domenica 15 luglio 2012

Sarkozy finanziato da Gheddafi? E' francese il giallo politico dell'estate.


 "Ebbene, quella cosa è apparsa di nuovo, stanotte?" "Non ho visto niente." "Orazio dice ch'è soltanto frutto della nostra immaginazione e al pauroso spettacolo che abbiam già visto due volte fa capire che non ha nessuna intenzione di credere. E quindi l'ho pregato di vegliare con noi in quest'ore notturne, così che se quell'apparizione si mostrasse di nuovo, possa convincersi che i nostri occhi han veduto giusto, e possa anche parlargli." (...) "Zitto! nemmeno mezza parola! Guarda là dove se ne viene avanti di nuovo." (Willam Shakespeare, Amleto). Di certo sinora c'è solo la non smentita del diretto interessato e delle autorità francesi, Gendarmerie, Sureté e Ministero dell' Interno. Parliamo dunque di un romanzo, "Il" romanzo giallo di fantapolitica dell'estate, il romanzo sul blitz compiuto in casa Sarkozy dove sarebbero state trovate carte e documenti inerenti il finanziamento dell'ex Premier francese Nicolas Sarkozy e delle presidenziali che lo hanno portato all' Eliseo. Le carte che sarebbero state ritrovate porrebbero infatti non solo e non tanto la questione della "legalità" dei finanziamenti e della loro liceità, ma - e molto più fortemente - quella della loro opportunità politica e, data l'identità dei finanziatori, anche e soprattutto quella della "moralità" nel senso più vasto, degli stessi. Parrebbe infatti che uno dei finanziatori più "cospicui" sia stato nientedimeno che l'ex Premier libico Muhammar Gheddafi. Ovviamente l'autenticità della notizia coprirebbe d'infamia, vista la fine del leader libico, non solo Nicolas Sarkozy, ma la stessa Francia. A complicare le cose ci sarebbero anche altri veleni: parrebbe infatti che prove dei finanziamenti avuti da Gheddafi si fossero avute - il condizionale è di nuovo d'obbligo - già prima del "lascio" dell'Eliseo da parte di Sarkozy, ma che siano state tenute celate in vista di una sua eventuale vittoria. Ci sarebbero insomma infamia, tradimento, ricatto e contro ricatto, etc., tutti gl'ingredienti per un super bestseller. Ovviamente lasciamo tutto alla Francia ed ai francesi, ma, se fosse vero, si avrebbe la prova che con la "République" le trame politiche d'oltralpe nulla hanno perduto nel pittoresco rispetto a quelle dei tempi del "La France c'est moi", forse anzi avrebbero anche acquisito qualcosa in più. Colori vivaci al massimo e temperature incandescenti sarebbero comunque garantite. Ma, dicevamo, è solo un romanzo. Davvero? Da noi un magistrato, De Cataldo ha scritto un romanzo, un "Romanzo criminale" perché solo con un romanzo si poteva davvero parlare della Storia.
francesco latteri scholten.

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