domenica 25 agosto 2013

Egitto e M.O. Voltafaccia USA: forza Angela e Vladimir.


Si contano circa 90 tra chiese cristiane e monasteri distrutti e saccheggiati, sono stati colpiti anche centri culturali e biblioteche, musei, addirittura quello celebre del Cairo, si è arrivati perfino a colpire Luxor e la valle dei templi. Si è colpito alla cieca tutto ciò che non è islamico, senza distinzione tra antico e moderno, laico, pagano o cristiano. Eppure di tutto ciò i media - saldamente in mano americana - non hanno mostrato nulla e sono trapelate solo poche anche se incisive testimonianze. Si sono viste invece grandi manifestazioni di massa dei "fratelli musulmani", specie in piazza e presso moschee, combattute dall'esercito, sinora sempre rigorosamente laico e foraggiato dagli USA, ma di cui questa volta ci si è affrettati a condannare l'azione repressiva e la sua brutalità arrivando a prospettare di contro un intervento diretto degli USA. Una conferma indiretta delle tante accuse su tutta la costa sud del Mediterraneo e non solo, agli USA, di aver cambiato campo. Invero tutti i regimi laici nord africani e mediorientali, dall' Iraq di Saddam Hussein, alla Libia dell'antiamericano Gheddafi, allo stesso Egitto di Mubarak, debbono la loro esistenza al consenso o alla preferenza (meglio Gheddafi che gl'Ayatollah) degli USA. Le cose sono progressivamente cambiate e gl'ultimi accadimenti egiziani confermano il definitivo giro di boa. Il cambiamento rischia di essere fortemente destabilizzante non solo per l'area nord africana e mediorientale, ma per tutto il Mediterraneo e la stessa Europa. Per l'area mediorientale, la Turchia, subito solidale con l'esercito egiziano, vede turbata la laicità del proprio Stato, sua grande conquista. Per l'Europa, essa è gravida per la Francia data la sua storia coloniale e post coloniale, così come per la Germania per le forti presenze migratorie, e per le stesse ormai anche per il ns. Paese. I fatti recenti della ex Jugoslavia fanno sì che il giro di boa americano faccia riaffiorare ombre e fantsmi che parevano sopiti per sempre dai tempi della battaglia di Lepanto, ed in maniera drammatica se si concretasse un intervento militare degli USA. Il veto di Putin, sebbene dettato dagl'interessi geopolitici della Russia nell'area, fa, in questo senso il gioco europeo, cosa di cui si è ben resa conto la Cancelliera Angela Merkel che ad esso si è subito associata, creando un precedente assoluto che sancisce per la prima volta apertamente il profondo iato tra gl'interessi USA e quelli dei Paesi europei nell'area, nonché la comunanza degl'europei con quelli russi. Per quanto concerne il ns Paese il nuovo corso americano nel Mediterraneo segnerebbe necessariamente il definitivo declino dell'asse Lega / Forza Italia le cui posizioni sono sempre state antitetiche a questa linea, allo stesso modo in cui - a suo tempo - il nuovo corso USA dopo la caduta del muro segnò il crollo della Democrazia Cristiana. L'azione della Merkel e di Putin invero tutela non solo gl'interessi economici dell'Europa, ma, prima ancora, la sua Storia, la sua Cultura, dunque la sua identità. E allora: forza Angela Merkel e - perché no? - anche forza Vladimir Putin.
francesco latteri scholten. 

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