giovedì 7 novembre 2013

E' ufficiale: fu assassinato col polonio l'ex Nobel per la Pace Yasser Arafat.



Diciotto volte la DLM (dose letale massima), questa la concentrazione di Polonio radioattivo riscontrata nell'autopsia effettuata sulla salma riesumata del Leader palestinese Nobel per la Pace. Dopo lunghe ed estenuanti beghe l'autopsia fu concessa e finalmente adesso ne sono stati ufficializzati gl'esiti. Dunque quella che ha caratterizzato l'ultimo periodo di vita di Yasser Arafat non è stata una lunga malattia, come si era risaputo, bensì un lungo avvelenamento, ovvero un assassinio. Il lungo rinvio dell'autopsia si identifica perciò con quello della ricerca dei mandanti. Una ricerca non semplice. Il nostro infatti resta a tutt'oggi l'unico vero e grande leader che al popolo palestinese sia stato dato di avere. E' l'uomo che ha saputo portare tra infiniti ostacoli e contro forze immani - vero Davide contro Golia - la causa palestinese all'attenzione mondiale: a livello popolare diffondendola e rendendola una bandiera del pacifismo e del diritto all'autodeterminazione dei popoli; a livello politico incontrando i maggiori esponenti politici dei Paesi dell'area mediorientale, mediterranea, europea ed incontrando i leaders di USA ed URSS. Il culmine, l'immagine politica più importante, fu Camp David, con un Jimmy Carter sorridente con sottobraccio da un lato il Presidente israeliano e dall'altro un Arafat raggiante: anche quello palestinese era finalmente stato riconosciuto come Popolo. L'immagine più bella invece rimane indubbiamente quella del leader in preghiera con in mano la candelina, insieme agl'altri fedeli di tutte le religioni, all'incontro di preghiera per la Pace. Un Leader dunque assurto ad un'immagine troppo grande ed importante (e, soprattutto, ingombrante) anche per lo stesso Medio Oriente, così come per gli USA ed, ovviamente, per Israele, ma anche per la Palestina e la stessa OLP. La rosa dei possibili mandanti è dunque ampia ed il tempo trascorso non ne facilita certo l'individuazione e forse proprio questo è stato uno degli obbiettivi delle lungaggini per l'autopsia. Giustizia vera, paradossalmente, non arriverebbe comunque al Popolo Palestinese da quella eventuale giuridica della individuazione e condanna dei colpevoli, ma dal trovare un nuovo vero erede politico all'atezza di Yasser Arafat, compito interno che sinora non si è stati capaci di realizzare. Illustro il post proprio con l'immagine di Arafat in preghiera per la Pace, l'unica vera per la Palestina, il suo grande Popolo, ed il suo futuro: quella preghiera e quel compito sono a tutt'oggi più urgenti che mai.
francesco latteri scholten.

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