venerdì 17 febbraio 2012

UE, Germania, Grecia e gl'altri. Il peccato originale e la carenza di leadership.


Annullata all'ultimo istante la visita della Cancelliera tedesca Angela Merkel a Roma per le dimissioni del Presidente Wullf perché inquisito per interesse privato in affari pubblici. Sembra che l'allarme del Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino sul dilagare della corruzione non riguardi solo il nostro Paese. Va dunque sfatata l'aria di candore e di rigorismo purista con cui la leadership tedesca si ammanta. Si tratta del resto di una visione miope, che nasce da una mentalità tipicamente provinciale tedesca la quale vagheggia, non da oggi, una specie di "grande Svizzera neutra", come osserva il Financial Times. Si tratta di una realtà che sul piano spirituale, psichico, sociale e politico è un controsenso. L'uomo è un essere dinamico in continuo divenire, come tutte le sue realtà: dunque non esiste una neutralità, perché alla fine anche il non agire è un agire. E qui c'è un precedente politico storico che riguarda proprio la Germania: la "Repubblica di Weimar" che poi finì nel colpo di stato della "notte dei cristalli". L'attuale rigorismo, insieme ad una mancanza assoluta di politica di ristrutturazione e ricostruzione dell'economia, di fatto spinge alla crescita dei nazisti in Grecia. Dunque, alla fine neutrale non è proprio nulla. Si potrebbe del resto citare un esempio, anch'esso storico, della stessa Svizzera, la quale durante l'ultima guerra passò, per l'Africa, il DDT alle truppe anglo-americane, ma non a noi italiani e così i nostri morirono di malaria. Il vagheggiamento tedesco medio ha d'altra parte radici storiche, che sebbene recenti, sono assai forti e drammatiche, esse si collocano infatti proprio in quella realtà storica che è iniziata appunto con la notte dei cristalli. D'altro canto alla carenza tedesca non è possibile neppure contrapporre, ed è il sottinteso della Grecia e degl'altri, che debba essere la Germania a dovere farsi carico di tutte i pesi dell'Unione. Diciamolo chiaramente: un progetto di rilancio dell'economia greca sarebbe dovuto nascere anzitutto dai greci stessi, e così per gl'altri; similmente la solidarietà non può consistere nel fatto che la Germania si accolli le pendenze di tutti gl'altri. Tutto questo ci porta al "peccato originale", alla nascita della stessa Unione. Essa, e lo denuncia giustamente l'ex ministro Giulio Tremonti (si veda la puntata di Servizio Pubblico dell'altro giovedì), non avviene, come è apparso, per la semplice prosecuzione delle politiche iniziate a suo tempo da De Gasperi ed Adenauer, ma avviene per la caduta del Muro di Berlino, avviene per l' '89. Alla Germania infatti fu posta, per l'unificazione, la condizione della rinuncia al Marco, cioé dell'istituzione dell' Euro. Dunque un progetto anzitutto economico ed economico prima che politico, non nato in Germania, anzi imposto alla Germania, progetto cui si aderì con troppa semplicità di calcolo e con mancanza di lungimiranza politica, la quale avrebbe imposto un decorso più mirato, progressivo e flessibile. A tutto ciò va aggiunto il recente crollo di Wall Street, la recessione americana e le sue conseguenze gravide anche per l'economia dell'Unione. In questa realtà Mario Monti e l'Italia di Mario Monti possono avere un ruolo di primissimo piano, come fanno notare, oltre al Financial Times anche Times - che riservandogli la copertina si chiede: può quest'uomo salvare l'Europa? -, ma pure diversi importanti osservatori sia esteri che italiani. Ciò sia per la politica al tempo stesso di rigore e di rilancio del Presidente, sia per le sue indubbie capacità di grande mediatore. E' da notare che la posizione della Grecia non è caso isolato. In altri Paesi la situazione è altrettanto drammatica: lo è in diversi ex Paesi dell' "Est", lo è in Portogallo dove sono decine di migliaia i cittadini in fila per chiedere il visto per espatriare in quella che un tempo era la colonia portoghese dell'Angola. Dunque in Grecia c'é la rivolta, ma altrove l' Unione brucia non di meno. I consumi di caramelle per bambini sono calati di oltre il 25% e quelli di cioccolato di oltre il 50%. I popoli sono alla fame.
francesco latteri scholten.

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