domenica 11 agosto 2013

Per la Marijuana come il tabacco: legalizzazione e monopolio di Stato.


Mentre ormai anche l'ONU riconosce il fallimento del proibizionismo, come del resto già per gli alcoolici negl'anni venti, è l'Uruguay del Presidente José Mujica, detto Pepe, un "Tupamaro" del Frente Amplio a rompere per la prima volta a livello mondiale un tabù. La Cannabis, detta anche Haschisch, e chiamata Marijuana in America Latina, è legalizzata come già il tabacco. Giubilo, canti e balli in piazza alla notizia. Legalizzata in toto, dalla produzione alla vendita. José Mujica è Presidente di Sinistra, non solo ideologica, ma praticante, come nomi già leggendari dell'America Latina, da Sìmon Bòlivar a Ernesto Guevara detto "Che", che anche da Ministro andava regolarmente a fare volontariato lavorando pesantemente nei campi di coltivazione della canna da zucchero. Mujica trattiene per sé solo il 10% del proprio stipendio (800 Euro al mese) lasciando il resto per i più poveri. La legalizzazione della Marijuana, come il tabacco, è stata una delle sue bandiere. Per evitare però le speculazioni ed anche i turismi, Uruguay come Amsterdam capitale dello spinello, lo Stato pone il Monopolio ed inoltre consente la vendita solo a cittadini maggiorenni ed in farmacie dotate di apposita licenza. 40 Mln di dollari, cifra significativa per il piccolo Uruguay che conta circa 3,3 Mln di abitanti, dovrebbero così spostarsi dai cartelli della droga alle casse dello Stato. A profittare per primi della legalizzazione saranno cliniche e case farmaceutiche perché grazie alla nuova legge sono ora legali anche gl'importanti usi terapeutici della Marijuana. Una legge destinata a fare scuola ed esempio, come del resto bello sarebbe che fosse imitata l'iniziativa del Presidente José Mujica per quanto concerne il proprio stipendio.
francesco latteri scholten.



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