domenica 24 novembre 2013

Finalmente un discorso politico c'ha preso il cuore: Matteo Renzi alla Convenzione Naz. del PD.



E' terminato pochi minuti fa alla Convenzione Nazionale del PD l'intervento di Matteo Renzi e, debbo ammetterlo, mi ha coinvolto. Non accadeva ormai da tempo, neppure per quanto riguarda lo stesso. Per una simile condivisione - circa l' 80% - con un politico devo fare un salto notevole nel passato ed il leader non è italiano anche se dello stesso orientamento politico: è Helmut Schmidt, l'ex Cancelliere e poi caporedattore di "Die Zeit". Una rivendicazione valoriale umanistica ed umanitaria anzitutto di contro a ciò - e giustamente Renzi stesso lo ha fortemente denunciato - che nell'ultimo ventennio il termine "valore" è decaduto a significare, il mero significato mercantilistico: se hai sei e se non hai non sei. Decadimento di cui le baby prostitute sono la manifestazione più palese e che prima ancora che economico è decadimento culturale: "non posso fare i compiti perché devo andare a lavorare", così nelle intercettazioni. E' per questo che la cultura e la scuola debbono essere l'impegno primo di un governo, impegno che per vent'anni è stato disatteso. E l'esito politico di più basso profilo è stata la recente manifestazione politica contro la povertà: la Politica non manifesta contro la povertà: cambia le leggi è questo il vero impegno della Politica contro la povertà. Ma è esattamente questo ciò che è mancato e che ha allungato le file alla Caritas. E' questo ciò che ha portato a quell'intreccio di politica e malaffare che è tra le cause determinanti dell'attuale crisi e per la quale si arriva, da alcune parti, a chiedere la svendita di importanti aziende pubbliche all' estero. E qui Renzi lo ribadisce di nuovo: la questione non è quella del "pubblico" o del "privato" e neppure del passaporto italiano o meno, ma quella culturale, ovvero della formazione professionale e manageriale. E' questa carenza nefasta che nell'ultimo ventennio ha impedito all'Italia di dare una risposta ai Paesi, specie quelli in crisi, dell'area mediterranea ed europea nel cui contesto l'Italia si trova. E' questa crisi valoriale che è origine della passata ed attuale empasse politico economica che ha impedito di dare una risposta alla ex Jugoslavia e che oggi non la dà ai Paesi dell'altra sponda del Mediterraneo. E' essa che va anzitutto combattuta e senza timore: "...non dobbiamo avere paura dell'amalgama di uno schieramento opposto in cui c'è la presunta unione delle posizioni più disparate: se sei contro il governo stai con la Santanché, se ci potresti anche stare stai con i "fratelli d'Italia" e così via. Noi dei nostri riferimenti valoriali dobbiamo essere fieri ed orgogliosi perché questi sono gl'unici che potranno portarci fuori dalla crisi e restituire un ruolo vero all'Italia nel Mediterraneo ed in Europa." E' questo quanto promette - in caso di vittoria - Matteo Renzi dopo l' 8 dicembre. Promette e chiede: al Governo.

francesco latteri scholten.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.