domenica 24 agosto 2014

ISIS: Hillary Clinton sulla scia di Hollande (contro Obama...).


Hillary Clinton - attualmente senatrice del partito democratico USA -, ex prima First Lady laureata (durante il mandato di suo marito Bill) e Segretario di Stato emerito del primo mandato Obama è scesa apertamente in campo contro l'ISIS. Del resto sia la sua formazione sia il suo impegno politico per i diritti civili, per la partità dei sessi, contro l'omofobia e, soprattutto, per le donne e contro l'oscurantismo e le discriminazioni religiose specie di stampo islamico che hanno trovato concrezione nell'esecuzione del terrorista Osama Bin Laden da parte delle squadre speciali della CIA, avvallato dalla stessa Clinton allora Segretario di Stato ed a cui assisté in diretta, non lasciavano dubbi. "Hard Choices" il suo best seller ha riportato sotto i riflettori della scena pubblica il suo attivismo. La colomba bianca del partito democratico, vista da certe angolazioni è senz'altro un falco, molto di più ad es. di Bush sen. o jun. poi amici di famiglia dei Bin Laden e dei sauditi (si veda il documentatissimo "Fahrenheit 9.11" di Michael Moore). Lo è di più anche dell'afroamericano Barac Obama ormai a picco nelle preferenze USA anche da parte della sua stessa gente per essersi lasciato imbrigliare dalle lobby dell'oligarchia economica a loro avverse. Insomma, la colomba bianca alla fine riesce ad incarnare lo "Spirit of America" più di chiunque altro democratico o repubblicano che sia ed il distacco è netto: i sondaggi la danno al 67%, con un distacco di circa 50 punti. L'empasse USA specie in MediOriente è del resto evidente già dagl'anni assai vicini di Fahrenheit 9.11 ed è testimoniata sia emblematicamente proprio dall'assassinio di Bin Laden amico dei Bush ed addirittura ex capo CIA proprio per il MediOriente, ma anche dalle vicende Saddam Hussein e Mohammar Gheddafi... Sarebbero proprio gl'errori di valutazione americani ed il disimpegno degl'USA negl'ultimi anni ad aver creato il vuoto di potere in cui ha potuto trovare un varco l'ISIS, questa la tesi della Clinton, che per questo, prendendo spunto dalle affermazioni di Hollande - secondo cui la Francia da alcuni anni sta armando i ribelli democratici siriani stretti nella morsa da un lato da Al Assad, dall'altro dai terroristi ISIS - si è schierata per un maggior intervento USA e per una sua eventuale sinergia con quello francese ed inglese. Nuova ribalta e nuovo sorpasso - ai danni di Obama - della Senatrice Clinton, ma anche nuova hard choice: secondo Thomas Friedman del New York Times, sostenitore delle posizioni di Obama, il problema vero sarebbe infatti quello dell'avversione di Arabia, Qatar ed altri ai ribelli democratici ed ai regimi democratici in genere per cui questi hanno finanziato le controparti, fatto cui si deve ad es. la caduta del regime iracheno all'indomani della partenza delle forze USA. Insomma l'ISIS non si deve solo e semplicemente al vuoto di potere lasciato dagli USA: i Paesi islamici limitrofi infatti se per un verso si armano contro l'ISIS, dall'altro fanno di tutto anche per contrastare la democrazia, anche quella con connotazione islamica. La drammatica situazione di emergenza umanitaria creatasi nei territori occupati o minacciati dai terroristi ISIS - 2 Mln in fuga da Baghdad a inizio estate, massacri di cristiani, sciiti e yazidi - è ormai tale da non lasciare adito a dubbi: la "Obama politik" è fallita e l'opzione firmata Hillary Clinton è probabilmente l'unica concreta. Hillary for President? Per me senz'altro, dopo il primo Presidente USA di colore, la prima donna: Hillary's War...
francesco latteri scholten.

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