lunedì 5 settembre 2011

Sì all'occupazione della Borsa da parte dei centri sociali: era necessaria azione eclàtante.



Finalmente qualcuno ha il coraggio di andare al nocciolo del problema, di additare i veri colpevoli. Finalmente qualcuno ha il coraggio di non associarsi al coro unanime di tutti i media nazionali e non che parlano della crisi quasi fosse dovuta esclusivamente ad un eccesso di Welfare, ad un eccesso di diritti sociali e di spesa sociale. L'unica via di uscita dalla crisi sembra infatti ovunque, anche all'estero, il taglio del Welfare. Pare che il debito pubblico sia ovunque riconducibile solo a questo. Nessuno parla dei milioni di miliardi spesi e finanziati con il debito, andati a finire nell'industria bellica per una folle corsa agli armamenti, che ha riempito le tasche dei maggiori assassini planetari. Nessuno parla ed è realtà che non riguarda solo il mondo di una decina di anni fa, ma anche quello di oggi, di una realtà finanziaria globale la cui connotazione intrinseca è - come già ben rilevava Glabraith - quella della truffa. Non della truffa semplice e singola, ma della truffa molteplice innalzata a sistema. Truffa che inizia con l'esclusione sistematica e strutturale dal sistema economico e finanziario di miliardi di cittadini, truffa che continua con la globalizzazione dei sistemi tipo "scatola cinese" o tipo "matriosca" grazie ai quali soci assolutamente minoritari risultano di fatto padroni di grandi aziende e gruppi anche internazionali, citiamo per l'Italia il caso della famiglia Agnelli, la quale, pur possedendo di fatto in toto solo il 24% delle azioni FIAT risulta detentrice di oltre il 51% e quindi padrona assoluta. Si và avanti con la truffa delle "garanzie", soprattutto nel settore immobiliare, il massimo responsabile ad es. dell'attuale crisi americana, dove questo o quel personaggio o istituzione "autorevole" dell'economia "garantisce" della presunta solidità di questo o quel soggetto economico in realtà assolutamente traballante (si vedano alcune delle varie vicende della J.P. Morgan et similia). Si continua ancora con una presunta "libertà" del mercato, la quale è atta soprattutto a consentire le speculazioni più abbominevoli quali quelle sull'alimentare e sui generi di prima necessità. Le conseguenze sono note: le rivolte per fame del Nord Africa e l'emergenza umanitaria che coinvolge oltre 12.000.000 di persone nel Corno d'Africa. La "libertà", ancora per consentire i paradisi finanziari che servono al riciclaggio dei denari sporchi provenienti dai traffici di droga, prostituzione e criminalità varie, usati poi per il sostegno di economie "ufficialmente" "pulite", con i quali sistemi di fatto si distruggono le economie ed i soggetti economici onesti. La "libertà" ancora con la scusa della quale le realtà economica viene a snaturare radicalmente la realtà civile e politica privandola del suo significato e del suo valore, occultando il sistema reale che è quello del feudalesimo totalitaristico ed assoluto delle multinazionali, nascosto dietro ad una presunta libertà e democrazia che invece di fatto è negata. La "libertà", di nuovo ancora, che occulta il fatto che il singolo cittadino, in quanto soggetto giuridico non è di fatto assolutamente eguale ad un altro soggetto giuridico quando questi è una multinazionale, contrariamente a quanto dettato dalle leggi non solo italiane. Insomma la riforma più urgente attualmente è proprio quella - a livello non solo nazionale, ma internazionale - del sistema finanziario. Finalmente c'è chi ha il coraggio di denunciarlo. Forza ragazzi, siete grandi.
francesco latteri scholten.

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