giovedì 14 giugno 2012

Con ferocia la guerra economico finanziaria USA contro Europa ed Italia.


 C'è di nuovo il "D day", il giorno del grande attacco USA contro l'Europa. E' cambiata la forma, oggi non è più quella obsoleta, quella militare, sostituita dalla forma più blanda, ma assai più efficace, di quella economico finanziaria. L'attacco più feroce è stato spostato da Grecia Portogallo a Spagna ed ora - in forze - all'Italia. Da più parti esponenti anche autorevoli del mondo dell'economia e della finanza, ripresi da esponenti altrettanto autorevoli della stampa, hanno vaneggiato e delirato in modo più o meno folle di uscita dal Welfare o dall'Euro. La Spagna ha particato la via dell'uscita dal Welfare e del cosìddetto liberismo totale e la sua situazione attuale è testimonianza della aleatorietà di una simile opzione e della sua vanità. Il ritorno alle valute nazionali, per l'Italia alla Lira - ovviamente più svalutata del Marco agli albori della "Notte dei cristalli", con i francobolli per posta ordinaria di valore nominale da 5 Mld - proposta anche da autorevoli, ma soprattutto incoscienti, esponenti del mondo politico, specie della ex maggioranza, sarebbe una assoluta Nightmare. L'attacco USA - cui una Unione Europea può in qualche modo far fronte - infatti non cesserebbe perché anche volendo non potrebbe. La realtà economico finanziaria USA è infatti stretta tra due enormi presse: il proprio debito pubblico, il primo del mondo, ed i "derivati" 650.000 Mld di $. Obama fa rimbrotti all'Europa e specie alla Merkel, ma i primi responsabili dell'attuale crisi sono proprio gl'americani e la politica economica della Merkel è semmai quella che più efficacemente ha contrastato l'agire irresponsabile degli USA. La leadership americana - e si ricordi che Obama è sostenuto con bandiere diverse dagli stessi gruppi, ad es. il Carlyle Group, che sostenevano già Bush - sta cercando di ripetere quello che già aveva fatto alla fine degli anni sessanta e negl' anni settanta del secolo scorso: scaricare i propri deficit sull' Europa. La frantumazione dell' Unione Europea o la fuoriuscita di alcuni Paesi rafforzerebbe la leadership USA ma non risolverebbe i problemi americani né per quanto concerne il debito pubblico, né i derivati. Insomma: necessariamente l'attacco contro i singoli Paesi europei continuerebbe e con maggior forza ed efficacia. La politica di Schoeble, cui tra luci ed ombre, ha aderito anche Mario Monti è forse l'unica via percorribile per l'Europa. Quella per gli USA, per un nuovo inizio che non sia di guerra, sarebbe il ritorno allo Glass Steagall Act come dopo il crollo del '29. Ma Obama - che dovrebbe strigliare anzitutto i "suoi" - è vincolato ed i "suoi" come con Bush vogliono politiche di guerra.
francesco latteri scholten.

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