sabato 27 aprile 2013

Governo: esclusi i rappresentanti di un terzo degli italiani.



E' inaudito. Fatto il nuovo governo sull'asse PdL - PD, due "partiti" che - almeno nel nome - dicono di rifarsi alla "libertà" ed alla "democrazia". Una finzione ed un falso. In nessuna democrazia ed in nessuno Stato libero si fa un governo con l'esclusione della rappresentanza di ben un terzo dei cittadini. E' accaduto nei regimi nazifascisti la cui connotazione precipua era la autoreferenzialità, quella che del resto caratterizza da tempo la realtà politica italiana tanto del PdL quanto del PD-L. Ad un terzo dei rappresentanti dei cittadini italiani sono state negate persino le garanzie minime. Il colmo della menzogna, dell'ipocrisia e del mendacio è poi raggiunto accusando - more solito - gl'esclusi di esser loro a non voler dialogare. L'ira di Beppe Grillo lo ha giustamente definito il governo della risurrezione di Barabba, vilipesi 8 milioni di cittadini che hanno votato M5S, trattati come cani in Chiesa, come intrusi. Non si può questa volta dargli torto, è infatti il governo delle multinazionali e delle banche contro la gente, contro i cittadini. Il governo di quelli che ci hanno espropriati della democrazia, di quelli che ce l'hanno rubata. Il governo degl'amici di quelli come Jamie Dimmon che poi tutelano e lo fanno mettendo direttamente le mani nei conti correnti dei cittadini come accaduto a Cipro. Il governo al 99%, come quello di Ceaucescu, con i bimbi che gli cantano l'inno. Il governo del teatrino del giorno prima dove si finge, prima Bersani e poi Letta, di voler dialogare con i rappresentanti del M5S solo per metterli in piazza come bimbi immaturi che non capiscono e con i quali è impossibile dialogare. Il governo i cui uomini nuovi altro non sono che giovani del vecchio regime e perciò uomini vecchi, si cambia tutto per non cambiare niente: si resta là dove si è: al Gattopardo. Giustamente Vendola e Crimi hanno sintetizato: un governo vecchio, di gente vecchia, fatto per fare cose vecchie. Più che dalla politica sembra confortato da un fatto di cronaca di oggi: è stata finalmente ritrovata la borsa del generale Carlo Alberto dalla Chiesa che egli aveva con sé al momento dell'attentato, era nei sotterranei del palazzo di giustizia di Palermo; vuota, ovviamente.
francesco latteri scholten.

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