mercoledì 26 settembre 2012

ILVA: spegnere gl'altoforni è distruggere l'industria nel Mezzogiorno.


Tanto per cambiare non sono a Taranto e neanche in Italia, sono ad Oberhausen, in pieno Ruhr Gebiet, e non è oggi, ma sono gl'anni Novanta. I problemi però sono esattamente quelli dell' ILVA a Taranto oggi. Il partito ecologista, a differenza che in Italia, è molto forte e conta poco meno del 10% a livello nazionale. Nella Ruhr, viste le realtà, è ovviamente più forte. L'inquinamento delle acciaierie, lì sono Thyssen Krupp, si fa sentire e il bilancio ambientale per tutti, umoni, animali e piante, è sentito. E' sentita la necessità di provvedere e con urgenza. Eppure: nessuno pensa - neppure i più radicali ed intransigenti degl'ecologisti - neppure per un istante, a spegnere gl'altoforni. Anche i bambini sanno cosa significherebbe. Nessuno, ovviamente, vuole mettere la salute in secondo piano, nessuno vuole eludere i gravissimi problemi e la loro urgenza. Tutti egualmente sanno che non esistono bacchette magiche e che "subito" significa che a partire da subito bisogna rimboccarsi le maniche per lavorare con alacrità al problema. Non significa spegnere immediatamente gl'altoforni, semmai ridurne, nei limiti del possibile, l'attività, accelerando al massimo i lavori per le bonifiche e gl'ammodernamenti strutturali necessari. La produzione però va continuata perché quella dell'acciaio non può essere interrotta. Del resto ciò non significherebbe colpire solo l'industria dell'acciaio, ma anche quella manifatturiera ad essa connessa: lì, in primis, quella automobilistica, a Taranto quella cantieristica e navale. Sarebbe perdere per decenni e forse per sempre un grande atout e con esso decine di migliaia di posti di lavoro. Nel caso di Taranto sarebbe il declino di quel fiore all'occhiello per il Meridione che - sia pure tra luci ed ombre - l' ILVA è stata e - fortunatamente - è ancora, e - speriamo - continui ad essere. Un Mezzogiorno senza ILVA e perciò senza cantieristica sarebbe, ancor più, un Mezzogiorno avviato con celerità alla desertificazione industriale ed al declino più irreversibile. E non sarebbe un Mezzogiorno più pulito ed ecologico: le storie di ecomafie che Giancarlo Lucarelli e Roberto Saviano ci sanno così ben raccontare, mostrano come il Mezzogiorno continuerebbe - ed ancor più - ad essere la comoda ed economica discarica delle industrie del Nord, una discarica molto più antiecologica e dannosa per la salute di tutti, uomini, animali e piante. NO ALLO SPEGNIMENTO DEGLI ALTOFORNI. E, a proposito: una decisione di tale rilevanza per tutto il Meridione non può essere avocata a sé da un magistrato, né da un Governatore di Regione per quanto bravi e competenti possano essere. Essa è - e deve essere - prerogativa di Ministri e del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica.
francesco latteri scholten.

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