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lunedì 22 settembre 2014

Ebola: la vera guerra di Obama. 3.000 soldati e un Mld di dollari.


E' la nuova peste nera, il virus scoperto da Peter Piot, e che della pesta nera condivide gl'aspetti più inquietanti: il periodo di incubazione (da 2 a 21 giorni), l' "exitus" a 7-14 giorni dalla conclamazione, e, la letalità, 85% dei casi. Contro il filovirus a struttura variabile non esiste ancora un protocollo di procedura per quanto concerne il trattamento. I sintomi sono febbre alta (almeno 38,8 °C), cefalea, mialgia, artralgia, dolori addominali, astenia, faringite, nausea e vertigini.[28]. Il virus progressivamente causa sintomi di più grave entità, come diarrea, feci scure o sanguinolente, vomito scuro dall'aspetto a "fondo di caffè", occhi rossi dilatati con presenza di aree emorragiche sulla sclera, petecchie, rash maculopapulare e porpora. Kent Brantly, medico americano attivo in Liberia nella lotta all'ebola e lì infettatosi, fatto rientrare negli USA e lì trattato con il farmaco sperimentale ZMAPP si è salvato ed è stato incontrato l'altro giorno da Obama. Gravi disordini nelle popolazioni interessate sono invece state causate da voci - sinora non conferamate da dati scientifici - sulla efficacia nel trattamento con infusioni di sangue dei sopravvissuti. La cosa ha creato anzitutto gravi problemi di ordine pubblico e di sicurezza, e, sul piano medico scientifico quella dell'insorgenza - per le infusioni indiscriminate - nel caso di incompatibilità di gruppo sanguigno, di schock anafilattico e dunque morte certa. L'altro problema, visto il caos che imperversa nelle zone epidemiche, è l'accertamento del fatto che il sopravvissuto sia effettivamente un sopravissuto all'ebola. Morti, feriti e danneggiamenti miete anche l'estrema arretratezza, ignoranza e superstizione delle popolazioni colpite: sono 8 i membri della missione umanitaria di soccorso sgozzati in Guinea, accusati nientemeno che di diffondere il virus. "Ebola non esiste" è un grido di rivolta comune anche in altre aree geografiche e popolazioni ivi residenti. Un quadro agghiacciante ulteriormente incupito dalle dichiarazioni dello stesso Peter Piot, scettico per quanto concerne la possibilità attuale di un confinamento del virus. Insomma la situazione è tale da aver spinto lo stesso Barak Obama ad una messa in guardia della comunità mondiale ad Atlanta, perché è in pericolo la struttura economica e sociale non solo del centrafrica ma la pace mondiale. Vista l'accertata diffusione esponenziale del virus è necessario intervenire con immediatezza ed in questo il Presidente USA ha ottenuto subito il consenso sia di maggioranza che di opposizione per un'azione immediata da parte USA: 3.000 soldati da inviare già entro fine mese, ed 1 Mld di dollari per costruire ospedali da campo, opere di disinfezione e cura, istruzione di personale medico e paramedico atto a combattere l'epidemia. 
francesco latteri scholten

lunedì 10 marzo 2014

Legale anche in Italia cannabis terapeutica: il testo della nuova legge vigente.



La decisione del Governo Renzi di non impugnare la legge regionale dell'Abbruzzo 13.9.2013, proposta dopo il ricorso a noti scienziati dal consigliere Maurizio Acerbo PRC, rende effettiva la legge stessa. Ne pubblichiamo il testo.



 Modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche 

RELAZIONE 
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, 
il Ministero della Salute, con Decreto del 18 aprile 2007 ha aggiornato le tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope, ed ha posto nella Tabella II delle sostanze stupefacenti dotate di proprietà terapeutiche, alla sezione B, alcuni cannabinoidi derivati naturali o di sintesi della Cannabis. 
Il decreto Ministeriale rende possibile prescrivere ed utilizzare questi principi attivi, quindi mette nella disponibilità un ulteriore strumento terapeutico per la cura palliativa del dolore o per altre applicazioni terapeutiche in molte forme di disabilità fisica e mentale a discrezione del medico, dietro presentazione di ricetta medica, da rinnovarsi di volta in volta nel caso di preparazioni magistrali. Non essendo infatti a tutt'oggi disponibili in commercio nel nostro Paese farmaci e specialità medicinali a base di cannabinoidi di produzione nazionale o comunque dotati di Autorizzazione all'Immissione in Commercio per l'Italia, ma solo preparazioni galeniche magistrali, l'unica normativa nazionale di riferimento per tali farmaci è il Decreto Ministeriale 11-2-97, relativo all'importazione di farmaci esteri direttamente dal produttore da parte delle Farmacie del servizio sanitario pubblico, per utilizzo in ambito ospedaliero ed extra-ospedaliero. 
Con il riconoscimento e la regolamentazione dell'accesso ai derivati medicinali della pianta di cannabis e degli analoghi sintetici, avvenuta nel nostro Paese solo in questi ultimi anni, lo scenario è mutato e la fruizione della terapia è formalmente un dato acquisito, ma è divenuta necessaria una legge regionale applicativa delle norme quadro nazionali, al fine di poter evitare in futuro le attuali confusioni ed equivoci, causa illegittima di grave ed ingiustificato danno ai malati. La presente proposta di legge è pertanto un "protocollo attuativo" delle norme già pienamente in vigore a livello nazionale, si limita a riunirle ed integrarle in un unico testo per il loro razionale utilizzo a livello regionale, al fine di evitare perdite di tempo gravemente nocive per il malato. 
Oltre alla terapia palliativa del dolore ed all'utilizzo in neurologia ed oncologia, o come lenitivo degli effetti collaterali delle chemio e radio-terapie, molte sono le patologie ed i disturbi d'interesse per medici e pazienti, non solo il glaucoma, ma l'epilessia, molte altre patologie neurologiche, alcune patologie psichiatriche, lo stress post-traumatico, l'emicrania, la depressione, Traumi cerebrali/Ictus, malattie infiammatorie croniche intestinali quali morbo di Crohn e colite ulcerosa, l'astenia, l'anoressia ed il vomito anche gravi, la sindrome bipolare e quella di Tourette, la spasticità muscolare, il prurito irrefrenabile, l'artrite reumatoide e altre malattie infiammatorie/autoimmuni croniche, l'asma bronchiale, malattie neurodegenerative quali morbo di Alzheimer, còrea di Huntington e morbo di Parkinson, patologie cardiovascolari, sindromi da astinenza nelle dipendenze da sostanze e la Sindrome di Immunodeficienza Acquisita (Aids), nella quale 2 


solo raramente si hanno dolori neuropatici ma spesso si osserva grave deperimento organico ed inappetenza. 

In letteratura si trova una vasta documentazione dell’uso terapeutico della cannabis. La difficoltà per i medici di utilizzo sicuro per finalità terapeutiche dei principi attivi, contenuti nella pianta in concentrazioni variabili, è stata da qualche anno superata dalla produzione e commercializzazione secondo standard europei di Cannabis flos naturale sterilizzata ed in contenuto standardizzato e titolato di principi attivi cannabinoidi. Oltre alla crescente mole di studi scientifici che scoprono ed approfondiscono le singole proprietà terapeutiche dei cannabinoidi nelle varie forme, combinazioni e modalità di assunzione per le varie patologie, le esperienze cliniche internazionali dello scorso decennio e le testimonianze dei pazienti hanno mostrato per i cannabinoidi una apprezzabile efficacia nel trattamento di particolari sintomi, associata ad una minore incidenza di effetti collaterali di rilievo rispetto a molti dei farmaci di comune impiego. 
Dimostrata l'utilità di tali terapie, va considerato che la volontà di non dipendere più dalle importazioni per la cannabis medicinale in un prossimo futuro è stata espressa dal Senato con l'approvazione dell'ordine del giorno G-102, presentato dai senatori radicali, in occasione dell’approvazione del ddl n. 1771 il 16.9.2009 recante norme sulle "terapie del dolore e cure palliative" attualmente in vigore, con il quale si impegnava il Governo a verificare in tempi brevi la fattibilità di una convenzione con lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, per la produzione o lavorazione di Cannabis medicinale coltivata in Italia ai fini della fornitura al servizio sanitario pubblico. 
Con questa pdl si propone all’art. 6 di stipulare una convenzione a livello locale con lo stesso Stabilimento o con uno dotato delle medesime autorizzazioni alla produzione di principi attivi stupefacenti a fini medici, da individuarsi nella nostra regione. Tale accordo consentirà ai malati ed al servizio pubblico della nostra regione di non dipendere esclusivamente dalle importazioni per l’approvvigionamento della cannabis medicinale, di razionalizzare le spese che possono in questo modo, essere drasticamente ridotte e soprattutto di ridurre i tempi di attesa che i malati non dovranno più sopportare. In Italia il farmaco può essere prescritto ed ottenuto su esclusiva responsabilità del medico richiedente, potenzialmente per qualunque patologia o sintomo senza limitazioni. Anche la eventuale scelta di fare una prescrizione off-label è riconosciuta come di esclusiva competenza del medico prescrittore, come avviene per tutti gli altri farmaci. Nel frattempo, la collocazione in Tabella II sezione B consente l’importazione di tali medicinali, come per gli altri stupefacenti e psicotropi iscritti nella sezione B della tabella II, in caso di carenza sul mercato italiano come nella situazione attuale, secondo le modalità di cui al già citato DM 01/02/97, che richiede al medico una dichiarazione sulla inadeguatezza delle alternative terapeutiche disponibili per trattare il paziente che sta seguendo, ed alle modalità di cui alla circolare Ministeriale N.D.G.F.D.M./VIII/C.1.b.a/33499 del 3 ottobre 2006. 
L'inserimento in Tab. II-B consente inoltre la reperibilità delle sostanze in oggetto tramite distributore-grossista autorizzato dal Ministero della Salute, con magazzino sul suolo nazionale per la fornitura alle farmacie dotate di laboratorio galenico, comprese quelle ospedaliere. Tali sostanze sono da utilizzarsi per le preparazioni magistrali o ospedaliere. In questo caso la carenza di valide alternative terapeutiche e l'autorizzazione dell'Ufficio Centrale Stupefacenti non sono requisiti necessari. Va chiarito che la carenza di adeguata e percorribile alternativa terapeutica, come già scritto a proposito della prescrizione off-label, è una valutazione che spetta esclusivamente al medico per quel determinato singolo 3 


paziente, il quale è partecipe della sua decisione, sono scelte terapeutiche effettuate caso per caso e non un teorico standard predefinito ed immutabile. 

Nel caso di farmaci esteri e quindi importati per tramite delle farmacie del servizio pubblico, la spesa resta a carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR) solo qualora il medico richiedente sia alle dipendenze di struttura pubblica e il paziente sia trattato in regime di ricovero o soggetto a day hospital o percorso ambulatoriale o in regime di Assistenza domiciliare integrata. Nel momento in cui un paziente viene dimesso, la fornitura viene garantita sempre a carico del SSR se si ravvisa un’esigenza di continuità terapeutica con il ricorso al farmaco estero la cui somministrazione è iniziata in ambito ospedaliero. Nel caso di preparazioni galeniche magistrali contenenti cannabinoidi da parte delle farmacie dotate di laboratorio galenico, prescrivibili da qualunque medico su ricetta bianca da rinnovarsi di volta in volta, come per le altre sostanze elencate nella tabella II B, la spesa è a carico del SSR solo qualora il medico prescrittore sia alle dipendenze del Servizio Pubblico ed utilizzi il ricettario SSR per la prescrizione, o se i galenici sono preparati e utilizzati in ambito ospedaliero. La spesa resta a totale carico del paziente quando le preparazioni magistrali da parte delle farmacie private sono su prescrizione di un medico privato. 

mercoledì 10 aprile 2013

USA, legalizzazione Cannabis: grande industria e opinione pubblica pronte.


L'umanità ne fa uso dalla notte dei tempi praticamente in tutte le culture. In India è chiamata Bhang ed è fumata insieme al tabacco, in Messico Marjhuana. In Medio Oriente è conosciuta soprattutto per l'antica setta del Veglio della Montagna, in cui se ne faceva uso, con il nome di Haschisch, da cui anche il termine di assassino, gl'emissari del Veglio erano infatti i temuti Haschischin. La pianta è, come noto, un'erba dioica annuale a fusti eretti di circa 2-3 m, e la droga è ricavata dalle infiorescenze della pianta femminile, più grande di quella maschile. La droga - stranamente - non risulta iscritta nella FUI. E' usata da sempre per uso esterno come come analgesico e antisettico e per uso interno come sedativo. Essa provoca inizialmente una sensazione di benessere, euforia ed eccitazione intellettuale seguite però da perdita della nozione del tempo e dello spazio e da sdoppiamento della personalità ed infine da allucinazioni. Negli USA, come in molti altri Paesi, nonostante la legge ne vieti l'uso - o forse anche per questo come a suo tempo per l'alcool - è molto diffusa l'assunzione nelle forme più diverse, specie il "fumo". Sta accadendo ormai lo stesso che per l' alcool negli anni trenta del Novecento: la maggioranza sempre più cospicua della popolazione - siamo ormai ad oltre il 53% - è favorevole all'abbrogazione del divieto, mentre la grande industria è pronta e spinge per la commercializzazione legalizzata. Starebbe dunque per cadere un proibizionismo che, al pari di quello degli alcoolici serve solo ad ingrassare la criminalità organizzata. C'è da augurarsi che anche per il consumo accada quanto già accaduto con gli alcoolici: statisticamente infatti negli USA non si è mai avuto un consumo di alcool pro capite così elevato come durante il proibizionismo, a denunciare la funzione in realtà incentivante dei divieti. 
francesco latteri scholten.