso il voto segreto, il Senato avrà competenza legislativa anche su famiglia, matrimonio e trattamento sanitario obbligatorio. 
francesco latteri scholten