giovedì 1 settembre 2011

Brunetta, Calderoli e le generazioni dei tre volte ammazzati.



Tre volte ammazzati. Hanno fatto volontariato aiutando tanta gente bisognosa di ogni genere e specie. Hanno fatto il militare, altrettanto. Si sono laureati, idem. Hanno lavorato per anni con un contratto di collaborazione fiduciaria continuata rinnovato di mese in mese (di fatto un lavoro in nero legalizzato), con competenze anche incombenti quali quelle implicate ad es. dalla direzione della segreteria di un parlamentare o di un ministro della Repubblica, vedendosi attribuire ad altri il proprio lavoro, a gente il cui papà portava più voti. Ma, di fatto non hanno fatto nulla. Hanno gli elogi del Signor Brunetta e del Signor Calderoli, e di altri come loro, parlamentari, come qualcuno già da anni altrove dice: "Non in nostro nome". Sono "bamboccioni", è questo il bell'elogio che lo stakanovista Brunetta, si veda l'immagine, adesso fa loro. Il Signor Calderoli rincara la dose: "Non debbono avere nessuna pensione". Il governo (si può definirlo a questo punto ancora governo del popolo italiano?), rincara anch'esso: "Non saranno riscattabili né gl'anni del militare, né, tantomeno, si capisce, quelli della laurea". In questo se non altro il governo è in piena sintonia con la propria tradizione, specificamente berlusconiana e, soprattutto, leghista, di disprezzo ed abborrimento della cultura. L'unico "vero" lavoro è quello delle "escort" ovvero delle puttane (bisogna specificare perché c'è ancora chi pensa ad un vecchio modello della Ford). Insomma: ammazzati tre volte. Ammazzati per il loro impegno lavorativo e civico. Ammazzati per la loro qualifica, ed ora si deve ammazzarne l'anzianità, perché debbono, ovviamente, essere colpevoli per propria colpa. Sono quelli che hanno fatto effettivamente il lavoro, perché sapevano farlo, perché la loro qualifica è stata ottenuta lavorando e non corrompendo qualcuno e quindi erano gl'unici che il lavoro sapessero effettivamente farlo. Sono quelli il cui lavoro doveva proprio per questo essere attribuito - more ius feudale - a chi aveva un pezzo di carta che non sapeva neppure cosa significasse, ma cui quel lavoro spettava perché, appunto, papà portava più voti. E si sapeva già prima, ad es. che il "concorso?" l'avrebbero vinto loro. Il veterofeudalesimo che i Signori Brunetta e Calderoli & company smerciano per meritocrazia. Prossimamente si tornerà a fare come ad Auschwitz o a Dachau: finché lavori producendo con deciso profitto - profitto incamerato ovviamente da altri - campi, appena il profitto che dài ad altri non è più ritenuto sufficientemente redditizio c'è la camera a gas.
francesco latteri scholten.

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