venerdì 28 dicembre 2012

Quando la messa disertata è segno di cristianità autentica.



"Con gli sguardi e con le mini fomentan gl'assassini", così alcune delle estrinsecazioni da caserma - ed in paese si vocifera appunto che sia un ex militare - di don Piero Corsi, parroco di San Terenzio a Lerici. C'è poi la questione del volantino sul femminicidio, appeso nella bacheca della parrocchia, in cui dalle estrinsecazioni si evince tutta una tesi. Chiesa però sono anche i fedeli che bene hanno reagito disertando la messa. Chiesa però è anche la gerarchia ed il Vescovo di La Spezia, Mons. Luigi Palletti, ha prontamente reagito con giusta adirazione coercendo il sacerdote alle scuse. Due segni profondamente positivi: la Chiesa è Chiesa e lo è per davvero. In un'intervista a Marco Preve su "Repubblica", don Corsi, all'osservazione che "lei però non è uno al bar, è il parroco del paese, una delle istituzioni delle nostre comunità", ha replicato: "E allora? Vuol dire che non ho il diritto di esternare il mio pensiero?". Certamente nessuno vuole negare a Piero Corsi l'esternazione del suo pensiero. Il fatto è che qui viene al pettine la irriducibilità di quel pensiero al Vangelo, al Concilio ed al diritto canonico (oltreché alla Costituzione della Repubblica Italiana). Allora perché questa sua scelta di vita? La Chiesa non obbliga mica nessuno a farsi prete. E' significativo anche un altro stralcio dell'inervista: "Senta un pò, lei è eterosessuale o gay?"  "Ma cosa c'entra?" "Mettiamo che lei veda una donna nuda davanti a lei, che cosa prova? Me lo dica, vuol dirmi che non sente qualcosa, che l'istinto non abbia la meglio?" "C'è il desiderio ma il buon Dio ci ha dato il raziocinio e i freni inibitori" "Sì va bene, tutto vero, ma la prego, per questa volta pensi e risponda ... ecco risponda con i coglioni!"  "Ma allora vale per tutto, basta non resistere alla tentazione e giù botte." Un cammino vocazionale che si arresta di fronte all'incapacità del confronto positivo con la donna, indispensabile anche alle vocazioni non sacerdotali. Un cammino prima che spirituale, psichico, interrotto ad una concezione della sessualità e perciò della donna e dell'uomo profondamente carente e primitiva. Un problema che purtroppo non riguarda solo Piero Corsi ma è alquanto (sic!) diffuso nel mondo clericale e sono di non molti giorni fa le estrinsecazioni di un vescovo in cui si addittava la responsabilità degli affetti da sindrome di Down all'impurezza sessuale dei genitori. Emerge una concezione vittoriana della sessualità, invero assai lontana da quella del Vangelo e delle prime comunità cristiane, lontana anche da quella del monachesimo e da quella ben elaborata della miglior cultura medioevale. Essa purtroppo si estrinseca in una avversione al Concilio ed al diritto canonico all'interno della Chiesa e, tanto in esso quanto al suo esterno, in una concezione autoritaristica della società quale fu quella della morale vittoriana, che ha connotato gl'anni più bui ed infausti della recente storia italiana ed europea. La ripresa e la maggior diffusione di un cammino di crescita psichica ed insieme spirituale ed un maggiore e più serrato confronto con sé, quale fu ad es. quello di S. Ignazio di Loyola - di cui sono bellissima testimonianza "Il racconto di un pellegrino", la sua autobiografia - e la cui pratica è ben insegnata nei suoi validissimi "Esercizi Spirituali", sarebbero un eccellente ed auspicabile rimedio nella nostra sin troppo secolarizzata società ed anche alla morale "vittoriana". Per una validissima concezione contemporanea del cristianesimo e di Dio rinvio invece all'ottimo "Come un cane in Chiesa" di Don Andrea Gallo, un prete vero, illustrato dalla genialità delle vignette di Vauro.
francesco latteri scholten

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.