sabato 16 marzo 2013

Senato e Camera: Italia fuori da empasse politica grazie a modello siciliano.



Alla fine il modello siciliano, che a Palermo con Crocetta da diverso tempo ormai comincia a dare i suoi buoni frutti ma che a livello nazionale era stato rigettato, si è imposto anche a Roma. Il nome - per il Senato - è quello dell'eccellenza della magistratura, di un ex collaboratore di Giovanni Falcone, già Procuratore Nazionale Antimafia: Pietro Grasso. Un nome, come d'altronde - anche se meno noto - quello di Laura Boldrini - per la Camera - che segna indubbiamente, anche a sinistra, una rottura con il passato. Nomi, specie quello di Grasso, cui è difficile dire no, anche per i grillini. Sono proprio i grillini siciliani, incalzati fortemente in rete da un pressing decisivo, "se per colpa nostra passa Schifani in Sicilia ci fanno un (censura) così", a portare - alquanto involontariamente dunque - il modello siciliano a Roma. Inizialmente nel M5S la tensione è alta, l'imput era votare scheda bianca, ma poi va scemando. L'esito è decisamente positivo per la seconda carica dello Stato, come lo era già stato anche poche ore prima alla Camera con l'elezione di Laura Boldrini, una vita spesa in favore dgli ultimi e dei più poveri. Un vero "miracolo italiano", che da una situazione di grande stallo costataci il declassamento a BBB+, è un autentico schiaffo - e ben meritato - a questo declassamento, un esito invidiabile per qualsiasi Paese. Il ventennio berluschista è definitivamente tramontato e l'Italia si apre a scenari decisamente nuovi ed innovativi non solo per la politica nazionale ma anche per quella internazionale dove comincia a profilarsi più che il "fuori l'Italia dall'Europa" sbandierato da Grillo, l'ipotesi "antigrilliana" - ma forse non troppo - di un M5S ad es. a Parigi o a Berlino ...

francesco latteri scholten.

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