lunedì 17 settembre 2012

Basta con il fondamentalismo islamico e le sue violenze. No a Dio che non ride, sì a Dio che Ride.



Basta con il fondamentalismo e l'integralismo islamico e le sue violenze. Basta con il Burka. Basta con l'infibulazione (amputazione della clitoride) delle donne perché la donna non ha da provare piacere sessuale ma ha da essere oggetto del piacere sessuale dell'uomo. Di quale uomo? Di quello che non sa neppure fare godere la sua donna? E che uomo è? Basta con la lapidazione delle donne e la loro discriminazione in genere. Basta con il taglio delle mani, basta con le violenze, le sentenze in contumacia, le persecuzioni dei cristiani, dei buddisti e dei fedeli di altre religioni, basta con gl'assassini in nome di Allah. Basta con gl'attacchi istero paranoici di massa per una vignetta o per un filmato, che nasconde solo l'inacapacità assoluta di confrontarsi culturalmente e civilmente con gl'altri. Basta con tutto questo che è l'insudiciamento dello stesso Islam, quello vero, quello che fu la cultura di uomini insigni come Avicenna, Al farabi, Ibn Gebirol e tanti altri, che è - ai ns. tempi - il substrato culturale di uomini grandissimi quali Salman Rushdie, condannato a morte in contumacia per aver scritto un romanzo giudicato non ortodosso da chi quel romanzo non ha neppure la capacità di leggere. Basta con ciò che sta a monte di tutto questo: il concetto che il riso sfregi e deturpi il volto dell' uomo e quello di Dio. Perché come benissimo dice già Aristotele nella sua "Poetica" anche Dio ride ed il suo riso è sublime e ad Aristotele miravano con ammirazione Avicenna, Al farabi, Ibn Gebirol e tanti altri uomini illustri ed appartenenti all'Islam, quello Vero e non la sua caricatura grottesca che vediamo in scena nelle violenze di oggi. Una caricatura grottesca che sta all'Islam vero come il Ku Klux Klan sta al cristianesimo. Nessun credente di nessuna religione ha diritto di commettere violenza in nome di Dio, neanche se si chiama di Allah. Anche tutti gl'altri hanno diritto alla propria fede ed alla propria cultura. Chiudo con una frase di Michel Foucault "Qualunque forma di delirio (dunque compreso quello religioso ndr), il fatto stesso di esercitare il proprio delirio, vale a dire di respingere tutto ciò che esige discussione, ragionamento, prova, comporta in quanto tale una certa affermazione di onnipotenza, e ciò risulta assolutamente comune ad ogni forma di follia ...."
francesco latteri scholten.

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