domenica 3 luglio 2011

Il Partito della Libertà: ovvero i post sovietici italiani, Putin magister vitae.



"C'era una volta", ed è subito mito. E' la frase di rito che apre al leggendario, che iscrive in esso. Ebbene "c'era una volta" la Russia, con il suo Cesare o, alla russa, Zar. Poi è stato "c'era una volta" la Rivoluzione, con i suoi ribelli ed il suo Giuda, lì si chiamava non Iscariota ma Rasputin, ma, anche lì, un fariseo introdotto a corte e negli ambienti di élite. Poi c'è stato "c'era una volta" l' URSS, il PCUS ed il CCCP con i suoi vari Stalin, Cruscev, Breznew, Andropov e compagnia. C'è stato anche "c'era una volta" la Lubjanka poi ridenominata KGB, con i suoi leoni rampanti, tra gl'ultimi dei quali un certo Putin. E' venuto poi Gorbaciov a tentare una terza via tra capitalismo feroce e altrettanto feroce comunismo. Il cambiamento, Perestroika, è stato usato dal notabilato CCCP per passare alla dittatura gangsteritica tipo Far West delle multinazionali in cui sono stati trasformati i giganti statali sovietici: la cosìddetta "Prijvatjstroyka". Ma, il Far West, è pur sempre una cosa all'occidentale e perciò deve darsi, almeno esteriormente, una parvenza, magari anche palesemente finta, ma pur sempre, appunto, parvenza di Democrazia, ovvero di Demokratija, alla russa. E' qui il genio dell'ex leone rampante del KGB Putin: fingendo di tirarsi indietro si mette al proprio posto un proprio prestanome di fiducia. La magistratura italiana e specialmente i cosìddetti giudici rossi, che spiano Berlusconi 48 ore al giorno, non  sono ancora riusciti a decrittare la telefonata in codice in cui si consigliava con il suo amico sovietico chiedendo lumi ed ottenendone di fulminanti. Ma è cosa di giorni, poi anche i giudici rossi avranno i tabulati. Intanto anche qui succede lo stesso che lì ad opera degli ex notabili di PCUS, CCCP e Soviet. E succede nel "Partito della Libertà".
francesco latteri scholten.

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