martedì 31 luglio 2012

Farmaci: equivalenza del principio non lo è dell'efficacia. Il pasticcio della nuova legge.



La struttura del nostro organismo è tale che non basta una semplice equivalenza del principio per garantire una equivalenza dell'effetto e dell'efficacia di un farmaco. Le membrane del nostro organismo, ad es., sono - come tutti sappiamo - membrane osmotiche, dunque selezionano in base al gradiente di concentrazione. Un esempio: tutti facciamo uso di un farmaco o droga leggera, il caffè. Il principio attivo è la caffeina. Il caffè con il limone era il vecchio antidoto al mal di testa quando ancora non c'era l'aspirina. Oltre l' "espresso", il caffé che prendiamo tutti, c'è anche il "caffé americano", un espresso diluito nell'acqua di una tazza da té. Il principio attivo è lo stesso, il quantitativo anche. E' diversa invece la sua concentrazione, la quantità di caffeina per cm3 di acqua. La concentrazione di caffeina del caffé americano è quella ottimale per l'assorbimento da parte delle membrane dell'organismo per cui la caffeina presente è assorbita interamente e nel minor tempo. Fattore fondamentale è la maggior vicinanza al gradiente di concentrazione dato dalle membrane osmotiche dell'organismo. Un allontanamento, per eccesso o per difetto provoca un minor assorbimento e dunque minor efficacia. Il gradiente di concentrazione superiore dell'espresso ne è un esempio. Non è ovviamente indifferente neppure il mezzo di diluizione, nel caso, se la caffeina sia diluita in acqua, come nel nostro caffé, oppure in olio di oliva o di ricino. Più fondamentale ancora è la presenza di molecole che possono favorire o meno l'aggancio del principio attivo ad enzimi. Dunque: le componenti che non sono principio attivo non sono assolutamente meno essenziali e fondamentali all'efficacia del farmaco. E' il medico che, visitato l'ammalato, ha - e deve avere - il compito di decidere in proposito. Si tratta di una decisione che non può essere demandata al farmacista, che non ha compiuto - né potrebbe essere suo compito farlo - una visita medica del malato, senza creare una conflittualità di competenze del tutto inutile. 
francesco latteri scholten.

venerdì 27 luglio 2012

Spread, errore, psicosi ed economia reale.


 Era accaduto ormai alcuni anni or sono, ma "repetita juvant" a niente ed "Historia magistra vitae" ma neanche se ... . Un noto manager di una delle più importanti aziende italiane era lì, a fronte di una crisi tedesca, a dire la sua "che finalmente, che non solo l'Italia etc.", insomma "aus dem Hertzen" come direbbero i tedeschi. Tenuto conto che quell'azienda, come l' Italia, vende in Germania circa il 50% di tutto il proprio export, più che "aus dem Hertzen" bisognerebbe ricorrere a Freud. L'episodio è ormai datato, ma la realtà è quella ed è attualissima. Lo è reciprocamente anche per la Germania, dove pure molti si sono espressi "aus dem Hertzen" circa Grecia, Portogallo, Spagna ma anche Italia. Al pari del manager italiano di allora, molti e non meno significativi manager tedeschi che si sono espressi similmente sui Paesi citati ignorano del tutto che - sebbene alcune note grandi aziende tedesche, quali BMW che ormai ne vende una su tre in Cina e VW, una su quattro - oltre il 60% dell'export, e perciò del fatturato tedesco, è dato dai Paesi europei e segnatamente, per il 50% da quelli citati. Una crisi di essi è, necessariamente, una crisi della Germania. Di più: non sono necessari dati economici sofisticati, calcoli dettagliati, grandi teoremi etc., bastano questi pochi dati ed una riflessione anche minimale per capire che qualcosa, ma qualcosa di grosso, nel cosìddetto "Spread" non quadri e di molto anche. Se il dato economico reale è come è quello di una crisi profonda dei Paesi europei, cioè del 60% del mercato esportativo tedesco, questo è una crisi per forza anche tedesca. Non può esserci uno "Spread" delle dimensioni viste. Non lo può neanche se si considerano solo i dati finanziari, perché le banche tedesche sono fortemente partecipi, ad es., alle gigantesche speculazioni edilizie in Spagna. Ma proprio segnatamente la Spagna è dimostrazione che il dato economico reale sia un dato irriducibile al razionale, sia un dato prettamente irrazionale, psicotico, freudiano. Non c'è come classificarlo altrimenti. Il dato di fatto non è semplicemente quello di un giudizio o opinione formulato da agenzie di rating più o meno discutibile, e più più che meno. Il dato di fatto economico reale è invero quello che - non lo Stato spagnolo, nè gli enti spagnoli, pubblici e non - bensì i privati, compresi molti e moltissimi piccoli e medi investitori, solo nell'ultimo mese hanno esportato in Germania complessivamente 70 Mld di Euro. Si tratta di una realtà economica che, questa sì altro che l'opinione di un'agenzia di rating, può far esplodere e fa esplodere lo "Spread". E' una realtà economica causata da un agire collettivo che non ha alcuna base razionale, ma una giustificativa psichica: la Paura e la sfiducia in sé stessi. Il bimbo che si nasconde dietro la gonnella della mamma. L'effetto reale è l'incremento del tracollo del proprio Paese, e, nell'immediato, un apparente incremento dell'economia tedesca, ma invero un suo indebolimento perché sgretola la base del mercato esportativo della stessa Germania. Un comportamento puramente psicotico e del tutto micidiale irriducibile a qualsiasi logica o razionalità, la dimostrazione che sono i "fantasmi" dell'animo umano i veri aurighi del mercato e dunque la dimostrazione della sua aleatorietà e fatuità, oltre che della sua assoluta astrazione dal reale.
francesco latteri scholten.

domenica 22 luglio 2012

Batmann: l'uomo nuovo di J.P. Morgan & Co.


 E' ufficiale: ora è sceso in campo anche lui a combattere contro "Occupy". Ovviamente si tratta di "occupy Gothan city" e "lui" è nientepocodimeno che Batmann in persona. Il noto "eroe" , che per immagini e contenuti psicotici ricorda da vicino 007, nato per consiglio dello psichiatra dell'autore. Batmann è più kich, a contenuti chiaramente sovrapponibili a quelli della psiche malata di Fleming, aggiunge infatti altri ingredienti tipici del romanzo, dalla doppia natura del celeberrimo Dr. Jekyll e Mister Hyde di Stevenson, al Faust di Goethe, ovviamente destituiti di ogni elemento di fascino e di grandiosità anche psicologica oltre che letteraria e totalmente abbrutiti. Già al suo primo apparire il personaggio fu giudicato da diversi esperti di rango del tutto inadeguato psicologicamente ad un pubblico di minori. La realtà proposta è quella tipicamente borghese di schema "classico" dove i "buoni" sono appunto quelli che si adeguano, si sottomettono - del tutto acriticamente, si capisce - allo schema ed il "bene" consiste proprio in tale assunzione. "Cattivi" sono tutti quelli che hanno una personalità propria, perché l'uscita dallo schema non può che condurre all'insania. L'eccezione è - ovviamente - quella dello stesso Batmann, ma lui è, nell'ufficialità, l'incarnazione stessa dello schema, ma è poi costretto nell'ipocrisia del nascondimento, nella non ufficialità, nel notturno di sé, all'elaborazione di una personalità propria, del tutto al di fuori dello schema, eroicamente violenta. E' la puerilità borghese che crede di potere e dovere così difendere quel "bene" e quel "buono" e si illude di così giustificare quella violenza che è la propria reale e che è quella che invero sorregge quello schema. E' la menzogna faustiana del banchiere moderno. Goethe, invero, che oltre che genio e letterato era anche consigliere di Stato - ed assai valente - alla classe ed allo stile sublime del primo aggiungeva anche l'avveduta sottigliezza del secondo e le osservazioni di economia nel "Faust" ne sono un esempio insigne. Batmann è invece un povero niente e nessuno, inadeguato ad essere visionato da un pubblico sano, e visionato invece da tanti che farebbero assai bene ad impiegare diversamente il proprio tempo. Ultimamente poi non ha trovato di meglio da fare che tentare di adeguarsi ai tempi inventandosi di combattere "Occupy". Un tentativo miserando, miseramente fallito. La strage americana alla recente "prima" dell'ultimo film è del resto la dimostrazione lampante di quanto all'epoca la saggezza di esperti del settore fosse stata ben chiara con un netto giudizio di inadeguatezza alla visione da parte di un vasto pubblico, già al suo primo apparire. Evidentemente altri, più compiacenti a J.P. Morgan & Co. sono stati, improvvidamente, di altro avviso. Boicottiamoli, lui e loro.
francesco latteri scholten.

mercoledì 18 luglio 2012

Nicole Minetti e il purismo vittoriano-giudaico di PdL e Boccassini. Forza Nicole!


 "Maestro questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora, Mosé, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici? (...) Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra." (Gv, 8, 4-6). Alessandro Manzoni ha dedicato una delle sue opere più belle, la "Storia della colonna infame" alla mentalità del capro espiatorio, purtroppo assai diffusa. Spesso - ieri come oggi - il ruolo è ricoperto dalla donna. Esso d'altronde è necessario per imporre ed ostentare ipocritamente la propria presunta "purezza". Dall'antichità ad oggi la cosa è particolarmente usuale per quanto concerne specificamente la sessualità ed il suo uso quale strumento di discriminazione, emarginazione e ricatto. Già allora gl'ipocriti presunti giusti e puri della parabola evangelica, si presentano al Maestro con una donna "colta in flagrante adulterio". Due vanno a commettere un "reato", li si coglie in flagranza e se ne cattura deliberatamente una sola e di questa si pretende il giudizio: di una colpa commessa in due la "giustizia" consiste nel giudicarne e condannarne uno solo e, ovviamente, in maniera esemplare. Ieri come oggi: la purezza costruita nel sangue degli altri. La legge è eguale per tutti, ma alcuni sono più eguali degli altri. Due (o più) sono colti in flagranza, uno è il "santo immacolato" e l'altra è la delinquente demoniaca, la Circe della situazione. Da oltre duemila anni, da Saffo alle più recenti Wolf, Montessori, De Beauvoir, Fallaci e tante altre si è lottato da parte delle donne e di tutti quelli che volevano e vogliono davvero una società più giusta contro questa discriminazione. Ieri come oggi ce la si vuole imporre per fare giustizia e purezza. Che schifo! Perché prima non si dimettono tutti gl'altri? La parabola evangelica già duemila anni fa chiudeva con la celebre affermazione di Gesù: "chi di voi è senza colpa scagli contro di lei la prima pietra." Oggi purtroppo il giudice è la Boccassini a testimoniare che una certa mentalità non sia esclusiva della destra. Quello che non si capisce, oggi come ieri, è perché non ci si possa a volte nella vita mettere anche a scrivere nella sabbia tacendo e lasciando la lettura al vento. Sarebbe da Dio!
francesco latteri scholten.

domenica 15 luglio 2012

Sarkozy finanziato da Gheddafi? E' francese il giallo politico dell'estate.


 "Ebbene, quella cosa è apparsa di nuovo, stanotte?" "Non ho visto niente." "Orazio dice ch'è soltanto frutto della nostra immaginazione e al pauroso spettacolo che abbiam già visto due volte fa capire che non ha nessuna intenzione di credere. E quindi l'ho pregato di vegliare con noi in quest'ore notturne, così che se quell'apparizione si mostrasse di nuovo, possa convincersi che i nostri occhi han veduto giusto, e possa anche parlargli." (...) "Zitto! nemmeno mezza parola! Guarda là dove se ne viene avanti di nuovo." (Willam Shakespeare, Amleto). Di certo sinora c'è solo la non smentita del diretto interessato e delle autorità francesi, Gendarmerie, Sureté e Ministero dell' Interno. Parliamo dunque di un romanzo, "Il" romanzo giallo di fantapolitica dell'estate, il romanzo sul blitz compiuto in casa Sarkozy dove sarebbero state trovate carte e documenti inerenti il finanziamento dell'ex Premier francese Nicolas Sarkozy e delle presidenziali che lo hanno portato all' Eliseo. Le carte che sarebbero state ritrovate porrebbero infatti non solo e non tanto la questione della "legalità" dei finanziamenti e della loro liceità, ma - e molto più fortemente - quella della loro opportunità politica e, data l'identità dei finanziatori, anche e soprattutto quella della "moralità" nel senso più vasto, degli stessi. Parrebbe infatti che uno dei finanziatori più "cospicui" sia stato nientedimeno che l'ex Premier libico Muhammar Gheddafi. Ovviamente l'autenticità della notizia coprirebbe d'infamia, vista la fine del leader libico, non solo Nicolas Sarkozy, ma la stessa Francia. A complicare le cose ci sarebbero anche altri veleni: parrebbe infatti che prove dei finanziamenti avuti da Gheddafi si fossero avute - il condizionale è di nuovo d'obbligo - già prima del "lascio" dell'Eliseo da parte di Sarkozy, ma che siano state tenute celate in vista di una sua eventuale vittoria. Ci sarebbero insomma infamia, tradimento, ricatto e contro ricatto, etc., tutti gl'ingredienti per un super bestseller. Ovviamente lasciamo tutto alla Francia ed ai francesi, ma, se fosse vero, si avrebbe la prova che con la "République" le trame politiche d'oltralpe nulla hanno perduto nel pittoresco rispetto a quelle dei tempi del "La France c'est moi", forse anzi avrebbero anche acquisito qualcosa in più. Colori vivaci al massimo e temperature incandescenti sarebbero comunque garantite. Ma, dicevamo, è solo un romanzo. Davvero? Da noi un magistrato, De Cataldo ha scritto un romanzo, un "Romanzo criminale" perché solo con un romanzo si poteva davvero parlare della Storia.
francesco latteri scholten.

venerdì 13 luglio 2012

Nuovo attacco di Moody's all'Italia. Il retroscena: gli USA non più nr°1 ma solo nr°5.

 
Colpire l'Italia e l'Europa per interesse proprio ed anche, sempre più, per occultare il più possibile le proprie sempre più inoccultabili e palesi carenze. E' infatti in questi giorni che sono state prese dal Congresso USA misure per innalzare il tetto massimo del proprio debito e non causare il default tecnico degli USA, ma che, sempre in questi giorni, ha eguagliato il PIL con tutte le complicazioni in ciò insite. Si tratta di una carenza economica che è sempre più evidentemente anche carenza di leadership USA a livello mondiale, come del resto molte immagini, e soprattutto realtà, dell'ultimo G20 evidenziano. I nostri media nazionali, troppo concentrati sulla Merkel, hanno finto di non accorgersene ed in molti casi non se ne sono accorti davvero. Il vero grande isolato è stato infatti Obama, il cui sorriso "a quaranta denti" dai cinesi - ormai veri numeri Uno -, ma anche dai giapponesi, è stato contraccambiato con sguardi torvi e non sitrattava solo di sguardi perché Obama ha dovuto nello stesso tempo inviare il proprio vice in Cina e Giappone a dare conto sul declassamento del debito USA. Con Brasile, altro creditore, la situazione non stava diversamente. Evidente il contrasto con la Merkel, come anche quello con Putin. Diverse volte la cosa è stata imbarazzantemente palese anche nelle immagini video ufficiali, a più riprese ben più penose che quelle offerteci dal Silvio nazionale al vertice precedente, e coperte da quelle del successo di Monti. Successo di Monti e presunto isolamento di Merkel per nascondere la vera impasse di Obama. Una presidenza sostenuta dagli stessi gruppi economici che prima avevano sostenuto quella ormai assolutamente improponibile di Bush jr. Il problema di fondo è quello che ormai gli USA non sono più - di contro a quanto si ostenta - il "nr. 1", ma soltanto il numero cinque, dopo Cina, Giappone, Russia ed India. Per quanto concerne la Cina, del resto, il recente assassinio del leader libico Muhammar Gheddafi dimostra che i contrasti oltre che economici siano geopolitici e riguardino, tra l'altro, ad es. l'Africa ed il Mediterraneo, il leader libico infatti era "uomo della Cina" in entrambe queste aree.
francesco latteri scholten.

lunedì 9 luglio 2012

Politiche industriali: Dacia come VolksWagen negli anni trenta, un progetto vincente.

 C'è un dato tecnico scientifico, emerso dalle ricerche dei centri sperimentali di diverse tra le più note e rinomate marche automobilistiche - tra le altre Daimler Benz, GM, Ford, Porsche etc - che queste tengono rigorosamente secretato: i riflessi dell'  "uomo" sono efficaci soltanto sino ad una velocità compresa tra i 150 ed i 160 Km/h e, la capacità di concentrazione è efficiente (maggiore dell' 75%) per un massimo di circa 50 minuti, dopo la soglia crolla a valori progressivamente più bassi. Quando perciò Schumacher va a 300 Km/h fa una guida di "previsione". Dunque i limitatori di velocità, presenti su diverse auto dovrebbero essere tarati non come sono a 250 Km/h, ma a 150. Ci sarebbe un decremento notevole degli incidenti stradali, causati nel 90% dei casi da eccesso di velocità, uno sgravio immenso in perdite di vite umane e costi sanitari, nonché di danni materiali, ma - ecco il motivo della secretazione - bisognerebbe cambiare tutta la politica industriale del settore automobilistico. Un altro dato, ormai datato, mi si scusi il gioco di parole, è che l' 80% degli automobilisti, diciamo l'utente medio, non è in grado di sfruttare appieno neppure le prestazioni di una 127. Ci riconduce allo stesso punto. Dimostratamente la tecnologia non è in grado di supplire a questi limiti. A questo si aggiungano le problematiche date dai consumi e quelle ecologiche correlate. L'assolutismo prestazionalistico che da sempre assilla la politica industriale automobilistica è dunque confutato dai fatti. Si tratta di una politica industriale che oggi - come già negli anni venti ed inizio anni trenta del Novecento - ha portato alla produzione di vetture sempre più costose e sempre più inaccessibili al pubblico di massa, contribuendo così ad un ulteriore incremento della crisi. Ci vollero un dittatore ed una dittatura - che poi si mostrarono tra i più feroci di tutti i tempi - quella di Adolf Hitler e dei nazisti, per invertire la rotta. Hitler fece chiamare il più brillante tra i giovani ingegneri e gli ordinò la costruzione non più di "elitewagen", bensì di una "VolksWagen", un'auto per il popolo, con prezzi accessibili a tutti, solida, che potesse portare comodamente 4 persone a 120 Km/h consumando meno di 10 litri di carburante per 100 Km. Caratteristiche e prestazioni da buona vettura media, ma costi da utilitaria. L'esito fu il maggiolino, auto futuristica, validamente presente sulle strade di tutto il mondo anche oltre 50 anni dopo la sua prima entrata in produzione. Prova tangibile della validità di una politica industriale. Concettualmente - ovviamente mutatis mutandis - Renault ha ripreso alla fine degli anni ottanta il progetto per la sua affiliata rumena "Dacia", progettando la prima auto europea da 5.000 Euro. Di nuovo un'auto di classe media con costi da superutilitaria. Di nuovo: oggi, come ieri, il progetto si è dimostrato vincente: a fronte di un calo delle vendite del settore automonilistico che in Europa conta il 13% in aumento, Dacia registra un aumento medio delle vendite che - a seconda dei Paesi - va dal 15 al 20%. Questo nonostante il fatto che l'eccesiva positività del risultato abbia creato problemi di concorrenza nei confronti della stessa casa madre e costretto la Renault ad un aumento dei prezzi di listino delle Dacia che non sono più nell'ordine dei 5.000 Euro, ma restano comunque di circa il 30% inferiori a quelli dei modelli corrispettivi di altre marche. L'auto a misura d'uomo, l'auto per la gente, la VolksWagen, vince, come idea, come progetto, come realtà e come politica industriale, di contro alle "elitewagen" le auto di quelli che hanno fatto la crisi e le auto della crisi, quelle che nella quotidianità non portano da nessuna parte.
francesco latteri scholten,

lunedì 2 luglio 2012

17 morti ammazzati a Messa. Quando si uccide in nome di Dio la religione è ideologia e l'uomo cosa.


 17 cristiani morti ammazzati a messa da integralisti islamici.
"Dio solo è, propriamente, Vita, Coscienza e Spirito", è concezione comune a tutte le religioni, antiche e moderne; è, anche, l'affermazione di uno dei filosofi più grandi, Aristotele. Nessuno dunque può arrogarsi di uccidere e tantomeno di farlo in nome di Dio, perché contraddice l'essenza stessa di Dio. In nome di Dio nessuno può arrogarsi neppure di dare un ceffone ad un altro né di insultarlo. Chi lo fa è uscito da una concezione autentica della religione, al posto delle "Cose Prime" ha messo precetti e norme che sono seconde e subordinate e che hanno un senso - se lo hanno - solo in subordine ed è entrato in una concezione ideologica del tutto aliena ai valori primi della religione. In questo "Altro" orizzonte anche l'uomo non è più vita, coscienza e spirito, non è più soggetto. E' oggetto, cosa. E' in quanto oggetto della legge, in quanto "obbedienza", dove il concetto stesso di obbedienza è alienato perché per natura l'uomo è tale in quanto asseconda il precetto primo, quello di essere vita, coscienza e spirito. Non si tratta qui di filosofemi, ma di realtà da sempre radicalmente intrecciate alla materialità, alla corporeità ed alla sessualità umane. E' la realtà che troviamo a monte sia delle religioni antiche, sia di quelle più recenti. Solo Dio è, propriamente Vita, Coscienza e Spirito, e dunque solo Dio propriamente può dare la vita. E' la realtà che c'è a monte degli antichi riti orgiastici dei culti di Dioniso, ma anche di quelli celtici. E' la realtà che c'è a monte anche della circoncisione ebraica e della concezione biblico cristiana, come pure di quella islamica. L'uomo è corporeo e sessuato, "maschio e femmina Li creò". Il corpo e la sessualità non sono nè possono essere tabù. Il corpo e la sessualità non possono essere oggetto di emarginazione e discriminazione, come invece avviene in nome di una falsa concezione della "purezza" e della "santità", assai ben evidenziata, tra gl'altri, da Nietzsche: "Questi sono gl'osservanti, i puri, questi hanno l'essere ergo ad essi spetta l'avere". L'esito di questa concezione è appunto la centralità e l'assolutezza non più dello Spirito, ma del possesso materialista: non più l' Essere, ma l'Avere. La demonia. La religione - sempre come ben evidenziato da Nietzsche - dei "cani di razza". Una concezione religiosa implicitamente implicante l' Olocausto degl' "impuri", dei "non di razza", in nome, ovviamente, di "dio". E qui uno sguardo alla storia, alle guerre di religione, ai roghi, alle lapidazioni etc. ci pone la domanda atroce: con quanti milioni di morti si scrive "dio"?. La portata tragica di queste concezioni si evidenzia nelle versioni secolarizzate di esse, e, giustamente, già prima di Auschwitz, sempre Nietzsche osservava che "il nazismo è una forma atavica di giudaismo." Si tratta di una concezione della purezza che - mutatis mutandis - è egualmente propria dell' Islam e che specie nell'integralismo trova la sua espressione più propria. Una concezione della "purezza" che fa orrore e schifo, e che - soprattutto - purezza non è assolutamente perché scritta e costruita nel sangue degl'altri. Si tratta di "spiritualità" e "religiosità" portate avanti da pseudo sedicenti "guide" radicalmente caratterizzate dalla più radicale mancanza di spiritualità e religiosità e da una psiche profondamente infantile ed immatura, i ciechi che guidano altri ciechi in un cammino che porta dritto al burrone del più profondo Inferno. Gente dalle visioni più laide, squallide ed abbiette, capaci soltanto di colpire, solo di violenza, per coercire con la ferocia più spietata - e con la scusa di "dio" - il prossimo alla propria visione laida squallida ed abbietta ed alla propria legge frutto di questa, derubandolo di Dio, della Civiltà, dell' Uomo, della propria dignità, della propria persona, della propria sessualità, dei propri averi ed infine della propria vita. Gente che è l'incarnazione più autentica di due realtà: lo pseudo profeta e l'anticristo. A destra ed a sinistra del Demonio, "a braccetto" nel più profondo dell' Inferno.
francesco latteri scholten.