domenica 7 aprile 2013

Sinistra quo vadis?



I simboli hanno pur un loro significato e vi sono realtà - ma anche uomini e donne - che assurgono a immagine, a icona, a simbolo. Alcune sono dei cult. Adriano Celentano, il "Rockpolitiker", icona classica "da sempre" della musica italiana e della sinistra, quella forte, passa con Beppe Grillo. Dario Fo, simbolo del teatro brillante, impegnato e di successo, da sempre anch'egli autore geniale appartenente alla sinistra forte, passa anche lui con Grillo. Non si tratta di casi isolati, le icone più forti e significative appartengono infatti all'ultimo giorno dell'ultima campagna elettorale e colpiscono proprio per la loro dimensione. Piazza San Giovanni a Roma, piazza storica della sinistra italiana e del suo popolo, va a Beppe Grillo e Beppe Grillo va a Piazza San Giovanni. Di contro un'altra immagine altrettanto forte: Bersani - sempre a Roma - chiude la campagna allo storico ma piccolo cineteatro Ambra Jovinelli. Perché? Personalmente ritengo che la risposta vada cercata anche nell'ultimo libro pubblicato da Piero Sansonetti, storico direttore de "Il Manifesto", dal significativo titolo "La sinistra è di destra?" edito da Laterza (come mai non ad es. da Feltrinelli?). Sansonetti vi denuncia che per tutta una leadership politica della sinistra, la sinistra non sia più stata un riferimento valoriale, come anzi il riferimento valoriale sia stato in realtà quello della destra. Per l'ultimo e più autorevole di questi, Matteo Renzi, si tratta addirittura di "rottamare". Nella stessa direzione anche se in modo più sfocato, l'agire di Giorgio Napolitano, altro cult, questa volta politico, della sinistra forte italiana. L'ovvio sarebbe stato per Bersani e per lui, preso atto del passaggio a Grillo del popolo della sinistra e della sua vittoria, dare a lui l'incarico, ma questo è stato esattamente ciò che si è voluto evitare a qualunque costo, in ossequio alla tendenza decennale della leadership di sinistra come denunciato da Sansonetti che trova concrezione proprio nello "strappo a destra" nel PD di questi ultimi giorni. Uno strappo inutile e privo di senso perché chi non ci stava se ne è già andato con Grillo, chi da tempo si volge a Berlusconi lo ha già fatto pure e restare là dove si è non ha senso.
francesco latteri scholten.

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