martedì 29 gennaio 2013

Ustica: 32 anni per la verità di subito e del "Picconatore".


Dopo 32 anni una sentenza civile mette - finalmente! - una pietra miliare. La magistratura penale attende ancora a pronunciarsi. Invero, lo si era saputo da subito e la conferma della certezza era giunta al massimo due settimane dopo, quando i resti di un Mig libico erano stati ritrovati sull'Appennino calabro: nei cieli del Mediterraneo era avvenuta una battaglia aerea, "Caccia" della NATO avevano tentato di colpire uno dei velivoli libici a bordo del quale si presumeva si trovasse il Leader Libico Gheddafi, grande alleato sia dell'Italia che della Francia. Pare che i piloti libici - con destrezza - si siano fatti scudo dell'aereo civile dell' Itavia che si trovava in zona, e che finì centrato al posto loro. Ovviamente, iniziano le "sceneggiate" dei nostri servizi deviati e non, insieme - more solito - a quella di altri Paesi: tracciati radar e altre prove che spariscono, casi strani, controcasi etc. Il romanzo di sempre. Uno solo - tanto per cambiare - si distanzia, ma non è uno qualsiasi, né lo fa "per caso". Si tratta nientemeno che del primo cittadino d'Italia, del Presidente della Repubblica in carica Francesco Cossiga. Non lo fa per caso bensì per minaccia ed intimidazione, infatti è stato chiesto contro di lui l' "impeachment" perché si è rifiutato di controfirmare provvedimenti antimafia, e così il nostro ha cominciato a "picconare", e tra le picconate c'è appunto quella per cui l'aereo caduto ad Ustica sia stato colpito da un missile. Su questo, ieri, finalmente, la magistratura ha sentenziato che le prove non lascino adito a dubbi. Invero le prove erano più volte state messe in discussione, erano sparite etc: sceneggiata corollario. Insomma, ora che Gheddafi è stato ammazzato si può anche dire che Paesi suoi "amici" la Francia in primis - e pare che il missile fosse francese -, ma anche l'Italia si siano cimentati in un Blitz per ammazzarlo: un gesto insomma di vera e profonda amicizia. In molti si sono occupati del "caso", qualche giornalista ha pensato di occuparsene da vicino, sembra, ma su questo si vada alle testimonianze usate per un noto film, che alte autorità, vicine ai servizi, abbiano calorosamente incoraggiato tali giornalisti. In particolare, all'obbiezione di uno di loro, "... ma si tratta di 81 morti", dette autorità avrebbero risposto laconiche: "Appunto, veda di non farli diventare 82 ...". Comunque sia, almeno i familiari delle vittime ora, per sentenza, meglio tardi che mai, avrebbero diritto ad un risarcimento. Per intanto però nulla si dice di Itavia, l'allora fiorente e rampante piccola compagnia aerea italiana, che a seguito proprio della vicenda di Ustica fu costretta a chiudere i battenti. Ma tant'è.
francesco latteri scholten.

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