sabato 5 ottobre 2013

Lampedusa, le multinazionali e la morte del mito dell'Occidente.



"E' una vergogna..." ha giustamente sentenziato con estrema amarezza Papa Francesco. L'ennesimo viaggio "della speranza" di chi fugge da guerre e morte ha trovato il suo drammaticissimo epilogo. C'è chi ha alzatoil grido che Lampedusa debba essere aiutata dall'Europa in quanto non solo frontiera italiana, bensì europea. Ma è proprio l'Europa e non l'Italia ad assorbire il maggior numero dei fuggitivi. Uno dei veri problemi è senz'altro quello che per l'analisi di questo come di altri fenomeni, ci si continui a servire di categorie e metodi analitici ottocenteschi i quali, come all'epoca, continuano a fare riferimento in primis agli Stati mazionali o a loro eventuali unioni. Si tratta di realtà in forte declino nel Novecento e abbondantemente superate a partire dalla seconda metà di esso in cui le realtà globali sono designate anzitutto dalle multinazionali, le quali configurano realtà, poteri ed interessi economici che si collocano ben al di là di quelli degli Stati nazionali. E, c'è una differenza fondamentale nel modus operandi, rispetto a quello degli Stati nazionali. L'imperialismo di questi ultimi infatti ed il suo colonialismo dava certo origine anche a conflitti, ma anche - per altro verso - a stabilizzazioni interne, alla realizzazione di grandi opere e strutture, quello delle multinazionali è invece del tutto costruito sull'instabilità e sulla guerra. E' necessaria infatti una conflittualità permanente perché le multinazionali - quelle petrolifere in primis - possano estorcere al minor costo possibile le materie prime di cui le aree di conflitto sono particolarmente ricche. Più guerra = minor costo e guadagno aggiuntivo dalla vendita di armamenti. Eppure non vediamo mai le sedi centrali delle multinazionali, i volti dei loro presidenti e managers, vediamo i palazzi governativi ed i volti dei politic nazionali, come nell'Ottocento. Vediamo i volti - per restare al ns. Paese - di Napolitano, Boldrini, Alfano etc., mai quelli ad es. di un Danilo Scarone, così come del resto non vediamo quelli di un Jamie Dimmon o di un Rotschild. Così anche i disperati vedono l' "America": Manhattan, e non la più veritiera Harlem o il Bronx. Ed ecco allora che ci si imbarca a qualunque costo per fuggire da guerre create da altri per rubare materie prime, alla volta di El doradi inesistenti.

francesco latteri scholten.

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