sabato 27 luglio 2013

Modifica art. 138 Costituzione: Golpe estivo?



Casta e "Razza Padrona" di nuovo all'attacco della Costituzione. Lo si è capito da un bel pezzo, dai tempi della P2 di Gelli ed Andreotti ma anche di affiliati di nuova generazione come Berlusconi, che questa non gli vada proprio a genio. Tuttavia, dagli anni '70 si è anche capito che un Blitz alla "Principe Junio Valerio Borghese" sia cosa tutto sommato puerile e che l'azione necessaria sia ben altra. Soprattutto l'attacco frontale aperto va scartato a favore di un agire più subdolo che ha connotato - ahimé con successo - l'assetto giuridico legislativo del ns Paese reiteratamente ed a più riprese, assumendo i toni più esasperanti nel ventennio forzista u.s. . L'art 138 è collocato al Titolo VI, l'ultimo, "Garanzie costituzionali", Sezione II: Revisione della Costituzione e Leggi costituzionali. Già ai tempi stessi dell' Assemblea Costituente, nel lontano 1948, si erano ben resi conto che invero il Titolo VI riguardasse direttamente la "Forma Stato" tant'é che l'altro articolo dello stesso titolo, il 139, rassicurantemente recita: "La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale." In realtà, anche a prescindere da eventuali modifiche comprese quelle sulle norme di modifica ed i loro criteri (l'art. 138, appunto), la Costituzione, in quanto trova la sua concrezione nella normazione delle varie singole leggi e quindi diventa fattiva attraverso esse, non è assolutamente un edificio rigido, le leggi essendo prodotte dal Parlamento e quindi espressione del rapporto della rappresentanza politica. Ci si rende dunque conto assai bene del variare della costituzione reale se per riferimento si assume - come correttamente indica ad es. Antonio Negri - anzicché direttamente la Costituzione, il rapporto tra quelle che ormai sono le uniche due classi esistenti anche nel ns Paese: la Casta o Razza Padrona e la classe operaia. Fatto questo si vede con estrema chiarezza che è variato, e profondamente, il rapporto anzitutto economico e poi politico tra esse e che il quadro dipinto dall'insieme Costituzione / Leggi ha un aspetto ben diverso: "un nuovo rapporto di forza tra le classi è venuto consolidandosi, la sua consistenza è divenuta sempre più antagonistica, la rappresentazione giuridica (non meno efficace perché mistificata) deve dunque con questo nuovo rapporto far i suoi conti." (A. Negri, "La Forma Stato"). E, soprattutto: "La Costituzione del '48 ha concluso la sua vicenda politica. Non quella che attiene alla cronaca: si sa infatti che le Costituzioni sono istituti insieme transeunti e vischiosi, e la continuità formale della Costituzione del '48 difficilmente sarà messa in discussione, - probabilmente le cerimonie liturgiche e la frequenza al tempio continueranno, tanto più quanto più la fede se ne è andata. Eppure "La Germania non è più uno Stato". Non lo è nel senso (quello hegeliano) richiesto da governanti e commessi di Stato che esigono, in principio, la corrispondenza dell'aspetto formale e di quello materiale del processo costituzionale, nel senso voluto dal sistema della  "certezza" del diritto. La Costituzione non è più la legge delle leggi: le leggi se ne vanno per i fatti loro, con una accelerazione e coerenza che segue il costituirsi di una nuova struttura del potere politico. Un nuovo regime si forma con ritmo quotidiano, una nuova costituzione si afferma." (ivi). Con l'attacco al 138 la Casta, la Razza Padrona, mette basi per l'attacco ultimo: non più la variazione del quadro tramite singole norme e leggi, ma direttamente variando la Costituzione nei suoi fondamenti. Ed ha imparato persino dai cartoons di Asterix, dove i romani attaccavano gl'inglesi all'ora del the, nei Week End e durante le ferie...

francesco latteri scholten.

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