giovedì 7 giugno 2012

Basilea 3 ovvero la riforma del sistema bancario in Europa.


 Ad un anno circa dall'approvazione negli States del Dodd Frank Act (DFA) la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea vara la riforma del sistema bacario finanziario del vecchio continente, il cosìddetto "Basilea 3". Al pari della normativa americana quella europea nasce dall'urgenza e dalla necessità di fronteggiare la gravissima crisi mondiale del 2007 i cui strascichi ancora imperversano e le cui spade di damocle restano sospese. Del resto era nato così anche il Glass Steagall Act del 1933, dopo la crisi mondiale del 1929. Basilea 3 mostra sostanzialmente ed ancora di più le stesse carenze e tare del Dodd Frank dovute alle medesime cause. Già il DFA con la sottonorma della Volcker Rule aveva preso a riferimento il Glass Steagall dovendo poi però portare ben 298 pagine di eccezioni ed emendamenti vari, ossia senza riuscire a concretare davvero quel riferimento. Causa: l'opposizione delle grandi banche - Morgan, Goldmann etc - e delle multinazionali. E' - mutatis mutandis - quanto accade anche nel vecchio continente. L'esito è una normazione che - così com'è - non riesce a contrastare le cause vere della crisi, il loro nucleo, ma pone soltanto dei paletti. Basilea 3 non riesce così ad affrontare le due questioni più fondamentali nell'attuale crisi: quella dei derivati, e quella della separazione delle attività rischiose dalle normali attività bancarie, ovvero la separazione delle banche dai casinò. In compenso introduce qualcosa di estremamente discutibile, ovvero - e come forma di garanzia, sic! - la possibilità per gli Stati sovrani di aggiungere un requisito di capitale dal 3 al 5% contro i rischi sistemici con la facoltà di fissare autonomamente  percentuali maggiori. Semplifichiamo in termini rozzi ma in compenso comprensibili a tutti: le banche possono tranquillamente continuare nelle loro attività di investimento finanziario tipo casinò - quelli all'origine dell'attuale crisi - e se va male gli Stati sovrani la salvano. Ritraduciamo: il debito privato causato dall'azzardo di qualcuno - i soliti noti - viene trasformato in debito pubblico. I soliti noti non dovranno rispondere di nulla né andare in galera, noi tutti potremo invece pagare con ancora più sacrifici i loro azzardi. A questo si aggiunge, tra le altre cose, una ciliegina sulla torta: la nuova definizione di "capitale". Sì perchè capitale non è più quello comunemente inteso, ovvero i soldi ed i beni complessivamente totalmente attivamente posseduti e fruibili. Ora il "capitale" include le partecipazioni "silenti", quelle di minoranza e quelle in assicurazioni di società di terzi. Ossia il "capitale" comprende titoli che possono benissimo essere - e spesso sono - non degli attivi bensì dei passivi. Si consente cioé che dei debiti siano presentati e calcolati come capitale attivo e presentati per tali al pubblico ed alla clientela.In buona sostanza Basilea 3 è non una norma ma l'aborto di una norma e quasi certamente la migliore premessa per una nuova ed ancora più gigantesca crisi che sarà di nuovo - ovviamente - gettata sulle spalle di noi tutti.
francesco latteri scholten.

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