lunedì 26 maggio 2014

Vittoria: il PD di Renzi al 43,12%, + 3 Mln di voti.



Sconvolgenti i risultati delle europee, sia a livello europeo che a livello degli Stati nazionali: il PD al 42%, 3 Mln di voti in più, supera con 32 seggi quello tedesco (27) con una SPD cresciuta del 6% al 27%; in Grecia vola la lista Tsipras, in Francia invece la vittoria è dell'estrema destra FN di Marie Le Pen che diventa primo partito, mentre in Inghilterra la vittoria è degli euroscettici. Giacché per la prima volta il Parlamento europeo voterà il Presidente della Commissione, come si vede i giochi sono del tutto aperti. I risultati però sono tali da rimettere in discussione in diversi Paesi la stessa realtà politica nazionale, come in Grecia o in Francia (crollo di Hollande al 13,4%), dove da opposti fronti politici sono già richieste le elezioni nazionali anticipate. Nel ns Paese, viceversa, i risultati confermano e rafforzano decisamente il Presidente del Consiglio ed il suo Governo che da più parti si era cominciato a mettere in discussione durante la campagna elettorale soprattutto da parte di Grillo e di Berlusconi. L'esito segna (finalmente!) il tramonto di F.I. con un misero 15,6%, la marginalizzazione del NCD di Alfano, quella del centro con Scelta civica, ma anche un primo serio tracollo di Grillo che con il 20,2% perde ben 2 Mln di elettori. "O noi o loro" aveva esordito in campagna elettorale il comico genovese, "... noi vinciamo e li manderemo a casa, dopo la vittoria saremo sotto il Quirinale a chiedere le dimissioni di Napolitano, un nuovo Presidente ed elezioni anticipate... se perdo me ne vado, mi ritiro, me ne torno a casa...". Chissà se sarà di parola. Dunque un centro che non c'è più, una destra arrancante per carenza di leadership - Berlusconi, Dell'Utri e Scaiola (ma anche Fitto) gravati dalle proprie vicende giudiziarie - ed un PD che consegue risultati elettorali del tutto inusitati ragguagliabili solo a quelli della DC degl'anni '50. Matteo Renzi non aveva voluto associare il proprio nome a quello del simbolo del Partito, preferendo una lista di nomi, ma il risultato di fatto incorona lui sancendo una svolta nel partito stesso con l'archiviazione della vecchia fazione bersaniana. Il voto premia e conferma sia la politica delle riforme istituzionali che quelle del lavoro, le quali ricevono da esso un nuovo incentivo ed una conferma importante. Conferma importante, seppure indiretta anche per Giorgio Napolitano, che in adempimento del suo mandato si è doverosamente tenuto fuori dalla campagna elettorale. Il primo twitt di Renzi dopo il successo: ringrazio tutti 1x1...
francesco latteri scholten

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