mercoledì 14 maggio 2014

Contro Geithner: è stata UE a difendere Italia da commissariamento voluto dagli USA.



Con tre anni di ritardo, durante i quali evidentemente ha sonoramente sbadigliato sulle vicende di cui ora - giusto per aggiungere una sceneggiata in più alla già colorita campagna elettorale per le europee in Italia, ma anche nel resto del vecchio continente - improvvisamente si rammenta Thimoty Geithner, ovvero di pressioni esercitate (secondo quanto da lui presunto) per far cadere l'allora governo Berlusconi. E' quanto basta per accendere in casa "forzista" teatrini improvvisati da più parti: chi porta una prova schiacciante e definitiva, un sorrisetto di allora tra Merkel e Sarkozy; chi vuole vedere addirittura coinvolto Giorgio Napolitano... Secca ed indignata la smentita del Quirinale che osserva che il Presidente della Repubblica non prese parte ad alcuna delle riunioni in questione e che lo stesso Berlusconi all'epoca non ne fece parola. Le stesse motivazioni delle dimissioni facevano riferimento a motivazioni di carattere politico e soprattutto economico. Le più sonore smentite alle rivelazioni ad orologeria di Geithner arrivano dai più alti ed autorevoli rappresentanti dell' Unione, Barroso in testa, come esplicita un comunicato scandalizzato della stessa UE: "Geithner si è riferito a qualcuno altro, certamente non alle istituzioni Ue, non a Barroso, Van Rompuy o Rehn che hanno invece difeso l'indipendenza dell'Italia e non volevano che andasse sotto amministrazione controllata, come invece chiedevano gli Usa". Una conferma indiretta ma solida alle smentite contro Geithner arrivano dall'andamento dello spread dell'epoca: da 173 punti a gennaio, ai 214 di giugno, ai 389 di agosto ai 550 di novembre. E' la situazione economica che porta il governo Berlusconi di allora a non avere più la maggioranza in Parlamento e quindi alla rassegnazione delle dimissioni l' 8 novembre. La smentita più decisiva arriva però oggi a tre anni di distanza - come le improvvide dichiarazioni di Geithner - dalla realtà stessa del Paese Italia: con i governi Monti, Letta ed infine Renzi lo spread oggi è a 164 punti. L'Italia ha voltato pagina e rispetto a certe realtà e forze politiche si può solo sperare che ciò sia definitivo. 

francesco latteri scholten.

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