lunedì 2 dicembre 2013

Politica italiana: dagl'atei dei diversi schieramenti atteso miracolo per l' Immacolata.



"E' necessario attendere l'8 dicembre - il giorno dell'Immacolata, appunto - per vedere grandi cose..." così miscredenti ed atei dei diversi schieramenti politici. E' alquanto improbabile che per loro ve ne saranno, avendogli già risposto a suo tempo ns Signore nel Vangelo che "Questa è una generazione malvagia e perversa. Essa chiede un Segno. Ebbene non le sarà dato alcun Segno". Si dovrà pertanto probabilmente fare ricorso al sempiterno Nostradamus - ormai i politici lo fanno da secoli -, magari con l'ausilio di qualche maga (o presunta tale) che gli scuce qualche centone per fingere di leggergli la mano. I problemi sono quelli che ormai si strascinano sempre più drammaticamente da qualche anno a questa parte e, precisamente: la rappresentanza politica, la legittimità del governo, il vincolo del mandato parlamentare. Ovviamente inestricabilmente intrecciati tra loro. Cominciando dall'ultimo, la questione era ben risolta - ora si scandalizzeranno in tanti - dalla Costituzione della tanto vituperata Unione Sovietica nella quale si imponeva la doppia vincolanza: nei confronti del Partito e nei confronti degli elettori. Non ti va più? Ti sei stancato? Hai cambiato idea? Ha cambiato idea qualcuna delle tue puntini puntini? Ti dimetti ed alle prossime elezioni ti presenti con altri. Non esiste che sei stato eletto presentandoti come uomo di un partito e prendendoti i voti di quegl'elettori, prendi, ti alzi e vai nel gruppo misto per poi passare ad un altro partito o che ci passi direttamente e magari ti fai anche pagare il servizietto. E' il caso dei "diasporati" del PdL, eletti con Berlusconi, cui i più rosei sondaggi assegnano tutt'al più un 1,8% ma che sono presenti in numeri corrispondenti a ben altre percentuali. E' il caso anche della nuova F.I. ma anche del PD e, udite udite, dei grillini che il 30% non lo prendono mica più neanche nei sogni della notte. La cosa si ripercuote poi necessariamente sulla legittimità del governo: una legittimità formale, ma di fatto fittizia. Fitticità aggravata dal fatto che tutti sono stati eletti con una legge porcata che è incostituzionale e per la quale la Corte Costituzionale - incautamente chiamata da alcuni a pronunciarsi anche se avrebbe dovuto farlo ex motu proprio - si trova sotto scacco: se non la dichiara incostituzionale delegittima sé stessa, se lo fa delegittima il governo. La legittimità/credibilità del governo - e non ci vuole la sfera di cristallo con riti propiziatori alle tre di notte nel cimitero di Praga alla Umberto Eco - passa ineluttabilmente anzitutto attraverso due azioni semplicissime: a) una sola seduta al parlamento con OdG "votazione per l'abbrogazione del "porcellum", o, con qualche seduta in più, votazione di una nuova legge; b) indire le elezioni. La realtà invece sarà quella che dal "Cimitero di Praga" si passerà al "Macbeth". Intanto, come in una nota pubblicità gli stregoni danzano intorno ad un'automobile gridando "abbassati polizza", così altri vanno girando per strade, piazze e talk show d'Italia gridando "alzati consenso"...

francesco latteri scholten.

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