domenica 2 ottobre 2011

Finalmente! Da 1.210.000 firme, da Napolitano e dal Card. Bagnasco parte la riscossa.

L'On. Cicchitto ha affermato: "E' inaudito, si vuole cancellare un intero sistema". Ebbene, si spera - e vivamente - ch' egli abbia ragione e che sia proprio così. Che finalmente quel sistema che non pochi hanno definito come "il pornostato" o anche la "dittatura del porno stato" - non senza qualche ragione - sia spazzato via, è ciò che ogni onesto cittadino, anche senza impugnare le "Catilinarie" di Cicerone, non può che augurarsi e di pieno cuore. Ciò che finalmente dà aria e respiro è, specificatamente, la connotazione politica della riscossa. Dal basso, da un milioneduecentodiecimila cittadini, la contestazione esplicita della legittimità di un governo ed un parlamento che si pretendono legittimati dalla elezione da parte dei cittadini, laddove a questi in realtà non è neppure consentito di scegliere i propri rappresentanti. Dall'alto il Presidente della Repubblica prende di petto con determinazione forte la questione del secessionismo bollandolo per quello che è: un attentato alla Costituzione democratica repubblicana. Sempre dall'alto, il Presidente della CEI, denuncia con forza come l'eticità del sistema sia in aperto contrasto non solo con il cristianesimo, ma con gli stessi principi etici costituzionali e come essi minino di fatto la famiglia, pilastro etico della società quale sancita dalla Costituzione. Sempre dall'alto, la presidenza di Confindustria, con la stragrande maggioranza degli industriali italiani, denuncia la vacuità e la fatuità, nonché il mendacio, della politica economica della "dittatura del pornostato". Finalmente l'Italia torna a prendere coscienza di sé.
francesco latteri scholten.

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