martedì 31 gennaio 2012

Oscar Luigi Scalfaro, la stessa scelta che fu di De Gasperi e Moro.


Fu una scelta difficile, come del resto lo fu per De Gasperi e per Moro. Per il primo correva l'anno 1952, era l' 11 ottobre ed i berretti verdi dell' "Azione Cattolica" sfilavano sotto le sue finestre, mentr'egli - osservando dall'alto - confidava a Nenni le pressioni cui la destra cattolica ed il papato - quello di Pio XII - lo stavano sottoponendo. "Il primo Presidente del Consiglio cattolico è appena tollerato in vaticano". Oltretevere, il Card. Ottaviani forma un potente "partito romano" per un governo con la partecipazione di monarchici, ex fascisti e missini. La svolta fallisce proprio grazie ai giovani dell' "Azione Cattolica". Per De Gasperi che aveva combattuto il fascismo si trattò di una vicenda che incise profondamente sulla propria coscienza, alla quale infine si affidò. Nella seconda metà degli anni settanta la "scelta" si ripete per Moro e Zaccagnini da una parte e Berlinguer dall'altra: il vecchio fronte della  "resistenza", della lotta al nazifascismo, quello da cui è nata la nostra Costituzione. Il 18 marzo 1976 il congresso DC apre al PCI; il 15 giugno Berlinguer dichiara di sentirsi "più sicuro" nella NATO. Non c'è più solo la contrarietà di quello che era stato il "partito romano", ma una più vasta, mondiale, perché mondiale è il nuovo orizzonte che si è aperto: la nuova linea infatti scavalca Yalta. La reazione è forte e l'esito tragico: il 16 marzo 1978 Aldo Moro è rapito dalle Br. Il nove maggio il suo corpo è ritrovato - significativamente - a metà strada tra la sede nazionale del PCI e quella della DC: chi osa questo muore. "Questo" è la linea cui è appartenuto anche Oscar Luigi Scalfaro: dal 1943 al '45 aveva partecipato attivamente alla resistenza aiutando gli antifascisti incarcerati e le loro famiglie; nel 1946 è eletto deputato all' Assemblea Costituente, poi deputato nelle varie legislature, Ministro più volte, tra gl'altri con il Governo Moro. Il 25 maggio del 1992 l' Assemblea dei 1.014 grandi elettori lo elegge con 672 voti su un quorum di 508 alla Presidenza della Repubblica. Anch'egli negli anni Novanta fu posto dal "partito romano" - che ora aveva cambiato faccia, mutuando quella di una imprenditoria fintamente rampante e fintamente liberale, con un nuovo partito ed un nuovo nome "forza Italia" - di fronte alla scelta che fu già di De Gasperi e di Moro. Anch'egli, come già loro, rispose con la testimonianza a quei valori che sempre con la propria vita aveva difeso, che sempre aveva portato avanti con forza e temperanza. Rispose con la propria coscienza. E' stato il Presidente della Repubblica che più di ogni altro ha incarnato la Costituzione e la democrazia, il più autentico, il più vero.
francesco latteri scholten.

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