sabato 27 luglio 2013

Papa Francesco: lo Stato deve essere laico. La Rivoluzione Francese in Chiesa.



Miracolo: affermazione straordinaria e storica: "Lo Stato deve essere laico". Non lo è, ovviamente, l'affermazione in sé: che lo Stato debba essere laico è affermazione invero alquanto datata. E' intrinseca al Rinascimento ed al suo Spirito, al Risorgimento, a tutto l'Ottocento ed il Novecento. E' stata una delle grandi - forse la più fondamentale - delle rivendicazioni della grande Rivoluzione, quella Francese, che la impose anche cambiando i nomi dei mesi del calendario. E' stata rivendicazione, prima di essa, della Rivoluzione Americana, e, dopo, della Rivoluzione Russa. Rivendicata da statisti del calibro di Cavour, ma anche di Togliatti, da giuristi quali Kelsen o Santi Romano, da studiosi della politica quali Machiavelli e Guicciardini. La Chiesa, dall'editto di Costantino in poi, al pari che altre religioni, quali quella islamica, l'aveva sempre rinnegata e combattuta aspramente, ai tempi del Papa Re anche con l' Inquisizione. E' rimasta nella Storia la reazione del "Non expedit", la quale di fatto servì solo ad isolare la Chiesa stessa. L'uscita, almeno parziale da queste posizioni, si è avuta solo con due Papi di grandissimo spessore i quali hanno segnato di fatto l'ingresso della Chiesa nel Novecento: Leone XIII, con la Rerum Novarum, finalmente al fianco dei lavoratori, e Giovanni XXIII con il Concilio Vaticano II. Papa Francesco di fatto si pone sulla loro scia e, idealmente, la porta a compimento facendo sua l'affermazione fondamentale della Rivoluzione Francese: "Lo Stato deve essere laico". E deve esserlo, prosegue Papa Francesco, "Proprio per garantire la libertà di coscienza, di religione ed il pluralismo religioso". E' esattamente la motivazione addotta da politologi dei diversi indirizzi sia di ieri che di oggi. Sino ad oggi quest'affermazione era stata rivendicata e fatta propria solo da Don Andrea Gallo, "Un cane in Chiesa", un sospetto. Era stata invece avversata, coram populi da praticamente tutti gl'altri. E' straordinario anche lo scenario nel quale è stata fatta: il Pontefice è in piena GMG, per di più in Brasile, terra di quell'America Latina anche sua, e soprattutto in quell'America Latina che è la terra dove oggi la Chiesa è - a livello mondiale - più forte ed è più forte, perlomeno lì, di qualsiasi altra Religione. L'affermazione che lo Stato debba essere laico è dunque un "primato" assoluto del Papa, della Chiesa, ma lo è anche delle Religioni. E' infatti la prima volta che quest'affermazione sia fatta e rivendicata non solo da parte di una Religione, ma da parte del suo capo reggente in piena carica. Diverse profezie, tra cui - celebre - quella di Nostradamus, indicavano il pontificato di Benedetto XVI quale quello dei tempi della "fine", ed il ritratto di Papa Ratzinger è effettivamente l'ultimo nella serie, iniziante da San Pietro, nella Basilica romana di San Paolo fuori le mura. Quest'affermazione di Papa Francesco la invera: con essa per la Chiesa un'era si chiude ed un'altra si apre ad un nuovo inizio. Lo Stato dev'essere laico, la Rivoluzione Francese è entrata anche nella Chiesa, ora non lo dice solo Don Gallo - che dall'alto starà esultando -, lo dice il Papa.

francesco latteri scholten.

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