venerdì 15 agosto 2014

Al Baghdadi e l'ultima Jihad islamica: contro la donna, l'Occidente, il secolarismo.


L'immagine storica dello scontro dell'Islam con la cultura occidentale è invero già avvenuto, alcuni anni or sono, sotto l'egida di quella che giustamente Oriana Fallaci (e non solo lei) ha definito la moderna Medusa: l'immagine mediatica data dalla TV. I due protagonisti, d'altronde ne sono entrambi ben coscienti: il leader religioso islamico allora (e probabilmente ancor oggi) più conosciuto in Occidente, lo sciita Ayatollàh Ruhollah Khomeini, che proprio per questo impone che la Fallaci indossi il burka, per mostrare così al mondo intero ch'egli era riuscito ad imporlo anche a quella ch'era ritenuta un'icona del femminismo e la stessa Fallaci che - più abile ed intelligente - aveva acconsentito a condizione - ingenuamente accettata dall' Imam - che l'intervista fosse trasmessa in diretta. La scena madre accade alcuni momenti dopo l'inizio dell'intervista, quando d'improvviso la giornalista e scrittrice si alza in piedi e davanti alle telecamere, e, soprattutto, davanti ad un Imam esterrefatto, si toglie di dosso il Burka: "Hai tanta paura di me perché sono una donna? E' questo che ti terrorizza?". Che il nocciolo della questione sia - infine - proprio questo, lo testimonia il recente proclama del nuovo leader sunnita Jihaddista Al Baghdadi (gli sciiti sono l'ala "moderata" - e per i sunniti, il 90% degl'islamici - eretica dell'Islam): "infibulate tutte le donne". E, lo è ancor prima che l'Occidente ed il suo secolarismo del quale già la Fallaci - lucidamente - scriveva: "... Ma ora che Dio ed il diavolo sono morti ammazzati dai nostri Nietzsche e dai nostri Freud e dai nostri Marx, ora che le grandi religioni della salvezza sono state screditate dalla nostra scienza e dal nostro raziocinio, ora che il Paradiso e l'Inferno sono diventati due fiabe (...) Il Bene ed il Male non costituiscono più due categorie etiche, cioé un problema morale. Al massimo costituiscono un problema medico, uno stato di salute o di non salute psichica, un equilibrio o uno squilibrio (...) E la definizione obbiettiva non ha più senso..." (O. Fallaci, "Insciallah" Bur, 2004, pag. 769). Il problema della donna che - come tristemente ci hanno mostrato le immagini racappriccianti dell'Isis in questi giorni, quando non è la bambina di 7 anni costretta in lacrime con la violenza più atroce e radicale a convertirsi e sposarsi con "Il Grande Guerriero Islamico" - diventa colei che schiaccia la testa al serpente. Ed è Karl Gustav Jung a spiegarne il perché: un mandala - o in termini più propriamente e pertinentemente psichici - che non comprenda anche la donna, ovvero il femmineo che è presente anche nell'uomo, la sua "anima", come nella donna il maschile l' "animus", gli è psichicamente e spiritualmente inferiore perché incompleto. Ed è l'immagine mediatica della donna, soprattutto di quella occidentale, a distruggere l'Islam: è la Tatcher, capo di Stato di una delle più grandi potenze occidentali (per di più quella storicamente più connessa con il mondo arabo), a colpire l'Islam, ma anche, ovviamente donne come la Kirchner, o, ancor più, come la Lagardére o la Merkel, la Hillary Clinton ma anche la De Beauvoir, le nostre Montessori e Fallaci e ... la lista è lunga. Esse, ancor prima che Freud o Nietzsche, testimoniano della radicale falsità ideologica di religioni che altro non sono che sataniche ideologie del potere. Lo testimonia - con buona pace di burka e di tanta ostentata purezza e pudore - quella pornografia di cui (statistiche alla mano) proprio gl'islamici e non gli svedesi o gli hawaitiani sono i maggiori consumatori, e quelle pornodive tanto apprezzate (sì anche da loro e dai loro integralisti!) che sono tutt'altro (grazie a Dio!) che infibulate e che mostrano il piacere vero di donne vere e non mutilate, che è poi quello che non si vuole ammettere: la mutilazione della donna e del suo piacere è quella dell'uomo e del suo e viceversa... Ma, come giustamente ha ben compreso il fanatismo jihaddista sunnita da Bin Laden ad Al Baghdadi, o adesso o mai più: o almeno in quegl'ambienti islamici arretrati del Medio Oriente e dell'Africa in cui è egemone, si distrugge l'Occidente o questi e le immagini di esso che testimoniano della menzogna ideologica dell'Islam, a cominciare da quella della donna, spaccheranno la testa al serpente islamico. Del resto, proprio l'accentuatissima secolarizzazione del Medioriente ne è la prova, come la reazione ad essa, ossia la recrudescenza islamica di quelli che vedono distrutto il loro perverso potere e presunto prestigio. Si trova così confermata la tesi sostenuta qualche anno addietro da Huntington, per la quale nel mondo dell'avvenuto crollo dei muri e delle ideologie che li sorreggevano, le società tornano a ciò che le connotava prima, anzitutto al fattore religioso. Ma, la cultura dell'Occidente, specie quella moderna e contemporanea, come d'altronde quella classica greca nel cui Rinascimento essa pone le sue radici, si pone come la più radicale antitesi a quella islamica e specie a quella sunnito jihaddista...
francesco latteri scholten.

P.S. Avrei voluto per quest'articolo l'immagine di Oriana Fallaci mentre si leva il burka davanti ad un Khomeini esterrefatto. Non sono riuscito a trovarla sul web. Corredo perciò l'articolo di quell'immagine che ritengo più appropriata, ovvero della Fallaci quale icona dell'Occidente.

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