giovedì 11 luglio 2013

Luglio nero: Italia declassata e Montesquieu cacciato dalla Camera.


Una carrellata di realtà solo apparentemente diverse e sconnesse: l'agenzia americana di rating Standard & Poors declassa ulteriormente l'Italia, siamo solo un gradino al di sopra dei titoli spazzatura, sull'orlo del baratro; ieri l'ennesimo barbaro femminicidio dopo ben sei denunce inascoltate per stolking; tempo addietro, ma potrebbe benissimo essere ancora oggi, insurrezione popolare nel quartiere malfamato di una nota città contro le forze dell'ordine che arrestavano un boss locale; sempre ieri grande bagarre alla Camera per l'agire legittimo della magistratura nei confronti di un politico. I fatti sono invero accomunati da un diffuso sentire lontano dai valori costituzionali e dalla Costituzione. Non c'è infatti semplicemente la reiterata inottemperanza delle forze dell'ordine ad agire a seguito di reiterate denunce, c'è piuttosto che questa è l'esito di un determinato modo di vedere, di una determinata mentalità purtroppo diffusa anche tra le forze dell'ordine. C'è che una volta, all'indomani della caduta del fascismo, almeno ci si sforzava di superarla e si agiva con forza specie sul piano socio culturale, ad es. con opere quali "Padre Padrone". Oggi non è più così perché si considerano quelle vedute come inutili perché riferentisi a realtà socio culturali appartenenti al passato. E così non è ed un noto manifesto di un parroco sulla bacheca della propria parrocchia, che additava la responsabilità del femminicidio alle stesse donne, è indice non solo del fatto che non sia così, ma che quel modo di vedere appartenga tutt'altro che al passato. Ad esso appartiene anche l'insurrezione contro l'arresto del boss locale e - lo stesso salendo ad un livello superiore - la bagarre alla Camera per l'agire legittimo della magistratura. E', di fatto, la cacciata di Montesquieu, ovvero del principio della separazione dei poteri. Questo però è - o bisogna purtroppo dire era? - garanzia di libertà e democrazia. Montesquieu (era il 1734) tuttavia, come già Machiavelli ne "I discorsi sulla prima deca di Tito Livio", parte dall'analisi delle cause della grandezza di Roma antica, che vede proprio nei suoi valori, nella loro diffusione nella coscienza popolare, nella libertà, nell'agire morale del Senato e della sua politica; e in quelle della sua decadenza che addita nell'eccesso delle diseguaglianze sociali e nella corruzione morale e politica e nella sua diffusione nelle coscienze. E siamo al declassamento di S&P, altri osservatori - non solo stranieri - vedono il principale disincentivo ad operare ed investire in Italia nel fatto della necessità di pagare un triplo "pizzo": alla malavita, ai politici (considerati - sic! - peggiori dei malavitosi), allo "Stato".
francesco latteri scholten.



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.