martedì 14 febbraio 2012

Genova: con Doria vincono i movimenti e Don Gallo.


E' la conferma di quello che in rete è realtà da tempo: l'era dei partiti e delle loro nomenclature è in agonia e, soprattutto, è finito l'anticristianesimo ideologico. Vince chi è con la gente, non importa se politici o religiosi. Vince chi si impegna per gl'altri, come Don Gallo, esempio di cristianità impegnata e vissuta. C'è un sentimento nuovo: i "Partiti", non importa quali, puzzano, sanno di feudalità, di marcio, di inciucio, di schifo. L'aura di libertà e di democrazia che si erano conquistata con la lotta al nazifascismo e la Resistenza è ormai cianotica. Genova non è un'eccezione né una singolarità, è, semmai, la punta di un iceberg. E' l'esempio di ciò che accadrebbe se si andasse al voto per davvero. L'esempio di quello che sarà il dopo Monti, quello che tutti i "Partiti" non vogliono, il loro incubo notturno più infausto, il loro Nightmare: la negazione di tutte le loro "geometrie" politiche, dei loro accordi trasversali fatti magari nei sotterranei tra palazzo Madama e Montecitorio. La negazione dei loro accordi con le multinazionali. La negazione dei loro accordi con le massonerie. In una parola, la denuncia del loro tradimento della libertà, della democrazia, dei "Droits de l'homme et du citoyen" pervertiti in diritti del borghese a danno del cittadino, come già altrove in passato. Genova è il faro del nuovo civismo, della presa di coscienza civica positiva da parte della gente: la fenice risorgente dalle ceneri. Un civismo cosciente che sa di dovere finalmente chiudere con il cambiare tutto per non cambiare niente, il passare ai partiti per mantenere il feudalesimo economico e sociale. Un civismo cosciente di dover uscire dalla repubblica dell' Apartheid tra chi il lavoro ce lo ha e chi no, tra chi ha i diritti e chi no. Un civismo cosciente di dover uscire dalla repubblica delle multinazionali contro i cittadini per un'economia ed una società a servizio dei cittadini. E' - ed è ciò che più si teme - l'esempio del fatto che i movimenti non hanno alcun bisogno di accodarsi a questo o quel partito, anzi ne avrebbero solo danno. L'andreottismo ed il suo figlio ancor più degenere, il berlusconismo ed i corrispettivi di sinistra restano come memoria infame, come spettro senza riscontro tra la gente che, per fortuna, ha ben altro cui pensare: anche in politica. Finalmente!
francesco latteri scholten.

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