domenica 6 novembre 2011

Firenze, attentato al vescovo Mons. Giuseppe Betori. Roma, pestato il sindaco di Firenze Matteo Renzi.



Duplice attacco a Firenze: attentato al suo vescovo, per fortuna illeso grazie all'eroico gesto del suo segretario - per fortuna salvo pure lui anche se in prognosi riservata - ed all'inceppamento della pistola dell'attentatore. Le motivazioni del gesto sono al momento oscure anche se pare trattarsi dell'atto di uno squilibrato. A Roma, invece, in P.za San Giovanni, a Matteo Renzi, sindaco acclamato "coram populi" di Firenze, leader dei "Rottamatori" è negato l'accesso al palco e la parola. Il sindaco rimane lo stesso, dimostrazione di dialogo. Lo si contesta verbalmente, lo si aggredisce. Si difende: "sono italiano anch'io, ho anch'io diritto, come tutti gl'altri, a stare qui". Lo si pesta. C'è l'attacco fisico, gravissimo, alla persona. C'è l'attacco alla democrazia. C'è il ritorno alla sinistra peggiore, quella di Ceaucescu. C'è di più: la dimostrazione, ad es., che le raccolte di firme per i referendum per la democratizzazione della legge elettorale hanno avuto il loro successo grazie ai prodiani i quali l'hanno fatto coscienti che la stessa sinistra - che tanto li sbandiera in funzione antiberlusconiana - non vuole affatto una democratizzazione del sistema elettorale e di quello politico in genere.  E questo con buona pace delle "primarie", frutto peraltro dell' "Ulivo" e delle sue radici anche cristiano cattoliche, dello stesso Romano Prodi, de "La civiltà dell'amore" del gesuita Padre Bartolomeo Sorge. La negazione della parola a Matteo Renzi dimostra l'incapacità della leadership PD ad un confronto sereno e trasparente aperto al pubblico e sulla pubblica piazza. Il successivo pestaggio in piazza, dimostra invece la stessa incapacità da parte della piazza, ossia della base. Un doppio limite: dall'alto e dal basso. Un limite pericoloso perché la strada cui esso porta se diviene scelta radicale di una direzione radicale, è quella già nota - e anch'essa fallita - di realtà politiche in cui di "democratico" c'è solo l'etichetta di un regime. Chiudo con la più sentita solidarietà e simpatia per Matteo Renzi: vai avanti perché la strada vera è la tua. In bocca al lupo e crepi il lupo.
francesco latteri scholten.

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