giovedì 7 agosto 2014

Oltre 350.000 cristiani braccati dall'ISIS: appello di Mons. Sako e del Papa. Obama prepara bombardamenti.



Non cessano le notizie dell'orrore circa l'ISIS, il nuovo califfato del terrore la cui istituzione e costruzione costa l'annientamento di tutti coloro i quali sono considerati "not self" ovvero diversi. E' una tragedia umana di dimensioni sconcertanti riguardante circa 15 milioni di persone, tra Siria ed Iraq. Tutto ciò che è ideologicamente, cultualmente, religiosamente e culturalmente diverso è votato allo sterminio. L'esempio più tristemente recente, quello della completa distruzione del tempio in cui riposavano i resti del profeta Giona, venerato sia dai cristiani che dagli sciiti. Profanato, polverizzato e bruciato, sorte toccata a tutti gl'altri templi sia sciiti che cristiani che di qualsiasi altra minoranza religiosa o culturale. Oltre 1.500 i manoscritti antichissimi bruciati. Assassinati e cacciati tutti gl' "impuri", le donne violentate e vendute per schiave, depredati i loro averi: il Corano come il "Blut und boden" o il "Mein kampf". Così in nome della purezza - è ai "puri" che dio (come il destino per i nazisti) ha dato in eredità la terra - è conquistata Qaraqosh e le località vicine, Tal Kayf, Bartella e Karamlesh, in cui risiede la maggioranza dei cristaini della zona, ora in fuga nel deserto. Solo nel Nord dell'Iraq sono oltre 100.000 i cristiani sfollati, senz'acqua né viveri. In 40.000 sono rifugiati sul monte Sinjar e si sta valutando la possibilità di lanci di acqua, cibo e medicine. Mons Louis Sako, patriarca cristiano dei Caldei di Babilonia, parla apertamente di disastro umanitario: "Le chiese sono occupate, le croci sono state tolte. Ci sono 100.000 profughi cristiani che sono fuggiti con nient’altro che i loro vestiti addosso, alcuni a piedi, per raggiungere la regione del Kurdistan". "Il Papa - ha detto il portavoce del Vaticano, padre Lombardi - segue con viva preoccupazione le drammatiche notizie che giungono dal nord dell’Iraq e interessano popolazioni inermi. Particolarmente colpite sono le Comunità cristiane: è un popolo in fuga - ha detto Lombardi - dai propri villaggi a causa della violenza che in questi giorni sta imperversando e sconvolgendo la regione". Per le altre confessioni religiose, specie gli sciiti - i più numerosi - le cose non stanno purtroppo diversamente ed anche qui le cifre numeriche sono di grandi dimensioni, basti ricordare gl'oltre 1,5 Mln di fuggiti da Baghdad appena agl'inizi dell'estate. Insomma una situazione gravissima per la quale - secondo il New York Times - il Presidente Obama starebbe valutando l'intervento aereo. 
francesco latteri scholten.

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