sabato 31 dicembre 2011

Niente di nuovo in Occidente, tranne l'anno.


"Vanità delle vanità, tutto è vanità. Una generazione va, una generazione viene, ma la terra resta sempre la stessa. (...) Tutte le cose sono in travaglio e nessuno potrebbe spiegarne il motivo. Non si sazia l'occhio di guardare, né l'orecchio di sentire. Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà; non c'è niente di nuovo sotto il sole." (Qo, 1). Non c'è nulla di nuovo in occidente tranne l'anno. L'economia ha soppiantato la politica, così, ultimamente molti anche autorevoli commentatori. Ma quando mai la politica non è stata economia, o quando mai non è stata indirizzata dall'economia? L'atto fondamentale di un governo, anche per la ns. costituzione, è l'approvazione del bilancio: non c'è politica se non ci sono i soldi per farla. Semmai, la realtà cruda dell'attuale congiuntura è che è caduto il sipario ed è stata disvelata la aleatorietà della concezione di "politica" e di "democrazia" di molti. E' stata smascherata la realtà. Ci si è buttato in faccia il vero: la nostra sovranità limitata. Non solo - e per fortuna, rispetto a quell'Europa senza la quale saremmo ormai polverizzati - ma, in primis, rispetto ad altri. A ben altri. Del resto bastava guardare per vedere le basi americane sul nostro territorio: la guerra l'abbiamo persa. L'hanno vinta quelli che l'hanno più fortemente voluta: le multinazionali. E' loro il potere da quando la borghesia,  nel 1789 con la rivoluzione francese ha destituito il vecchio feudalesimo, istituendone uno nuovo più feroce. E' l'oligarchia delle multinazionali a decidere. Sono in cinque a detenere l' 80% del mercato agroalimentare mondiale, sono loro ad aver decretato l'aumento del costo del grano di oltre il 70% in un anno causando carestia, guerra e fame in mezzo mondo, più povertà nell'altro mezzo. Sono sicuri: nessuno gliene chiederà conto. Si sono bruciati centinaia di miliardi in investimenti tanto azzardati quanto sballati a Las Vegas, Hollywood ed in Florida, ma tutti, soprattutto i media, tacciono. E' per gl'otto miliardi alla povera Grecia che si grida, e tedeschi e francesi storcono il naso, ma anche i loro media tacciono degli altri, tacciono ad esempio degli oltre dieci miliardi che la Deutsche Bank ha perso negli investimenti sballati a Las Vegas, per citarne uno solo. La colpa, come al solito, come sempre, è solo dei poveri, è della spesa sociale. E, come non possiamo andare a chiedere conto ai cinque noti delle speculazioni per il rincaro del grano, così non possiamo andare a chiedere conto a chi di dovere se sia spesa sociale quella degli investimenti sballati a Las Vegas, Hollywood e Florida. In Oriente, per contro, le cose non vanno meglio ed i pazzi fanatici di Teheran per pomparsi tra di loro non hanno trovato nulla di meglio che minacciare la chiusura dello stretto di Hormuz. Un'invocazione di guerra, al pari del rincaro speculativo del grano. Il pane e l'energia. E, soprattutto l'inno e l'incitazione alla violenza ed all'omicidio. La sete di guerra che ieri come oggi contraddistingue sia il secolarismo che la religiosità fatua dei senza Dio atei o religiosi che siano. Per finire l'anno in "bellezza" religiosi cristiani, frati, religiosi ortodossi ed ebrei si sono pestati a colpi di bastone presso il Santo Sepolcro: per celebrare il Natale. Il Natale di Chi era venuto al mondo a portare l'amore e la pace. "Conclusione del discorso, dopo che si è ascoltato ogno cosa: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto." (Qo, 12, 13). Buon anno, se posibile e, speriamo bene.
francesco latteri scholten.

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