sabato 22 febbraio 2014

Renzi, Governo su mandato di Banca d'Italia, De Benedetti e Berlusconi.



In mattinata dopo le dieci, con comodo, al Quirinale da Napolitano per il giuramento, il nuovo Governo, il terzo non eletto dal popolo, cui il capo dello Stato darà il battesimo e la sua benedizione. Novità vera la concrezione almeno formale delle "pari opportunità" (mentre se ne cancella l'omonimo ministero), per la prima volta 16 Ministri di cui 8 donne e 8 uomini, quasi a puntellare lo show mediatico degl'ultimi giorni che ci mostrava le grandi sceneggiate ed i grandi sketch pubblici, primo fra tutti l'incontro ad urli in faccia Renzi Grillo, occultando le trame vere. Dei tre incontri decisivi perché fosse possibile il nuovo governo, solo uno è stato debitamente sbandierato all'opinione pubblica, quello tra l'ex sindaco di Firenze e l'ex senatore Silvio Berlusconi, nome peraltro tra i più significativi della finanza italiana. Ben nascosti invece gl'altri due. Quello con l'altro nome significativo della finanza e dell'editoria italiana, ufficialmente acerrimo nemico di Berlusconi e da questi indicato come tesserato n°1 del PD, Carlo De Benedetti, è stato ben occultato dalle diatribe interne del PD e dal loro sbandieramento. Infine l'ultimo, il più importante, quello con i vertici di Via Nazionale, è stato scoperto e denunciato soltanto da Rete Viola. Insomma "l'uomo nuovo" dei poteri forti internazionali, USA, UE e multinazionali estere ed italiane è al suo posto e, come dichiara lui stesso, con il proposito di restarvi sino allo scadere della legislatura. Dunque solo nel 2018 gl'italiani potranno riprendersi - si spera - in pieno il loro titolo di cittadini e tornare alle urne, avendo presumibilmente anche una Camera in meno da eleggere, il Senato infatti, più che abolito dovrebbe divenire una Camera dei nominati (come già con lo Statuto Albertino), così come le Province più che eliminate dovranno far posto a consorzi di Comuni. Alle Urne nel '18 dunque con riforme che invece che avanti pare vadano sempre più indietro.

francesco latteri scholten.

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