sabato 17 agosto 2013

Egitto (e M.O.): guerra tra laicità dello Stato e Islam.



Il confronto è in realtà antico e tutt'altro che scontato e superato anche in Occidente dove solo qualche settimana fa per primo Papa Francesco ha fatto finalmente proprio il principio peraltro già sancito dalla Rivoluzione Francese, ma già anche da quella Americana prima, e poi da quella Russa dopo: il principio della laicità dello Stato, premesso anche dalla carta dei diritti umani. Gl'antichi re di Roma, personaggi appartenenti più alla leggenda che alla storia, erano anche sommi pontefici, ossia addetti alla costruzione del "ponte" tra gl'uomini e Dio, cioé capi religiosi. L'avvento di Roma repubblicana sancì nella storia, e con il suo dominio nel Mediterraneo, quello dello Stato laico. La successiva vittoria della dittatura imperiale con imperatori che osarono fregiarsi del titolo di Divus, ovvero di "Dio", e poi dell'editto di Costantino ripose la questione e sono famose le parole di un re della Francia prerivoluzionaria, notoriamente alquanto avverso a Dio,: "Parigi val bene una Messa". In Oriente, all'indomani del definitivo crollo di Bisanzio, è stato Ata-Turck, il fondatore della Turchia moderna a porre la laicità dello Stato. Il principio della laicità dello Stato sancisce di fatto la vincolanza positiva della norma di Stato quale unica e dunque costituisce l'abrogazione della legge religiosa. La Storia - e perciò la genealogia, come correttamente suggeriva già Nietzsche - ha sempre più palesato come la norma religiosa, assumendo a pretesto una purezza peraltro presunta, ponga di fatto invece l'idolatria dell'avere e del potere, il settarismo, il classismo ed il razzismo. Una normazione costruita invero nel sangue di tanti, tantissimi, troppi. Si va dalla lapidazione delle adultere, alla infibulazione (mutilazione dei genitali femminili), alle discriminazioni dei sessualmente diversi, omosessuali o transessuali che siano, alle discriminazioni tra figli, figliastri, ripudiati e non, puri ed impuri e perciò esclusi dall'avere e dai diritti, alle emarginazioni e persecuzioni di laici liberi pensatori - e sono tristemente famosi gli scritti messi all'indice ed i roghi dell'Inquisizione - esempio per tutti, per il mondo islamico, la condanna a morte e la persecuzione dello scrittore Salman Rushdie. E' proprio il confronto tra fondamentalismo ed integralismo islamico e laicità moderna ciò che più di ogni altro palesa le dimensioni e la tragedia umana di tutto ciò. L'icona che più terrorizza l'Islam: una bambina seduta accovacciata con un libro in mano intenta a leggere. E viene in mente Amina, la "Femen" tunisina e le sue ultime foto a seno nudo con i commenti rivolti agl'islamici: "Non abbiamo bisogno né di voi, né della vostra democrazia e meno che mai della vostra religione." E' una donna egiziana, tra la folla assediante la moschea centrale, in cui gl'islamici sono asserragliati, a gridare: "Haschischin", Assassini. E questa rivendicazione e presa di coscienza, anche nel mondo islamico, appartiene ormai a milioni di persone ed in tanti, come proprio in Egitto sono scesi finalmente in piazza a dire Basta, a rivendicare la laicità dello Stato. Lo ha - a distanza - ribadito Erdogan, capo di Stato del primo Stato laico del M.O.: la Turchia. 

francesco latteri scholten.

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