giovedì 27 ottobre 2011

Assisi: No alla violenza dalla falsa interpretazione delle religioni ed a quella atea.



27 Ottobre 2011 ad Assisi: incontro per la Pace e la Giustizia tra le religioni. E' la prosecuzione dell'iniziativa voluta per felice intuizione da Giovanni Paolo II: non può esservi Pace al mondo senza pace tra le religioni. Lo stesso Giovanni Paolo II accomunava già questa intuizione ad un'altra: sono da considerare nel novero di coloro che hanno cercato Dio e si sono a Lui volti, tutti quelli che, anche non credenti o atei, hanno ricercato la Verità. Benedetto XVI si è da sempre mostrato particolarmente attento a questa intuizione la quale riveste particolare importanza per l' Occidente contemporaneo, la sua società, il suo pensare. Da essa è nata la bella iniziativa culturale che è "Il cortile dei gentili", volta ad accogliere anche i non credenti, appunto i "gentili". L'importante novità di "Assisi 2011" è l'invito e la presenza - oltre che delle rappresentanze delle religioni - anche dei "gentili". Le riflessioni sono state chiuse da quella di Benedetto XVI, il quale ha osservato come vi siano in realtà, storicamente, tra le altre, due grandi fonti di violenza: le religioni in una loro interpretazione fuorviante e d'altra parte l'ateismo inteso in accezione non solo anti religiosa ma antiumana. In un mea culpa il Papa ha ricordato, con vergogna, come anche i cristiani purtroppo non siano riusciti a sfuggire a questo. Egli ha poi osservato - come dimostrato in particolare dal secolo da poco passato - l'ateismo porti a forme di violenza ancora più feroci. E' quanto attestato dai campi di concentramento. Questi sono testimonianza di ideologie atee nelle quali l'uomo non solo nega Dio - e con Esso una autorità morale sovraumana - ma riconosce come unica autorità il soggetto stesso. Anche il liberismo ed il consumismo delle società contemporanee conducono in definitiva ad un esito parallelo, dove ad un iperbenessere di alcuni corrisponde un ipermalessere di tanti. In proposito Benedtto XVI cita efficacemente il fenomeno della droga come specchio di questa realtà: all'iperprofitto di alcuni pochi criminali, corrisponde la disperazione, la schiavitù e l'annientamento anche psicofisico di moltissimi altri. E' un fenomeno che è connotazione di fondo della moderna società occidentale. Si tratta dunque di recuperare una dimensione umana autentica, di tornare a quell' "Umanesimo" dal quale originarono poi, tra le altre, quelle realtà grandissime che furono il "Rinascimento" e l ' "Illuminismo". Ciò è possibile per il non credente cercando la Verità nel rispetto dell'altro e dunque nella non violenza e nella Pace, e, per il credente, in un rapporto autentico e non fuorviante con Dio e quindi con i fratelli. Dunque tutti, credenti e laici, in quanto cercatori della Verità possono e debbono operare insieme per la Pace.
francesco latteri scholten.

martedì 25 ottobre 2011

Anche dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace le richieste già fatte dagli Indignados.



Si colloca sostanzialmente in linea con le richieste già recentemente avanzate un pò ovunque in America ed Europa dal movimento degli Indignados l'ultima nota diffusa dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. Il Consiglio parte da una analisi non solo economica ma anche sociale ed ideologica delle realtà che hanno portato alla drammatica situazione attuale, connotata tanto da una fortissima sperequazione quanto da una assoluta e totale mancanza di normative. La causa prima è individuata in correnti di pensiero e dunque di orientamento all'agire prettamente liberiste, utilitariste e materialiste. Esse tolgono all'uomo quella centralità che ad esso assegna tanto il cristianesimo quanto anche le correnti umanistiche laiche. E' perso così il riferimento etico primo e con ciò cancellata l'etica stessa perché ne è levato il soggetto. La primarietà è posta in un profitto per il profitto o, altrimenti detto, un potere per il potere, di fatto del tutto nichilista. Per Mons. Toso e per il Consiglio si tratta di recuperare la collocazione centrale dell'uomo, cioé dell'etica ponendola in essere in una normizzazione concreta. Solo questa infatti può dare delle garanzie autentiche per tutti, anche per le stesse istituzioni finanziarie. In questo contesto la cosa più urgente è la creazione di un organismo internazionale di controllo e garanzia del mondo finanziario, del suo operare e dei suoi operatori. Diversi giornalisti presenti hanno fatto osservare come la nota sia sostanzialmente coincidente con le richieste avanzate dalle proteste degli Indignados. Gli esperti di settore hanno risposto che la nota va oltre collocandosi al momento successivo a quello della protesta: il momento della proposta. Gli ecclesiastici presenti, per conto loro, hanno invece fatto osservare come ci si collochi sulla scia dell'impegno che la Chiesa ha da sempre per i poveri e l'equità sociale, appunto per la Giustizia e la Pace. Per chi scrive si tratta dell'azione politica più drammaticamente urgente e necessaria e, da credente, è assai bello rilevare che essa sia posta in essere proprio dalla Chiesa la quale dimostra, una volta di più, di essere all'avanguardia nello studio e nella percezione dei "segni dei tempi", molto più, tanto dei governi quanto dei partiti. La Chiesa è Presente in un periodo ormai protratto di assenza - bisognerebbe dire di latitanza - della politica che trova la sua concrezione - tristemente - solo in squallide leggi ad personam.
francesco latteri scholten.

martedì 18 ottobre 2011

Due forme di violenza estremista feroce a confronto: black bloc e plutocrazia finanziaria.



La violenza, come altre realtà, soprattutto come altre espressioni del Male, si presenta spesso in modo assai diverso, poliedrico. La multiformità riguarda soprattutto l'abito, il come ci si presenta, ed il modo, l'operare. L'esito è invece sempre egualmente deleterio e distruttivo. Il presentarsi varia tra due estremi: quello apertamente e dichiaratamente violento e quello invece falsamente buonista, legale e "giusto". Analogamente l'operare. I black bloc si collocano al primo estremo, la plutocrazia finanziaria al secondo. Il primo è carente, rispetto al secondo, di una realtà connotativa fondamentale del Male: la menzogna. Esso si manifesta quasi del tutto apertamente per ciò che è. Ha bisogno di farlo per coinvolgere i propri adepti e seguaci, per farne di nuovi. Per ammaliare. E' il motivo per il quale però esso è subito individuato per ciò che esso è. E' il motivo per cui trova anche subito opposizione decisa in molti altri. E' la realtà grazie alla quale esso si staglia sui media, grazie alla quale esso fa notizia. Il secondo al contrario usa a piene mani la menzogna, ne è necessitato. Esso infatti per essere, per esistere, ha bisogno almeno della parvenza della "giustizia", della "legalità", del "bene". Tutto ciò infatti è necessario perché possa esserci quella forma iniqua, antisociale ed antiumana di compravendita che è la speculazione e, soprattutto la speculazione finanziaria. Questa infatti suppone un ordinamento sociale e giuridico almeno formalmente presentantisi come "buoni". Prorpio per questo non si trova qui spazio e risonanza mediatica perché farlo sembrerebbe mettere in discussione una realtà socio economica ufficialmente "giusta" e riconosciuta per tale. A differenza dell'agire del primo tipo di violenza, quello dei black bloc, questo è evanescente, fantasmatico. La sua connotazione è quella di una apparente aleatorietà culminante nell'inesistente. Un esempio classico contemporaneo, i cui esiti sono ancora in essere, è quello della recente speculazione sul grano che ha portato ad un incremento del costo del grano di oltre il 70% in meno di un anno. Gl'esiti sono stati carestie in Africa e particolarmente la crisi umanitaria nel Corno d'Africa - ancora purtroppo in atto - che coinvolge milioni di persone, le guerre e guerre civili in Nord Africa e nel Medio Oriente ed in diverse altre realtà geografiche del pianeta. C'è qui un'altra differenza: qui gl'autori sono persone "buone", "giuste", "civili", "educate" le quali hanno solo apposto una firma su un pezzo di carta, ossequiosi delle normative vigenti. L'esito però è ben più drammatico e violento di quello dell'azione più ferocemente violenta del più feroce black bloc. Di più: mentre tutti - giustamente - chiedono a gran voce di rintracciare i black bloc per chiamarli a rendere conto della loro violenza, nessuno chiede di rintracciare gl'autori della speculazione sul grano per chiedergli conto della loro ben più efferata violenza. L'esito del loro agire è visto non come scaturente direttamente da essi, dalla loro speculazione, ma come una realtà originatasi "ex motu proprio". I media sono pieni di immagini, commenti ed opinioni circa le violenze di Roma. A ragione. Nessuno parla anche soltanto - con l'eccezione di "Avvenire" - delle crisi dovute alla speculazione sul grano e, soprattutto, anche i pochi che ne parlano, quando ne parlano si guardano bene a metterle in correlazione con la speculazione sul grano, di cui sono una conseguenza direttissima.
francesco latteri scholten.

domenica 16 ottobre 2011

Barbarie a Roma, attacco a simboli di Pace e Speranza. Black block distruggono Crocifisso e Madonna di Lourdes.



Ferocia e barbarie a Roma. I Black block sfregiano l'immagine del popolo degli "Indignados" e la loro giusta protesta contro forme inique di capitalismo non meno feroce. L'attacco degenera non solo nella violenza guerresca contro vetrine di sedi bancarie, di negozi di lusso etc, ma colpisce con spietatezza anche le forze dell'ordine e culmina in atti di guerriglia vandalica anche contro sedi ed immagini religiose che nulla hanno a che fare con il capitalismo stesso, il cui emblema è anzi da sempre quello della Carità, della Solidarietà, della Povertà. L'episodio più squallido in cui le violenze sono culminate è quello della irruzione in una chiesa con distruzione del crocifisso ed asportazione e distruzione di una sacra immagine della Madonna di Lourdes, immagini venerate in tutto il mondo quali simboli di Pace e Speranza. Scene che paiono tratte dall' "Apocalisse", il quadretto degli ultimi giorni, dove il demonio si scatena contro tutto ciò che è sacro o ne ha anche solo la parvenza. Si tratta di un atto che sul piano politico stravolge e distrugge la lotta degli "Indignados" dirottandola su vie ed in orizzonti che nulla hanno a che fare con la loro lotta e che fanno in ultima istanza proprio il gioco di quel capitalismo egualmente feroce che essi dicono di voler combattere. L'impegno degli "Indignados" è quello che è stato l'impegno della testimonianza delle prime comunità cristiane, ma poi anche di figure insigni quali quella di San Francesco, da cui in tempi assai recenti è sorto il movimento pacifista non solo cristiano impegnato ma anche laico. Un semplice raffronto visivo tra le immagini dell'ultima marcia della Pace ad Assisi qualche settimana fa, con quelle di ieri di Roma lascia semplicemente sgomenti ed attoniti. Sono immagini che richiamo alla necessità ed all'urgenza di un impegno ed una testimonianza cristiani autentici e profondi, al monito severo di Benedetto XVI: "L'Europa o sarà davvero cristiana o non sarà". Più semplicemente il non sarà può essere esteso a qualsiasi civiltà, perché non sarà nessuna civiltà. Dove infatti si distruggono crocifissi e Madonne non può esserci civiltà alcuna. Non c'è civiltà dove si distrugge la spiritualità dell'uomo.
francesco latteri scholten.

mercoledì 12 ottobre 2011

Sì all'accordo Merkel Sarkozy ma soprattutto sì all'occupazione delle "Borse".



Diciamolo subito chiaro e tondo, anche se certi di molte e diverse critiche: sì all'accordo Merkel Sarkozi. "E' cosa buona e giusta". Di più: è un passo indispensabile ed inevitabile. E' la cosa più necessaria in questo momento. Certamente rimango dell'opinione che sia ormai "più che mai" inderogabile - lo sosteneva già anni fa un economista a cui sono molto affezionato, John Kenneth Galbraith - una riforma radicale delle istituzioni economiche e soprattutto delle normative che regolano e dirigono la finanza e la finanza internazionale. L'attuale sistema economico è, come giustamente denunciato già da tempo, un sistema della truffa e della deficienza di trasparenza. Il dito nella piaga è stato messo, tra gl'altri non da un economista ma da quello che oggi possiamo senz'altro definire, e con orgoglio, il più grande magistrato italiano del Novecento: Giovanni Falcone. Nella sua attività contro la Mafia egli si permise di andare dai banchieri e chiedere la visione dei conti. Ossia chiedere ai cittadini e soprattutto agli operatori economici di rendere conto del loro operare. Ebbene è proprio questa una delle più basilari cose che mancano al sistema economico, non solo italiano ma europeo e mondiale. Non c'è un organo istituzionale competente che proceda andando a verificare i conti, ma ci sono delle agenzie di rating autocostituite, autoreferenziate e referenziantisi reciprocamente, le quali, non in base ai conti, ma in base a propri parametri, assai disquisibili, procedono arrogandosi il ruolo di essere i giudici garanti della sostanzialità economica di banche, imprese, multinazionali e di Paesi interi. Un fattore importante dell'attuale crisi è proprio l'indebito ed erroneo giudizio di queste agenzie su importanti banche e sul loro operare. Vi sono altri aspetti. Le scatole cinesi e la falsificazione da esse operata per cui, grazie ad esse, quello che è in realtà un socio di minoranza può apparire di fatto essere il soggetto maggioritario e dunque il "Padrone". E' così ad esempio che la famiglia Agnelli controlla il 51% di FIAT pur possedendo solo il 27% circa delle azioni. Le tasse le paga, ovviamente per il 27% e non per il 51. C'è la mancata differenziazione normativa dei diversi settori, per cui è possibile speculare ad es. nel settore agroalimentare, come se si trattasse di un qualsiasi altro investimento, con l'esito ad esempio di affamare intere popolazioni come attualmente, generando rivolte e crisi e destabilizzazioni politiche di interi Paesi. E' "solo" la speculazione sul grano che lo ha fatto aumentare di prezzo di oltre il 70% in meno di un anno. C'è la realtà strutturale di meccanismi economici, peraltro complessi e che per questo sfuggono ai più, i quali sistematicamente operano con due direttive estremamente inique: escludono la maggior parte dei soggetti dal mercato - è il celebre sistema DMD e MDM denunciato da Marx - e portano ad un sempre maggiore conglobamento della ricchezza per cui i ricchi diventano sempre più ricchi ma meno numerosi ed i poveri divengono sempre più poveri e più numerosi - anch'esso denunciato già da Marx. Si tratta di alcune delle realtà più macroscopiche, peraltro già denunciate da economisti insigni, quali appunto Galbraith, "Il Professore di Harward". Ci sono allora due certezze: la prima è quella che l'accordo franco tedesco e l'azione sul sistema bancario vadano nella giusta direzione, più propriamente nella direzione obbligata, la seconda che senza delle urgenti e drastiche riforme del sistema economico e degli squilibri sociali che esso crea a valle, l'azione al punto uno si dimostrerà del tutto vana. Dunque: sì all'accordo franco tedesco, ma, soprattutto sì all'occupazione delle "Borse".
francesco latteri scholten.

giovedì 6 ottobre 2011

USA: crescita esponenziale delle manifestazioni anti Borsa e della coscienza civica americana.



Finalmente, almeno negli USA, le manifestazioni anti Borsa registrano presenze sempre più massicce e, dalla piazza antistante quella di New York, dilagano coinvolgendo tante e tante altre città e con numeri sempre più consistenti di partecipanti. Finalmente la coscienza economica e sociale del cittadino medio americano è più matura. Almeno oltreoceano. Da noi c'è stato solo qualche sparuto e, mi sia consentito, eroico gruppo originario dei centri sociali più progrediti, davanti alla "Borsa di Milano", peraltro presentati dai media quasi si trattasse di zombie o di compagni di strada di Nightmare. Altrove, come fortunatamente i fatti dimostrano, quella che, per citare uno slogan, "99% per mantenere l'1%", è coscienza civica acquisita. Accade finalmente quanto auspicava Howard Zinn, Professore di "Scienze politiche" alla Boston University in un celebre saggio che non potrebbe essere più attuale anche se scritto ormai qualche decennio fa: "Così ci dimentichiamo di banalità e dimentichiamo che tutti i presidenti, impotenti o assatanati, ubriaconi o astemi, hanno seguito sostanzialmente le stesse politiche. Imbroglioni o boy scout, belli o brutti, agili o impacciati, hanno tassato i poveri, sovvenzionato i ricchi, dilapidato la ricchezza della nazione in cannoni e bombe, ignorato il degrado delle città e fatto così poco per i bambini dei ghetti e delle aree depresse rurali, che questi giovani hanno dovuto entrare nelle forze armate per sopravvivere sino a quando non sono stati mandati oltremare a morire. (...) In America il culto della personalità è una droga potente: prende le energie dai semplici cittadini che, messe insieme, potrebbero costituire una grande forza, e le esaurisce nello sport passivo del voto. Il momento di cittadinanza democratica al quale siamo maggiormente affezionati è quando, una volta ogni quattro anni, usciamo di casa per scegliere tra due mediocri maschi bianchi anglosassoni selezionati da comitati di dirigenti politici, primarie da milioni di dollari e convenzioni guidate, per il test truccato a scelte multiple che chiamiamo elezioni. I presidenti vanno e vengono ma l' FBI è sempre là, al lavoro, qualche volta a caccia di criminali, qualche volta commettendo esso stesso crimini, sempre controllando i radicali, come le polizie segrete fanno in tutto il mondo. I presidenti vanno e vengono, ma il bilancio militare continua a salire. I presidenti vanno e vengono, ma le prime duecento aziende continuano ad accrescere il loro controllo: dal 40 al 60%. (...) Il test di scelta multipla è ancora qui. Certo, ci sono candidati migliori e candidati peggiori. Ma dovremo ancora fare un lungo cammino prima di passare da una democrazia passiva alla vera democrazia, quando capiremo che il futuro di questo Paese non dipende principalmente da chi sarà il nostro nuovo presidente. Dipende dalla volontà  dei cittadini americani, vessati da tasse elevate, prezzi alti, disoccupazione, sprechi, guerra e corruzione, di organizzare in tutto il Paese una richiesta a gran voce di cambiamento anche più decisa rispetto alle sollevazioni operaie degli anni trenta e alla rivolta dei neri negli anni sessanta, per scuotere questa nazione e spingerla a percorrere strade nuove.("Oltre il voto")". Sembra che - finalmente - almeno in America, ci siamo. Finalmente si è capito che i veri porci della celebre fattoria degli animali di Orwell non sono solo certi comunisti ma, soprattutto, certi capitalisti.
francesco latteri scholten.

domenica 2 ottobre 2011

Finalmente! Da 1.210.000 firme, da Napolitano e dal Card. Bagnasco parte la riscossa.

L'On. Cicchitto ha affermato: "E' inaudito, si vuole cancellare un intero sistema". Ebbene, si spera - e vivamente - ch' egli abbia ragione e che sia proprio così. Che finalmente quel sistema che non pochi hanno definito come "il pornostato" o anche la "dittatura del porno stato" - non senza qualche ragione - sia spazzato via, è ciò che ogni onesto cittadino, anche senza impugnare le "Catilinarie" di Cicerone, non può che augurarsi e di pieno cuore. Ciò che finalmente dà aria e respiro è, specificatamente, la connotazione politica della riscossa. Dal basso, da un milioneduecentodiecimila cittadini, la contestazione esplicita della legittimità di un governo ed un parlamento che si pretendono legittimati dalla elezione da parte dei cittadini, laddove a questi in realtà non è neppure consentito di scegliere i propri rappresentanti. Dall'alto il Presidente della Repubblica prende di petto con determinazione forte la questione del secessionismo bollandolo per quello che è: un attentato alla Costituzione democratica repubblicana. Sempre dall'alto, il Presidente della CEI, denuncia con forza come l'eticità del sistema sia in aperto contrasto non solo con il cristianesimo, ma con gli stessi principi etici costituzionali e come essi minino di fatto la famiglia, pilastro etico della società quale sancita dalla Costituzione. Sempre dall'alto, la presidenza di Confindustria, con la stragrande maggioranza degli industriali italiani, denuncia la vacuità e la fatuità, nonché il mendacio, della politica economica della "dittatura del pornostato". Finalmente l'Italia torna a prendere coscienza di sé.
francesco latteri scholten.