mercoledì 23 maggio 2012

Dodd Frank Act e Volcker Rule: l'oggetto del contendere tra Occupy Wall Street e Jamie Dimmon di JP Morgan.


 Era già accaduto nel 1929 - il venerdì nero - il crollo di Wall Street, un grande maestro dell'economia vi ha dedicato un ottimo e prezioso saggio, "Il grande crollo", e, addirittura il governo USA aveva provveduto nel 1933 con il Glass Steagall Act che separava le attività delle banche commerciali da quelle di investimento. Si è poi proceduto in direzione apertamente contraria a partire dalle modifiche al Glass Steagall nel 1979 con misure di liberalizzazione e poi, soprattutto, nel 1999 con il Gramm-Leach-Blealy Act che costituì le basi per la libera attività degli intermediari finanziari, perciò dei "derivati" e con ciò della gravissima crisi del 2007. Ovvero dal '79 e segnatamente dal '99 si è tornati a posizioni similari a quelle pre '29 e pre '33. Dopo la crisi del 2007 si è cercato di invertire la rotta e riprendere gl'indirizzi del '33, sia per le forti tensioni sociali ovunque create dalla crisi stessa e dalla sua gravità, sia per quella esercitata con tenacia dai movimenti quali Occupy Wall Street ed Indignados, ma anche da rappresentanti del mondo religioso - tra gl'altri il Rev. Seamus Finn, missionario cattolico - e da rappresentanti dello stesso mondo della finanza, quali Paul Volcker ex presidente della Federal Reserve. Si è così giunti nel 2010 anche in base alle indicazione emerse dai vertici del G20 di Londra e Pittsburgh sia in Europa, all' approvazione da parte di Congresso e Senato della legge sul sistema bancario USA: il Dodd Frank Act (DFA). Esso è una legge federale degli Stati Uniti firmata dal Presidente Barack Obama il 21 luglio 2010. Il testo è di lunghezza inusuale - e ciò dovrebbe far riflettere - per la tradizione giuridica anglosassone: 16 Titoli per 2315 articoli e 2319 pagine in cui si disciplinano: rischi sistemici e intermediari sistemicamente rilevanti, standard di capitale e liquidità, protezione dell’investitore e disciplina dei valori mobiliari, corporate governance e meccanismi di compensazione, tutela dei consumatori. Il Dodd Frank Act è destinato tanto alle banche commerciali quanto a quelle di investimento, esso ridisegna il sistema di regole e controlli sugli intermediari e sui mercati finanziari e rivede la struttura delle autorità di vigilanza. Trattandosi di una normativa di primo livello, i regolamenti attuativi (in corso di emissione) avranno un ruolo fondamentale per evitare situazioni di vantaggio o svantaggio competitivo tra le istituzioni finanziarie e riconducibili esclusivamente a differenze regolamentari. Il DFA include, con uno spazio di circa 11 pagine, la cosìddetta Volcker Rule, dal nome del suo propositore Paul Volcker, la quale vieta alle banche la speculazione con mezzi propri e così sancisce la separazione tra banche commerciali e banche di investimento, costituendo di fatto una specie di ritorno soft al Glass Steagall Act del 1933. La Volcker ha funzione di garanzia e tutela nei confronti delle banche di deposito evitando loro i rischi provenienti da investimenti in settori volatili come i derivati. Se si confrontano le dimensioni dei testi, le 32 paginette del Glass Steagall Act con le 2319 del DFA e le 11 del Volcker Rule con le 298 degli emendamenti e delle eccezioni che vi si vogliono apportare si ha idea della forza con cui i contendenti si confrontano, psecie i lobbisti, la JP Morgan ha infatti investito ben 100 Mln di $ in attività di lobbismo. Si tratta di una legge approvata, dunque i contrasti sono sia per le eventuali modifiche, sia e specialmente per le normative di attuazione nelle quali dovrà essere dettagliato il modus operandi e l'effettivo agire del DFA. Intanto i derivati hanno raggiunto la cifra record ed inimmaginabile di 650.000 miliardi di $, cui fa riscontro un PIL USA di "soli" 70.000 miliardi di $. Ognuno può facilmente immaginare cosa il raffronto di queste due cifre significhi e quale spada di Damocle finanziaria stia pesando sulle teste di ognuno di noi.
francesco latteri scholten.

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