giovedì 6 dicembre 2012

Bersani a palazzo Chigi, Monti al Quirinale?


Di certo ormai ci sono delle ipoteche e forti anche. C'è anzitutto l'affluenza di elettori alle "Primarie" del PD e la vittoria con un bel oltre 60% e con un Renzi antagonista che con il poco meno del 40% è proiettato comunque alla dimensione nazionale, a testimonianza della vivacità e della dinamica interna allo schieramento del centrosinistra. Ma non c'è solo una base elettorale e politica, c'è ben altro. A rivelarlo è stata l'ultima edizione de "l'infedele" con ospiti diversi tra i più rappresentativi dei banchieri italiani, presenti tra gl'altri Geronzi - notoriamente vicino al Vaticano - "banchiere di sistema" come lui si definisce, "broker" come si è - in altro luogo - affrettato a dichiarare Carlo De benedetti, a sua volta ed a suo tempo indicato in ambienti di vertice PdL come tesserato numero uno del PD. Molti di loro hanno apertamente dichiarato di aver votato Bersani alle primarie, altri si sono mostrati comunque favorevoli. Il punto della situazione all'estero è stato fatto dall'autorevolissimo "Financial Times" in un recentissimo articolo: bene Bersani a palazzo Chigi purché non si distanzi troppo da quanto fatto da Monti. Si tratta del resto di una posizione alquanto similare a quella di uno dei più importanti quotidiani italiani: "La Repubblica". La risposta alla domanda posta nel titolo sarebbe dunque affermativa. Un ulteriore ma non indifferente puntello verrebbe proprio dall'alternativa: un centrodestra più egemonia di Grillo. E' un'ipotesi che fa rabbrividire sia il Vaticano che vasta parte del mondo economico finanziario e dell'elettorato che intorno ad esso gravita.
francesco latteri scholten.

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