mercoledì 15 agosto 2012

ILVA, Landini: no sciopero contro magistrati, sì a crescita.


Contro uno sciopero volto a contrasto dell'azione della magistratura si è espresso apertamente Maurizio Landini, CGL, prendendo le distanze da CISL e UIL. Non c'è infatti, come alcuni vorrebbero, la creazione di un precedente per cui sarebbero i giudici a decidere o meno delle aziende ed il quale metterebbe a rischio eventuali investimenti nel ns. Paese. L'azione tanto dei sindacati quanto della magistratura deve infatti avere quale finalità la crescita e lo sviluppo dell'azienda ed è in questo senso che si muove, ha proseguito Landini, la CGL. Bene ha fatto. L'azione della magistratura però è indispensabile, come è necessaria la rispondenza dell'operare tanto di singoli quanto di gruppi e collettività, di imprese ed aziende in un corpus legislativo e normativo, che è quello statuito dalle leggi dello Stato. L'azienda in altre parole non può essere una realtà ed un mondo a sé, quale quello tristemente recentemente scoperto anche nel ns Paese in diverse fabbriche laboratorio cinesi e non, si veda anche Rosarno, nei quali è legge il caporalato e la parola indiscussa del caporale. Realtà dietro le quali sovente si cela la longa manus della criminalità organizzata. Il principio della produttività non può essere la scusante per la introduzione del criterio di una extranormazione rispetto alle leggi dello Stato. E' in questo contesto che va cercata la creazione di uno sviluppo autentico che dia prospettive vere di crescita delle aziende e del Paese. Di contro va osservato che proprio una uscita da questo contesto porrebbe basi per disincentivi ad investire nel ns. Paese, dalle statistiche risulta infatti che molti investori stranieri sentono disagio ad investire in Italia proprio per la difficoltà creata dalla extralegalità che connota il ns sistema e da una inadeguata tutela dell'operare normato.
francesco latteri scholten.

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