mercoledì 22 febbraio 2012

Sinistra, destra, centro? La politica ai tempi del suo crollo.

 I muri di Torino insudiciati da scritte abbiette dei No Tav - movimento considerato attiguo alla sinistra e appoggiato da settori di essa - contro Giancarlo Caselli, un magistrato non certo di destra. Operai "di sinistra" del treviggiano che passano in massa nelle file della Lega. Credibilità dei partiti abbondantemente al di sotto del 10%. Grande crescita dei movimenti, specie anticapitalistici come "Occupy Wall Street", là dove, come in rete, c'è più facilità di espressione. PdL in caduta libera nei sondaggi - lo si dà, a seconda delle fonti, tra il 10% ed il 18% - PD, altrettanto ma un pò meno, e con spaccatura sempre maggiore tra sostenitori dichiarati di Monti, come Veltroni, e chi, come Bersani, si dichiara apertamente "alternativo". Sindacati senza alcuna idea circa politiche per giovani, precari e disoccupati, che abbia un minimo di concretezza e si elevi al di là dei semplici slogan ed ormai rappresentanti neppure il 60% dei lavoratori, in pratica i privilegiati che hanno un lavoro con garanzie in una realtà ormai connotata dall'  "Apartheid" tra chi un lavoro ce lo ha e chi no, anche grazie proprio all'art. 18. Sono solo alcuni dei tanti dati di fatto dell'attuale realtà socio economica, ma anche politico culturale che specificano che l'attuale conflitto non sia più riducibile alle forme del Novecento, né, tantomeno, sia esprimibile in base ad esse. Sono la denuncia del fallimento delle politiche dei passati governi politici, non solo l'ultimo. Si aggiunge - per fortuna - il successo del Governo Monti ed i suoi risultati, ovvero la denuncia del fallimento della politica, in particolare di quella politica che si apre dopo l'assassinio di Aldo Moro: la "seconda repubblica ed il "bipolarismo". Il post berlusconismo è connotabile proprio dalla caduta del bipolarismo insieme a quella dei partiti che lo costituivano, alle loro dialettiche interne ed esterne. C'è però qualcosa che è a monte di ciò. Il ritrovamento del corpo di Moro in Via Caetani esprimeva infatti la denuncia del crollo di quei valori cristiani e laici da cui era sorta la Repubblica Italiana e la sua Costituzione. Il crollo del berlusconismo è invece la denuncia della aleatorietà di presunti valori che quelli avrebbero potuto sostituire. Aleatorietà di presunti valori presto tracollati su sé stessi. C'è in Monti qualcosa di nuovo perché classico, ed è uno degli ingredienti fondamentali del suo successo, prima ancora delle indubbie capacità tecniche: i valori classici, autentici della vera grande tradizione culturale italiana, sia cristiana che laica. Il successo non solo politico, ma soprattutto sociale di Monti, è proprio in ciò senza cui una politica, qualunque sia, non è possibile: la rinascita dell'etica. La speranza del domani. La stessa da cui De Gasperi ed Adenauer hanno gettato le fondamenta dell' Europa.
francesco latteri scholten.

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