giovedì 10 aprile 2014

In TAV da Lisbona a Kiev passando per l'Italia: approvato ddl 30.1.2012.



E' - oltre che un progetto chiaramente ambizioso - uno tra i progetti più importanti per lo sviluppo dei trasporti, per lo sviluppo commerciale ed economico (raddoppio del tonnellaggio merci trasportato) in Europa con l'abbattimento dei tempi di percorrenza nei collegamenti ovest/est (Parigi / Milano in 7 h e 1/2) ed anche per un radicale miglioramento ambientale con una drastica riduzione dell' inquinamento rispetto al trasporto su gomma (600.000 autocarri l'anno in meno e 3 Mln di tonnellate di CO2 in meno). Il progetto, che parte da lontano, recepisce provvedimenti europei che vanno dalla modifica (il 29 luglio 2001) alla direttiva 91/440 CEE per lo sviluppo delle ferrovie comunitarie, alle successive del 2004 e 2008 inerenti il trasporto, la sicurezza e l'interoperabilità. Il ddl 30.1.2012, l'accordo Italia / Francia, riguarda in particolare la tratta Lione - Torino della Lisbona Kiev. La maggior parte del percorso è in modernissimi tunnel a "due canne", in particolare 33 Km attraverso il massiccio di Belledonne, 57 Km, sempre in galleria, da Saint Jeanne de Maurienne a Susa Bussoleno, quindi, in territorio italiano, 3 Km all'aperto in Val di Susa, e quindi da un altro tunnel bicanne da Susa a Chiusa San Michele per circa 19,5 Km. Il progetto ha dai suoi inizi avuto sempre un forte sostegno bipartisan, destra/sinistra, sia al Parlamento europeo, che in quello dei singoli Stati, nonchè l'appoggio degli ambientalisti europei. In Italia c'è stato il "sì" dei governi Berlusconi, Prodi, Berlusconi, Monti, Letta ed infine Renzi. In particolare il "sì" a riguardo (173 voti favorevoli, 50 contrari e 4 astenuti) è insieme al progetto di riforma del Senato ad al DEF il più significativo "visto" che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e lo Stato italiano possano portare in bella vista in Europa (e non solo avanti alla Merkel). Risultato dunque ragguardevolissimo che però, se da un lato ha potuto concretarsi anche per il fattivo sostegno di autorevoli nomi della politica del passato, primo fra tutti Pierferdinando Casini, dall'altro è stato imbrattato da chi - emulando i No TAV in Val di Susa in Aula - si è comportato come i componenti della "Banda Bassotti" o i "fratelli Dalton" quando da ragazzini andavano a scuola. Con una differenza: quelli almeno venivano spediti al riformatorio. 

francesco latteri scholten.

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